Domenica 23 (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 24 novembre (dalle 7 alle 15) novembre si terranno le elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia per eleggere il nuovo presidente e i nuovi consiglieri regionali. Sono circa 13 milioni gli elettori chiamati alle urne (5 milioni in Campania, 4,3 milioni in Veneto e 3,5 milioni in Puglia). In base ai gli sondaggi pubblicabili, la partita è già decisa in Veneto e Puglia, dove Alberto Stefani (centrodestra) e Antonio Decaro (centrosinistra) sono nettamente in vantaggio sui competitor. Più aperta la partita in Campania dove Antonio Cirielli (centrodestra) affronta Roberto Fico (centrosinistra).
I candidati in Veneto
In Veneto si sfidano in cinque per raccogliere l’eredità di Luca Zaia, non più candidabile dopo tre mandati: Alberto Stefani (centrodestra); Giovanni Manildo (centrosinistra); Marco Rizzo di Democrazia Sovrana e Popolare; Fabio Bui (Popolari per il Veneto) e Riccardo Szumski (Resistere Veneto). Gli ultimi sondaggi prima dello stop previsto per legge danno in largo vantaggio Stefani, con una forbice tra il 62% e il 65%, mentre Manildo si attesta tra il 26% e il 32%. Stefani, vicesegretario della Lega è appoggiato da tutto il centrodestra: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi Moderati per Stefani, Unione di Centro e Liga Veneta. Manildo, è sostenuto da tutte le forze di centrosinistra, compresa Azione: (Movimento 5 Stelle, Pd, Avs, Volt Europa, Pace Salute Lavoro (Rifondazione comunista) e le liste Uniti per Manildo Presidente, Civiche Venete.
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La partita nel centrodestra
La partita nel centrodestra è su chi tra Lega e Fdi si piazzerà al primo posto come voto di lista. I meloniani hanno accettato a fatica di rinunciare a esprimere il candidato presidente in Regione, lasciano il posto alla Lega in cambio di un’opzione sulla Lombardia nel 2028. E ora puntano a confermare il primato registrato alle politiche 2022 e alle europee del 2024. Mentre la Lega, conta sull’effetto Zaia, capolista in tutte le province, per strappare lo scettro a Fdi. Uno degli ultimi sondaggi pubblicati, quello dell’istituto Demos colloca la Lega tra il 22 e il 26% e Fratelli d’Italia vicinissima, tra il 21 e il 25%. Si profila dunque un testa a testa in una partita destinata a condizionare certamente gli equilibri nella futura giunta. Il centrosinistra si accontenterebbe di raggiungere il 30%. Un risultato che consentirebbe di porre le basi per tornare a essere competitivo in una regione dove da sempre fatica a radicarsi (nel 2020 il candidato di centrosinistra Arturo Lorenzoni). Alle ultime elezioni del settembre 2020 il candidato di centrosinistra Arturo Lorenzoni prese solo 15,7% mentre Luca Zaia venne eletto presidente per la terza volta con il 76,8 per cento.
La sfida tra Fico e Cirielli in Campania
In Campania centrosinistra e il Movimento 5 Stelle schierano l’ex presidente della Camera Roberto Fico. La sua candidatura è sostenuta anche dal Pd, da AVS, Casa Riformista (lista collegata a Italia Viva), “Noi di Centro” (il partito del sindaco di Benevento Clemente Mastella), le liste civiche “Roberto Fico Presidente”, “Avanti Campania” e “A Testa Alta” (la civica del governatore uscente Vincenzo De Luca, non più ricandidabile dopo due mandati). Della coalizione di centrosinistra non fa invece parte Azione.
La candidatura di Fico è stata al centro di un lungo confronto con lo stesso De Luca. Il presidente uscente, da sempre critico verso il Movimento 5 Stelle, ha accettato il nome di Fico solo dopo un accordo interno al Pd sulla guida della segreteria del partito in Campania, attribuita al figlio Piero De Luca.

