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Conte riunisce parlamentari M5S dopo dimissioni Appendino e apre al progetto civico

Il numero uno del movimento è comparso a sorpresa all’hotel Parco dei Principi  della capitale per partecipare al lancio dell’iniziativa di “Progetto civico Italia” che propone di creare una “rete” di amministratori, sindaci più progressisti che si sono presentati senza una precisa etichetta di partito. Da giovedì a domenica si vota per la rielezione di Conte 

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Lunedì sera si è tenuta l’assemblea congiunta dei parlamentati del Movimento che, a detta dei presenti, non è stata particolarmente animata e dove si è discusso di svariati temi, dalla postura da tenere sulle alleanze alle strategie comunicative. Nel frattempo, Giuseppe Conte, è comparso a sorpresa all’hotel Parco dei Principi di Roma durante il lancio del nuovo “Progetto civico Italia”, che molti ritengono sia un nuovo punto di partenza per rilanciare quella che dovrebbe essere l’ala più progressista della politica italiana. 

Il “Progetto civico”: di cosa si tratta

Si chiama “Progetto civico” ma ci sono anche tanti politici doc, a cominciare dal “supervisore” Goffredo Bettini, al lancio dell’iniziativa di Alessandro Onorato, assessore del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’idea è quella di una “rete” di amministratori, sindaci di area centrosinistra che però si sono presentati senza una precisa etichetta di partito. Un’ulteriore forza che parli ai moderati, anche se Onorato rifiuta questo aggettivo (“Non sono moderato nemmeno di carattere”), un soggetto che affianchi la “Casa riformista” di Matteo Renzi, magari anche per scongiurare l’ipotesi di una “gamba di centro” monopolizzata dall’ex premier, come sostiene uno dei parlamentari presenti. Forse non è un caso che la “star” della serata sia Silvia Salis, la sindaca di Genova che appunto Renzi ha già citato come possibile candidata dei riformisti a eventuali primarie di coalizione per la scelta del candidato premier. Le telecamere cercano soprattutto lei e quando arriva la domanda sul recente scontro tra Elly Schlein e Giorgia Meloni la risposta sembra già quella di chi propone una linea diversa per la leadership del fronte progressista: ” Essere progressisti, in questo momento, vuol dire non essere contro, ma essere a favore del futuro, a fianco delle persone”. “Io – ha spiegato – non credo che sia il caso di attaccare, io credo che si debba proporre una politica diversa. Una politica di proposta, non una parte contro l’altra”.


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Fra i partecipanti all’assemblea congiunta dei parlamentari del M5S più d’uno giura che il caso politico della settimana non ha animato la discussione di lunedì sera, secondo atto di un confronto avviato martedì scorso e per questo il leader Giuseppe Conte non ha aperto la seduta con una nuova relazione. Dopo qualche giorno di polemiche a mezzo stampa sulle critiche avanzate da Chiara Appendino e dopo la formalizzazione delle sue dimissioni e della sua richiesta di una “discussione” sui risultati elettorali più recenti e sulla “postura” da tenere sulle alleanze, gli interventi, raccontano le fonti interne, sono andati a ruota libera: sui temi dello scarso radicamento sul territorio, sugli esiti di Nova, sulle problematiche organizzative, sulle strategie di comunicazione, in sostanza sui mille e un motivo che spiegano il deludente raccolto elettorale delle liste M5S nelle ultime tornate regionali. M5s è “una forza che ha al centro il confronto. Noi il confronto lo facciamo sempre nei gruppi parlamentari, nel consiglio nazionale. Lo facciamo e lo faremo sempre”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte a margine dell’iniziativa di lancio di “Progetto civico Italia”. 


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