La presidente del Consiglio, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, ha parlato dell’uccisione dell’attivista americano: “Dobbiamo immaginare pene inferiori per chi spara a un esponente di destra? Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo giustificazionismo” perché “il clima anche in Italia sta diventando insostenibile”. Dura reazione delle opposizoni: “Meloni vuole incendiare il clima politico, tutti dovremmo abbassare i toni”
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“Vengo da una comunità politica che è spesso stata accusata ingiustamente di diffondere odio, che è stata accusata, guarda un po’, dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l’omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, a Roma, ha fatto riferimento all’assassinio di Charlie Kirk parlando anche di “commenti disumani” sull’attivista americano ucciso con un colpo di fucile. Charlie Kirk, ha aggiunto la premier, “semplicemente si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema, perché era convinto delle sue idee. Lo faceva con il sorriso sulle labbra, lo faceva con rispetto, faceva paura per questo”.
“Odifreddi? Commento spaventoso su Kirk”
“In questi giorni ho letto molti commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk. E ne ho letti altri spaventosi. Uno di questi è di Piergiorgio Odifreddi, intellettuale della sinistra che ha detto: ‘sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa’”, ha detto Meloni. “Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intende esattamente. Intende che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee? O a cui è meno grave sparare perché non condividiamo le loro idee? O a cui è comunque comprensibile che venga voglia di sparare in base alle sue idee? – ha continuato – Noi dovremmo immaginare pene inferiori per chi spara un esponente di destra, magari prevedendo come attenuante il fatto che le sue idee sono impresentabili?”.
“In Italia clima sta diventando insostenibile”
“Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo giustificazionismo”, ha proseguito Meloni, perché “il clima anche in Italia sta diventando insostenibile”. “Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente – ha aggiunto la premier – Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l’odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine”. E ancora: “A chi non ha argomenti rimane solamente l’arma della criminalizzazione, l’arma dell’ingiuria, l’arma dell’impresentabilità dell’avversario, l’arma della violenza che inizia sempre come violenza verbale, ma qualche volta diventa anche violenza fisica”.
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“Avanti su premierato e giustizia”
“Vogliamo archiviare la stagione ei governi tecnici, arcobaleno, che passano sulla testa dei cittadini – ha detto poi Meloni passando alla politica interna – I cittadini chiedono governi politici, stabili, e vogliamo rispondere a questa richiesta con la riforma del premierato, necessaria per rafforzare la democrazia e l’economia. Stiamo vedendo come la stabilità faccia la differenza, solo un governo stabile può avere visione. Quindi andremo avanti con la riforma del premierato”. Stesso discorso per la giustizia: “Andremo avanti sulla separazione delle carriere, sulla riforma del Csm, perché vogliamo spezzare il sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più giusta per i cittadini”.
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“Nella Manovra ci concentriamo sul ceto medio”
Passando poi alla prossima Legge di Bilancio, Meloni ha detto: “Noi abbiamo smesso di gettare i soldi dei cittadini dalla finestra, nonostante i debiti da pagare che ci hanno lasciato i nostri predecessori non abbiamo aumentato le tasse ma le abbiamo abbassate. E vogliamo proseguire in questa direzione come sapete ora concentrandoci con la prossima legge di bilancio sul ceto medio”. “Dicevano che con Meloni l’Italia sarebbe andata in default ma sbagliavano previsioni – ha aggiunto ancora la premier – L’Italia è un’ancora in Europa”.
“Creato oltre 1 milione di posti di lavoro in 1000 giorni”
“L’Italia è tornata protagonista a livello internazionale, si presenta stabile sul piano politico, chiara nel posizionamento, coraggiosa nelle scelte, solida sul piano economico e finanziario – ha proseguito Meloni – Avrete letto gli ultimi dati, lo dico lo dicono i dati macroeconomici, lo dice la crescita del Pil, lo dicono i numeri sull’occupazione, oltre 1 milione di posti di lavoro creati in 1.000 giorni. Lo dice la ritrovata fiducia degli investitori, dei mercati”. “Noi siamo rimasti coerenti con gli impegni che avevamo preso con gli italiani. E, numeri alla mano, pare che gli italiani lo vedano – ha aggiunto – vedono che ce la stiamo mettendo tutta, che non ci stiamo risparmiando, che l’agenda che perseguiamo non è un’agenda personale, ma è un’agenda nazionale, che amiamo questa nazione, che lavoriamo per restituirle quel futuro di benessere, di prosperità, di autorevolezza. che merita”. E ancora: “La nostra sfida è stata dall’inizio è invertire quel declino al quale l’Italia sembrava inesorabilmente destinata e direi che si può fare. Ci vuole tanto lavoro, ci vuole tanta dedizione, ci vogliono tanti sacrifici, ma si può fare”.
“Abbiamo creduto nel protagonismo del Sud”
“Noi abbiamo creduto nel protagonismo del Sud. A chi diceva che il Sud doveva rassegnarsi a vivere di sussidi, di assistenzialismo, abbiamo risposto con infrastrutture, con lavoro, con merito, con provvedimenti seri come la Zes unica per il Mezzogiorno – ha ribadito Meloni – E i dati diffusi ieri dall’Istat sull’occupazione, che fotografano il più alto tasso di occupazione nel Mezzogiorno dal 2004, cioè degli ultimi 20 anni, dimostrano quanto orgoglioso il Sud sappia essere”.
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“Combattiamo mafia del mare con buona pace di chi ostacola”
“Abbiamo rimesso al centro la sicurezza, abbiamo difeso i nostri uomini e le nostre donne in divisa – ha detto ancora la premier – Con stipendi più dignitosi, con maggiori dotazioni, continueremo a contrastare con decisione l’immigrazione irregolare di massa con buona pace di chi vorrebbe a tutti i costi impedirci di difendere la sicurezza dei nostri cittadini, combattere la mafia del mare”.
“Forze di centrodestra unite perché hanno la stessa visione”
Le forze politiche del centrodestra, osserva Meloni, “sono diverse tra loro, ognuna ha una propria storia, ciascuna è orgogliosa della propria storia, della propria identità, del proprio bagaglio culturale, ma sanno stare insieme, stanno insieme non per odio verso l’avversario, non per brama di potere, stanno insieme perché condividono la stessa fondamentale visione del mondo”. “Noi stiamo insieme, l’ho detto tante volte, per scelta, perché – ha aggiunto – perseguiamo gli stessi obiettivi, difendiamo gli stessi valori, ci battiamo per la stessa idea d’Italia e le nostre diversità ci rendono più forti perché le nostre identità sono compatibili tra loro perché tra noi poi è facile trovare una sintesi”.
“Per noi non conta l’ideologia ma risolvere i problemi”
“Per quello che ci riguarda continuiamo a pensarla, l’ho citato già qualche settimana fa, come Jean Guitton, grande pensatore cattolico che diceva: ‘mille miliardi di idee non valgono una sola persona, noi dobbiamo amare le persone, è per loro che bisogna vivere e morire’. Ci interessa ciò, la vita delle persone, che il campo di gioco che abbiamo scelto è il campo del reale, dove quello che conta non è l’ideologia. Ma è la capacità di andare al cuore dei problemi, è la capacità di affrontare quei problemi, è la capacità di risolvere quei problemi, ha detto ancora la premier Meloni. “È questo che muove la nostra azione politica che nutre il senso del nostro lavoro quotidiano. Tutto il resto lo lasciamo all’arroganza di chi pensa che sia possibile modellare la realtà in base alle proprie convinzioni – ha aggiunto – A noi piace approfondire le questioni anche quelle più spinose, anche quelle all’apparenza troppo difficili da affrontare e poi valutare tutte le opzioni possibili, con coraggio scegliere e perseguire la opzione che si ritiene più efficace. E in quello che facciamo mettiamo quella concretezza, quell’umanità, quella attenzione ai bisogni dei cittadini che gli italiani riconoscono da oltre 30 anni al centrodestra, a tutte le forze politiche che ne fanno parte”.
“Nei partiti serve confronto, non voti online e streaming”
“Ci tenevo a essere qui seppure un po’ ho fatto impazzire l’organizzazione con gli orari, seppure per un breve saluto perché pochi più di me sono consapevoli di quanto sia importante per una forza politica celebrare momenti come quello che voi state celebrando in questi due giorni – ha spiegato Meloni – Una festa nazionale, un congresso, un’assemblea programmatica non sono riti del passato, una specie di anticaglia da gettare, ma sono al contrario un bene da proteggere con dedizione”. “Sono le occasioni – ha aggiunto – che rendono un partito reale, che lo fanno davvero appartenere ai cittadini, che consentono di fare elaborazione rendendolo profondo, capace di interrogarsi per saper rispondere a problemi complessi. Noi viviamo in un tempo nel quale vorrebbero convincerci che tutto questo dovrebbe essere rottamato, che in fondo non serve, che la partecipazione e la vita democratica di un partito possono essere sostituiti con un più semplice voto online, con una diretta streaming. Però chi crede davvero nella democrazia chi crede nel valore della politica sa che niente potrà mai sostituire il confronto tra le persone in carne e ossa il guardarsi negli occhi l’emozione di sentirsi parte di qualcosa più grande di sentirsi parte di una comunità che si batte con te per gli stessi valori nei quali credi tu”.
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“Avanti per due anni senza farci distrarre”
“C’è ancora molto da fare nei due anni che ci separano dalla fine della legislatura sulla competitività delle imprese, sulla sburocratizzazione, sul merito, sul costo dell’energia, sulla sicurezza, sulla casa. Chiaramente lo faremo insieme saltando gli ostacoli, lasciando indietro chi vorrebbe inchiodare questa nazione ai suoi problemi di sempre”, ha detto Meloni. “Lo faremo insieme perché – ha aggiunto – le nostre comunità politiche hanno una lunga storia alle spalle, provengono da percorsi diversi ma ci accomuna da sempre la passione per la politica e il servizio per il per il bene comune. Oggi condividiamo la consapevolezza di vivere una straordinaria stagione di governo che può riuscire a restituire ai cittadini speranza e fiducia nelle istituzioni, che può riuscire restituire all’Italia la credibilità che merita. È chiaramente un’occasione che non intendiamo sprecare e non ci faremo distrarre, continueremo a tenere lo sguardo alto, a pensare in grande per costruire un’Italia più forte, più competitiva e finalmente consapevole del suo ruolo nel mondo”.
“Non do la caccia ai cattolici, resto sempre me stessa”
“Mi hanno fatto sorridere alcuni commenti dopo il mio discorso al Meeting di Rimini, c’è chi ha detto che sono diventata una democristiana 2.0: perché no 3.0… Che volevo dare la caccia ai cattolici: state tranquilli che non vi do la caccia – ha proseguito Meloni – Tranquillizzo tutti, non sto cacciando nessuno, non cerco una legittimazione religiosa, spero che Nostro Signore ci dia una mano ma è tutto un altro tema. Rimango sempre me stessa, non ho mai avuto stima dei politici mutaforma che inseguono le contingenze. Quello he ho detto al Meeting è quello che penso da sempre”.
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Le reazioni delle opposizioni
Non si sono fatte attendere le repliche delle opposizioni dopo le parole della premier sul caso Kirk. “Osserviamo, abbastanza sgomenti, il tentativo della destra, e oggi anche di Giorgia Meloni, di incendiare il clima politico con accuse insensate e pericolose all’opposizione. Come Pd, a partire dalla segretaria Elly Schlein, abbiamo espresso sempre parole di dura condanna per ogni tipo di violenza politica – dicono i capigruppo del Pd al Senato e alla Camera Francesco Boccia e Chiara Braga e il capo delegazione Pd a Bruxelles Nicola Zingaretti – Chiediamo conto noi alla destra, soprattutto in Usa, di mettere al bando le armi che, in mano a estremisti, pazzi e delinquenti uccidono donne, uomini e spesso nelle scuole ragazzi e ragazzi. Meloni oggi straparla. Accusarci di chissà quali nefandezze serve solo alla destra per coprire il nulla cosmico dell’azione di questo governo”. Secondo Matteo Renzi poi è “arrivato il momento di dire a Giorgia Meloni che è l’ora di finirla di strumentalizzare e di fare la vittima su tutto. Il clima in questo Paese è esasperato dai cattivi maestri come il ministro Ciriani che ieri ha paragonato Italia Viva alle Brigate Rosse. La Meloni faccia dimettere il suo ministro e si scusi con le opposizioni”. E ancora Angelo Bonelli (Avs): “Mi vorrei rivolgere pacatamente alla premier Meloni. Non stiamo minimizzando. Io non sto minimizzando. Le voglio dire che sono molto preoccupato di quello che sta accadendo e la vorrei invitare, sempre pacatamente, a non puntare il dito contro la parte politica avversa a lei, perché la parte politica, quella che io rappresento, contrasterà la violenza. Io, personalmente e politicamente, ho rivolto la mia solidarietà e vicinanza a Giorgia Menoni quando ha ricevuto minacce e degli infami post che si riferivano a sua figlia. Dico alla premier Meloni che tutti dovremmo abbassare un po’ i toni. E lei in primis, che ha una grande responsabilità di governo, non accusare una parte politica che non ha nulla a che fare con la violenza, perché ogni giorno contrasta la violenza”.
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