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Dl sicurezza verso il Cdm, sul tavolo stretta su migranti, baby gang e sfratti: le misure

Nei giorni scorsi ha fatto discutere la vicenda di una 24enne incinta finita in carcere in seguito a un ordine di custodia cautelare della procura di Venezia nell’ambito di un’inchiesta sui borseggi nella città lagunare. Un provvedimento reso possibile dal decreto sicurezza approvato lo scorso giugno e commentato con favore dal leader della Lega Matteo Salvini che, facendo riferimento alle nuove norme, su X ha scritto “grazie al decreto sicurezza voluto dalla Lega. Bene così!”. Critico invece Sandro Ruotolo, componente della segreteria nazionale del Pd: “Se ne vanta sui social il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, – dice Ruotolo – di aver mandato in carcere una borseggiatrice incinta, arrestata a Venezia nonostante lo stato di gravidanza. Sa che esistono le misure alternative alla detenzione, previste proprio per tutelare la maternità e i diritti dei minori? Che futuro avranno quei bambini?” . “Mettere in carcere una donna incinta significa mettere a rischio la vita del futuro nascituro. Un capolavoro per chi si fa portavoce di movimenti pro-vita”, ha dichiarato anche il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, commentando il fatto che “il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha gioito sui social per la notizia di una donna incinta arrestata per un piccolo reato e che con le nuove norme volute dal decreto Sicurezza rimarrà in carcere”.  “Da qualche mese – sottolinea Gonnella – sta tornando a crescere il numero delle madri in carcere con i propri figli. Erano a fine ottobre 24 con 26 bambini. Non esiste invece un dato delle donne in gravidanza ma è un dato certo che nelle carceri l’assistenza sanitaria specialistica per bambini e donne incinte è pressoché inesistente”.

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