Quello che succede a Gaza «continua a rappresentare una ferita aperta per tutta la comunità internazionale. Voglio essere chiaro: quello che accade nella Striscia è sempre più inaccettabile». Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’informativa al Senato su Ucraina, Medioriente e commercio internazionale. «Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi e lo voglio ribadire anche qui in quest’Aula: siamo fermamente contrari – ha spiegato – al piano israeliano di occupazione della città di Gaza e a ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia». E ancora: «Da tempo diciamo che le scelte del governo Netanyahu sono andate ben oltre una reazione proporzionata violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Troppe vittime, troppi bambini sono morti e continuano a morire a Gaza City e nelle altre parti della Striscia dove Hamas continua a farsi scudo della inerme popolazione civile. Questa carneficina deve finire subito».
Tajani: pronti a valutare proposte Ue di sanzioni a Israele
Non solo. «Siamo anche pronti a valutare, non appena verranno presentate in Consiglio, le ulteriori nuove proposte di sanzioni preannunciate dalla Presidente della Commissione Europea von der Leyen nel discorso di ieri a Strasburgo» ha aggiunto Tajani ricordando che «alla riunione dei ministri degli Esteri Ue a Copenaghen della scorsa settimana, con la Germania abbiamo proposto di infliggere nuove severe sanzioni ai coloni violenti. Siamo disponibili a inasprire le misure restrittive contro chi assalta i villaggi palestinesi, arrivando a colpire le comunità cristiane»
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«Quanto accaduto a Doha non sia pretesto per far saltare il banco»
«Occorre resistere alla tentazione di forzare una conclusione della crisi con atti unilaterali dagli effetti imprevedibili; auspichiamo che quanto accaduto a Doha martedì non offra un pretesto a chi vuole far saltare il banco» ha poi puntualizzato Tajani nella sua informativa al Senato parlando del raid israeliano a Doha nel Qatar contro la leadership di Hamas.
«Legittime critiche a Israele non alimentino antisemitismo»
«Le legittime critiche nei confronti» delle azioni di Israele «non devono mai alimentare un nuovo antisemitismo in Italia e in Europa come quello che portò alla Shoah» ha chiarito però il ministro degli Esteri.
«Inutile riconoscere la Palestina senza condizioni»
Il ministro ha inoltre scandito che il governo «lavora concretamente, in maniera operativa» «senza sventolare bandiere di comodo, per la nascita di un vero Stato palestinese, creando in questo modo le premesse per la soluzione a due Stati». Ma ha specificato che «riconoscere uno Stato senza prima creare le condizioni per la sua nascita non produrrebbe alcun effetto, se non quello di allontanare la pace». E ha concluso: «Voglio ribadire qui con forza che l’Italia è a favore della nascita di uno Stato che permetta al popolo di Palestina di realizzare il proprio sogno: vivere in sicurezza a casa propria»