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Calabria, Occhiuto: mi ricandido per continuare il lavoro fatto

«Ho dato tanto» per la Calabria e «ho anche messo a rischio la mia salute in questi 4 anni e se anticipo le elezioni è per continuare il lavoro che sto facendo. Sulla gestione dei rifiuti, sugli aeroporti, o sui consorzi di bonifica, che prima erano 11 e ora è uno solo. L’opposizione poi ha avuto 4 anni per costruire un’alternativa. Se in tutto questo tempo non hanno trovato un leader con cui sfidarmi, le colpe sono solo loro». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a La Stampa parla delle sue dimissioni a sorpresa di fine luglio e delle elezioni che si terranno il 5 e 6 ottobre.

«Non sarà un voto contro la magistratura, non cerco una vittoria contro i pm», assicura. Il fatto, dice, è che «qui serve una leadership forte, altrimenti non si muove più niente, per questo mi sono dimesso. Non per l’avviso di garanzia, ma per l’effetto che ha provocato. Nella macchina amministrativa era cresciuta la classica “paura della firma” e si era insinuato il pensiero che fossi destinato a fare la stessa fine degli altri presidenti di Regione indagati prima di me, archiviati sia giuridicamente, sia politicamente. Mi vedevano come uno zombie, un presidente azzoppato. Non riuscivo più a risolvere questioni che in altri tempi avrei chiuso in 3 giorni». «Confido di essere archiviato nei prossimi mesi, anche se so che i tempi della giustizia non sono quelli della politica. Una vittoria mi darebbe comunque slancio per convincere e ridare stimoli ai dirigenti più riottosi, quelli che pensano che la mia esperienza sia finita e che hanno tirato i remi in barca», conclude Occhiuto.

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