La Cgil ha annunciato lo sciopero generale il 12 dicembre contro la manovra. Una data che ha scatenato le critiche da parte della maggioranza di governo. La premier Meloni e il vice Salvini ironizzano: “Guarda caso, è un venerdì”, ritornando sulla polemica del weekend lungo. Landini replica: “Abbiate rispetto per chi protesta”. Intanto sabato mattina, attraverso i social, la premier Giorgia Meloni è tornata sul tema: “Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al Governo, non vedranno mai la luce”. Parole a cui ha replicato la segretaria del Pd Elly Schlein: “Questo governo sarà ricordato per l’aiuto ai più ricchi. Ha aumentato tasse a tutti. Con che faccia Meloni attacca opposizioni?”.
La decisione della Cgil
La Cgil ha scelto la linea dura contro le politiche del governo. Il segretario generale Maurizio Landini si scaglia sull’assenza di misure nella legge di bilancio per contrastare l’emergenza sui salari. E rispolvera la “patrimoniale”, proponendo un contributo a carico dei più ricchi. Il 12 dicembre la Cgil scenderà in piazza – questa volta senza la Uil e bruciando di un giorno l’iniziativa della Cisl – con manifestazioni in tutta Italia, per chiedere di modificare una legge di bilancio “sbagliata, ingiusta”. “Chiediamo risorse aggiuntive” e che venga “restituito il fiscal drag” che in tre anni ha mandato in fumo 25 miliardi di tasse di lavoratori, dipendenti e pensionati, dice Landini, che dice no alla spesa sulle armi e lancia una proposta. “Un contributo di solidarietà” all’1% dei 500mila italiani più ricchi, con una ricchezza superiore ai 2 milioni: così avremmo “26 miliardi” – spiega – da investire su sanità, assunzioni, scuola e per aumentare gli stipendi a tutti.
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La replica del governo
La mossa della Cgil ha indispettito il governo che ha ribattuto con toni sarcastici. “In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?”, ironizza sui social la premier Meloni con l’emoticon della faccina perplessa, riproponendo una critica già espressa in occasione dello sciopero per Gaza (“il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”). Matteo Salvini l’ha seguita: “Chissà come mai, proprio di venerdì… Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”. Il botta e risposta a distanza è immediato. Meloni e Salvini “rispettino i lavoratori”, replica il segretario, che rispedisce al mittente l’invito a cambiare data: “Cambino loro la manovra”.
Lo scontro politico
La maggioranza fa quadrato intorno al governo e critica Landini: un tentativo di bloccare il Paese, una “cultura dell’invidia” che vuole tassare il successo. Le opposizioni vanno all’attacco del governo. Pensi ai salari e non “a prendere in giro chi sciopera”, taglia corto il Pd. La nuova replica dalla maggioranza arriva dall’altro vicepremier Antonio Tajani, secondo cui quello della Cgil “è uno sciopero politico che il sindacato organizza rompendo l’unità sindacale. Mi pare che ci sia un isolamento politico della Cgil. Non firma i contratti. Organizza gli scioperi di venerdì, sempre. Evidentemente c’è qualcosa, che non funziona. La Cgil è sempre contro. Forse Landini può essere che abbia delle mire politiche, che voglia fare il leader della sinistra. Legittimo”.
Schlein: “Con che faccia Meloni ci attacca?”
La segretaria del Pd Elly Schlein ha attaccato direttamente la premier. “Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi e non il ceto medio che si è impoverito. Con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi”.

