Un articolo pubblicato martedì 18 novembre dal direttore della Verità Maurizio Belpietro e intitolato “Il piano del Quirinale per fermare Meloni” con scenari politici, attribuiti a Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica ed ex deputato Pd, carpiti – secondo il giornale – in un locale pubblico. E’ il casus belli che ha fatto impennare al livello massimo la tensione tra Fratelli d’Italia ed il Quirinale. Prima della parziale distensione propiziata da un incontro al Colle, il giorno successivo, tra Giorgia Meloni e Sergio Mattarella.
Gli articoli sulla Verità
Nell’articolo di Belpietro scrive che «consiglieri di Mattarella, a quanto pare si agitano nella speranza di fare lo sgambetto a Meloni». L’obiettivo sarebbe di non solo «di impedire una vittoria di Giorgia Meloni (alle prossime elezioni politiche, ndr) ma anche «che una maggioranza non di sinistra nella prossima legislatura possa decidere il sostituto di Sergio Mattarella». Ecco perché si «ragiona di “una grande lista civica nazionale”, una specie di riedizione dell’Ulivo». Ma questo «potrebbe non essere sufficiente e allora il consigliere di Mattarella, Francesco Saverio Garofani, invoca la provvidenza: «Un anno e mezzo non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra, ci vorrebbe un provvidenziale scossone”». Ma non è tutto, nella stessa pagina c’è un secondo pezzo firmato da Ignazio Mangrano, uno pseudonimo «per coprire le fonti», in cui si raccontano i dettagli «dell’incontro informale» in cui Garofani avrebbe spiegato ai suoi interlocutori altri dettagli auspicando tra l’altro «un intervento ancora più decisivo di Romano Prodi».
Loading…
La richiesta di smentita
A chiedere una smentita è il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami (ufficialmente di sua iniziativa e senza consultare preventivamente la premier) che senza giri di parole invita il consigliere del Capo dello Stato a chiarire quanto raccontato dal quotidiano.
Lo stupore del Colle
Una richiesta a cui risponde il Colle che in poche righe manifesta «stupore» per la dichiarazione del capogruppo meloniano «che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo»
La presa di posizione di Fazzolari
Bignami prova a correggere il tiro precisando di non riferirsi al presidente della Repubblica «non mi permetto di tirare in mezzo il Colle». Ma insiste nel chiedere una smentita al diretto interessato: «Se non c’è – dice – ne prendiamo atto che è l’opinione di Garofani». Una linea condivisa anche dalla prima linea del partito, a partire dal potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, coordinatore della comunicazione di Fdi e del governo. Nessun dubbio del partito nè di Palazzo Chigi sulla lealtà istituzionale di Mattarella, mette a verbale Fazzolari, ma «Bignami ha semplicemente chiesto una smentita» di Garofani che avrebbe risolto ogni tipo di polemica.

