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Stefani, l’enfant prodige chiamato a raccogliere l’eredità di Zaia

In una regione come il Veneto, governato per 15 anni da Luca Zaia, il leghista Alberto Stefani, 33 anni, è l’uomo chiamato a raccogliere l’eredità del “Doge”. Al record di più giovane deputato mai eletto nelle liste del Carroccio (è arrivato a 25 anni a Montecitorio) somma ora quello di più giovane presidente di Regione.

Nato a Camposampiero (Padova) il 16 novembre 1992 e cresciuto in un altro comune del padovano, Borgoricco, Stefani si è ricavato un ruolo di primo piano nella Lega in tempi brevissimi: basti pensare che dall’anno scorso è anche uno dei quattro vice segretari federale del Carroccio. Identità e di territorio le sue parole chiave. Si è occupato prevalentemente di temi sociali come cura degli anziani, diritti dei caregiver, lotta al disagio giovanile, violenza su donne e minori. Temi che restano per lui centrali

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Gli esordi nelle giovanili della Lega

Laureato in Giurisprudenza a Padova, sta proseguendo gli studi giuridici, con pubblicazioni scientifiche sui temi del diritto canonico ed ecclesiastico. Stefani è entrato nella Lega quando aveva solo 14 anni appena: il colpo di fulmine, di fronte a un gazebo del partito. «Mi ha affascinato, ne condividevo le idee federaliste e mi sono iscritto», ha raccontato.

Deputato più giovane del Carroccio

Da lì, una lunga serie di incarichi: deputato dal 2018 (eletto per la prima volta a 26 anni è stato il parlamentare più giovane mai eletto tra le fila della Lega), sindaco di Borgoricco nel 2019, commissario regionale del partito nel 2020, segretario della Liga veneta dal 2023, presidente della commissione bicamerale sul federalismo, vicesegretario federale dal settembre 2024. Stefani gode della piena fiducia di Salvini e ha ottimi rapporti con Zaia. Del «doge», Stefani condivide il profilo moderato.

Lo stile pacato

Cattolico, con esperienze nell’Azione Cattolica, ha dichiarato: «credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare. E, se ci sono i presupposti, costruire qualcosa insieme».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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