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Il centrodestra alla stretta finale per i candidati in Veneto, Puglia e Campania

Questione di giorni, forse di ore. Mentre il centrodestra incassa la riconferma in Calabria di Roberto Occhiuto, la vera incognita rimane l’intesa, ancora da chiudere, per le candidature delle tre regioni chiamate al voto nel mini-election day di novembre. Gli occhi sono tutti puntati su Giorgia Meloni, che sui social plaude al successo della coalizione. Gli elettori «riconoscono il buongoverno» e «confermano» il governatore uscente, osserva la premier in un messaggio che, letto in controluce veneta, potrebbe lasciare intendere che allora anche lì sarà confermato lo status quo. Con il via libera alla candidatura leghista per succedere a Luca Zaia.

La partita veneta

La partita non è solo regionale. In gioco c’è anche la navigazione del governo di qui alle politiche, visto che sul territorio la Liga veneta ribolle, ha sostanzialmente approntato le liste e aspetta solo l’ufficializzazione di Alberto Stefani per far partire la macchina della campagna elettorale. Il vice di Matteo Salvini, infatti, rimane il nome per il dopo-Zaia in casa Lega.

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Incertezza sul vertice

Di qui a qualche giorno, comunque, tutti sono convinti che si scioglierà la riserva anche su Campania e Puglia. I leader in effetti si incontreranno mercoledì ma per concentrarsi unicamente sulla manovra assicurano tutti. Ed è possibile, a questo punto, che non sarà un vero e proprio vertice a sdoganare tutti i nomi.

I nomi in pole in Campania e Puglia

Restano però le distanze tra alleati anche in queste due regioni date di fatto per perse. Per la Campania prima del fine settimana sembrava chiusa sul meloniano viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli. Ma gli azzurri storcono il naso, prima ponendo la questione delle dimissioni dal governo per rimanere in Regione anche in caso di sconfitta. Poi rilanciando l’opzione del candidato “civico”, forti anche del risultato calabrese che mostra come le elezioni si vincano “al centro”. E civico dovrebbe essere, nonostante i malumori in questo caso leghisti, il nome da schierare per la “mission impossible” contro Antonio Decaro. In Puglia la scelta dovrebbe ricadere su Luigi Lobuono, imprenditore che nel 2004 da presidente della Fiera del Levante già era sceso in campo per la corsa a sindaco di Bari. Battuto da Michele Emiliano, all’esordio in politica.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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