Scintille a Torino tra Zangrillo e il pubblico della Festa dell’Unità. Fischi, qualche insulto e accuse reciproche hanno messo fine al dibattito con ospite il ministro della Pubblica amministrazione. Zangrillo era stato invitato per discutere di cittadinanza ma il dibattito è degenerato quando ha citato il tema sicurezza
La contestazione sarebbe iniziata dopo una frase sulle code per i passaporti in corso Verona. Il clima si è ulteriormente riscaldato quando il ministro Zangrillo ha affrontato il nodo sicurezza a Torino, citando Corso Giulio Cesare. Ha raccontato di avere “vietato alla figlia di andare” in quella zona e ha accusato l’amministrazione comunale sostenendo che “l’unica cosa che ha fatto il sindaco per le periferie è stato legalizzare Askatasuna”. Zangrillo ha lasciato il palco, scortato dalle forze dell’ordine.
La nota del ministro
“Ieri sera ho partecipato alla Festa del PD di Torino perché credo che il dialogo e il confronto siano le basi della nostra democrazia”. È quanto afferma in una nota Zangrillo che prosegue: “ascoltare e discutere è il modo migliore per rafforzare la buona politica. Purtroppo, durante l’evento, sono stato insultato. È grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse. Fischi, insulti e toni duri non hanno nulla a che fare con il confronto civile. Solo pochi giorni fa in Aula la senatrice del M5S Maiorino ha definito il ministro Tajani “influencer prezzolato”, e in America il giovane Kirk è stato ucciso per aver espresso le proprie idee. Di fronte a questo clima avvelenato, il rispetto e il dialogo sono principi indiscutibili della nostra convivenza civile. Abbassiamo i toni. Rispettiamo le idee altrui. Facciamo politica con responsabilità”, conclude il ministro Zangrillo.
La solidarietà della politica
L’episodio non ha lasciato indifferenti i rappresentati delle istituzioni parlamentari. “Esprimo la solidarietà mia personale e del Governo al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per gli insulti subiti mentre partecipava alla Festa del Pd di Torino – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni -. Il confronto politico, anche acceso, non deve mai trasformarsi in aggressione verbale o mancanza di rispetto. Serve da parte di tutti la responsabilità di abbassare i toni e di contribuire a un dibattito pubblico civile e costruttivo”. Il presidente del Senato La Russa ha parlato “di ennesimo grave episodio di intolleranza nei confronti di chi ha idee politiche diverse” e il presidente della Camera Fontana ha rimarcato che “il confronto politico deve sempre basarsi sul rispetto e sul dialogo civile”.