Durante la discussione sul ddl in materia di consenso informato il ministro ha affermato: “Sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi, tutto questo non c’è in questa legge”. Diversi deputati dell’opposizione hanno lasciato i loro posti e hanno definito l’intervento “un’offesa nei confronti di tutto il Parlamento”. Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha replicato: “Mi spiace se qualcuno di voi si è sentito offeso”
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Bagarre e tensioni alla Camera dove si discute il ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico. Le proteste delle opposizioni sono scoppiate dopo l’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara secondo cui “è stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse. È falso. È stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi, tutto questo non c’è in questa legge”. Valditara ha poi rivendicato “l’educazione alle relazioni, al rispetto e all’empatia, la vera affettività, il contrasto alla violenza di genere” svolta a scuola proprio per volontà del governo, ma dopo queste parole si sono levate urla e proteste. Diversi deputati dell’opposizione si sono alzati dalle proprie postazioni, con la presidente di turno Anna Ascani che li ha richiamati più volti al silenzio, a tenere toni congrui all’aula e a rimettersi seduti. Valditara è “un ministro inadeguato, si è creata una frattura profonda tra governo e Parlamento che non ci permette di andare avanti su questo provvedimento”, ha detto la deputata dem Simona Bonafè chiedendo una capigruppo. Dello stesso avviso M5S e Avs, con Marco Grimaldi che ha chiosato: “Ne riparleremo quando le scuse” di Valditara per ciò che ha sostenuto in Aula “saranno arrivate”.
Valditara: “Su educazione sessuale seguiamo indicazioni nazionali”
Valditara, durante il suo intervento, ha anche spiegato la ratio del provvedimento sul consenso informato rimarcando che nel ddl si fa esplicito riferimento a “quanto previsto dalle indicazioni nazionali cioè dai programmi scolastici. Per capire se si continuerà a insegnare educazione sessuale a scuola e cosa si insegnerà – ha spiegato il ministro – dobbiamo andare a guardare le indicazioni nazionali dove si legge ‘educare alle differenze tra i sessi, alla conoscenza degli apparati sessuali, delle funzioni riproduttive, alla conoscenza dello sviluppo puberale, ai rischi legati alle malattie sessualmente trasmesse'”. “Nel ddl non si parla di educazione affettiva ma si fa riferimento all’educazione civica – ha aggiunto Valditara – e noi per la prima volta abbiamo previsto come obiettivi obbligatori di apprendimento educare alle relazioni corrette e al rispetto in particolare verso la donna. Mi spiace – ha proseguito rivolto alle opposizioni – che non abbiate considerato un questionario pubblicato dal ministero da cui si evince che la quasi totalità delle scuole superiori ha avviato corsi curriculari di educazione al rispetto e alle relazioni, e la testimonianza dei docenti è che nel 70% dei casi c’è stata un’evoluzione positiva nei comportamenti nei nostri giovani. Nei nuovi programmi scolastici abbiamo previsto per la prima volta – non lo avete fatto voi – l’educazione all’empatia relazionale e affettiva. Che cos’è questo se non educare alla vera affettività. E abbiamo anche inserito l’educazione al contrasto alla violenza di genere”.
Opposizioni a Valditara: “Chieda scusa”
“Il rispetto è dovuto. Tenga un contegno degno di un ministro, quel ‘vergognatevi’ deve essere ritirato. È un’offesa nei confronti di tutto il Parlamento”, ha attaccato il deputato dem Andrea Casu. “Ministro, da ospite di questo Parlamento, non ci può dire di vergognarsi. Deve chiedere scusa o questo luogo diventerà impossibile. O chiede scusa a tutti noi o questa discussione si alzerà di tono”, ha detto anche Marco Grimaldi di Avs. “Un disonore” aver detto “vergognatevi” a parlamentari, ha affermato Andrea Quartini del M5S, secondo cui il ministro “dovrebbe ritirare quello che ha detto. Se non lo fa, noi prenderemo decisioni diverse”. A ribattere al centrosinistra sono stati Simonetta Matone della Lega e Mauro Malaguti di FdI che ha affermato: “Sono allibito, l’opposizione dice a noi e al governo di vergognarsi un giorno sì e un giorno no. Sepolcri imbiancati!”.
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La replica di Valditara e le nuove proteste delle opposizioni
“Le mie erano affermazioni politiche legate all’accusa di non consentire la lotta contro i femminicidi. Ritengo affermazioni di questo tipo vergognose. Può darsi che non siano state fatte neanche qua in Aula ma io le ho sentite. Teniamo da parte il tema dei femminicidi e delle violenze di genere che ci vede alleati, dalla stessa parte”, ha replicato Valditara parlando ai deputati dopo la bagarre generata dal suo precedente intervento. “Contestualizziamo le mie affermazioni che non erano rivolte a nessuno di voi in particolare”, ha aggiunto prima di andare via tra le proteste. Poi le scuse: “Mi spiace se qualcuno di voi si è sentito offeso”, ma “ribadisco che questo disegno di legge non indebolisce in alcun modo la lotta contro femminicidi e violenza di genere, anzi”, ha affermato Valditara spiegando poi di dover andar via per un impegno pregresso. Numerosi i deputati che a quel punto sono insorti protestando di nuovo in Aula. “La maggioranza ha consigliato al ministro di uscire dall’Aula perché aveva combinato già abbastanza disastri”, ha detto la deputata del Pd Lia Quartapelle. “Il ministro è scappato”, le ha fatto eco la collega dem, Marianna Madia.
Pd: “Valditara ha creato una frattura tra governo e Parlamento”
“Sono rimasto sorpreso dalla viltà del ministro Valditara, che è venuto in Aula a fare il gradasso e poi ha preferito andarsene, evitando il confronto. Si è creata una frattura profonda tra il Governo e il Parlamento, proprio su un tema che dovrebbe unirci nella lotta contro la violenza di genere e nella promozione del rispetto reciproco. Invece, il ministro e la destra continuano a sottrarsi al dibattito e a proporre soluzioni che non affrontano il problema alla radice. Servono coraggio politico e responsabilità istituzionale per investire davvero nell’educazione al rispetto, nella prevenzione e nella formazione delle nuove generazioni. È su questo terreno che si misura la serietà di chi dice di voler combattere la violenza di genere”, ha dichiarato poi in una nota il Vice Capogruppo alla Camera del Partito Democratico, Toni Ricciardi. “Il ministro Valditara su un provvedimento così delicato che è sulla pelle della scuola e dei nostri studenti prima si permette di offendere l’opposizione, poi balbetta delle scuse poco credibili e alla fine volta le spalle e se ne va. Questa è la sintesi del loro senso di democrazia parlamentare e civile”, gli fa eco Patrizia Prestipino Deputata del Pd e docente delle scuole superiori.
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M5S: “È Valditara che dovrebbe vergognarsi”
“Il video di Giuseppe Valditara che entra in aula dopo essere stato assente tutto il tempo, solo per insultare le nostre posizioni e poi andarsene con la coda tra le gambe, dovrebbe essere trasmesso nelle scuole come esempio di tutto ciò che è più lontano possibile dalla responsabilità istituzionale. Ha avuto il coraggio di dirci che dovremmo vergognarci. E in effetti io mi vergogno: mi vergogno di essere rappresentata da un ministro così, da un governo così vile. Il ministro Valditara dovrebbe chiedere scusa alle studentesse e agli studenti italiani per questo spettacolo indegno”, ha attaccato la deputata M5S Vittoria Baldino. “Qui si parla di educazione affettiva e sessuale – ha aggiunto la collega Stefania Ascari -, ma il ministro Valditara dovrebbe cominciare a imparare cosa significa educazione. È arrivato con arroganza, aggressività e una violenza verbale inaudita, e ha avuto il coraggio di dirci che dovremmo vergognarci. A vergognarsi dovrebbe essere lui”.
Avs: “Valditara vuole aprire ad associazioni anti-scientifiche”
“Sa, ministro, perché lei è così nervoso? Perché è corso qui in Aula dopo le nostre sollecitazioni e solo dopo le nostre sollecitazioni? Perché tutti gli insegnanti d’Italia sanno che le sue affermazioni non corrispondono al vero”, ha detto Elisabetta Piccolotti di Avs. “Il Ministro non si è mai degnato di discutere con noi sul consenso informato, è venuto in aula, ha insultato l’opposizione e non ha dato nessuna risposta alle nostre richieste. Ad esempio non ha risposto alla richiesta di rispettare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Né sul perché non si possano salvaguardare i progetti delle ASL. E glielo dico io perché: perché vuole aprire la porta della nostre scuole ad associazioni che predicano la castità e che suggeriscono di non usare il preservativo, che dicono l’aborto è omicidio e che – conclude Piccolotti – hanno un’ideologia antiscientifica e pericolosa”.
Cosa prevede il ddl
L’obiettivo del ddl Valditara in materia di consenso informato in ambito scolastico è informare le famiglie o gli studenti maggiorenni, consentendo loro di esprimere l’adesione tramite il consenso informato preventivo alle attività extracurricolari e agli ampliamenti dell’offerta formativa che riguardano temi attinenti all’ambito sessuale. Su questo provvedimento lunedì la Lega ha depositato un emendamento, parzialmente correttivo rispetto al testo approvato in commissione, che fa cadere il divieto di educazione sessuale alle medie, equiparate in tal modo alle superiori: per tali attività servirà il consenso dei genitori che dovranno conoscere temi e materiale didattico. “Fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali”, resta il divieto per la scuola dell’infanzia ed elementare.
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