A delineare la possibile nuova copertura è una proposta parlamentare della maggioranza che è sul tavolo insieme ad altre ipotesi. Si tratta di una “procedura di rivalutazione fiscale dell’oro da investimento”, si legge nel documento, già strutturato per essere trasformato in emendamento, con tanto di relazione di accompagnamento. I contribuenti che al primo gennaio 2026 possiedono oro da investimento potranno, “in mancanza di documentazione attestante il relativo costo o il valore di acquisto”, chiederne la rivalutazione fiscale entro il 30 giugno 2026. E “per facilitare l’emersione” e garantire “un significativo incremento del gettito”, si propone l’applicazione di un’aliquota agevolata del 12,5%, anziché il 26%. La proposta, ipotizzando che solo il 10% delle quantità di oro da investimento (le stime citate indicano un ammontare di 1.200-1.500 tonnellate ai privati) calcola un gettito compreso tra 1,67 e 2,08 miliardi.
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