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Rafforzata protezione per Tajani e Salvini. Ministro Esteri: “Clima non dei migliori”

La decisione segue una circolare emanata dal Viminale, che disponeva “un riesame e eventuale rafforzamento delle misure” dopo l’assassinio, negli Stati Uniti, di Charlie Kirk. “Invito tutti quanti ad abbassare i toni” dice il ministro degli Esteri al termine del question time in Senato

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“Oggi è stato innalzato il livello di scorta al presidente del Consiglio, al vicepresidente Salvini e a me. Il clima non è certo dei migliori e invito tutti ad abbassare i toni”, ha detto nel pomeriggio il ministro Tajani. Il dispositivo è entrato subito in azione dopo che era stato annunciato nei giorni scorsi dal responsabile del Viminale, Matteo Piantedosi, in seguito a un inasprimento delle tensioni internazionali ma soprattutto del clima interno, in particolare successivamente all’omicidio, negli Stati Uniti, dell’attivista Charlie Kirk. Immutata la protezione per Giorgia Meloni il cui livello di sicurezza è già al massimo. 

“Rafforzamento delle misure di profili a rischio”

In seguito alla circolare emanata venerdì scorso dal Viminale che disponeva “un riesame e eventuale rafforzamento delle misure di profili di rischio” dopo l’omicidio di Charlie Kirk, sono stati rafforzati “gli apparati di protezione” ai due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. La tutela sarà alzata al livello ‘eccezionale’, che prevede di mettere in campo due o tre auto blindate con tre agenti in ogni vettura. Secondo quanto scrive Il Messaggero, per una scelta dei diretti interessati, dall’inizio della legislatura Meloni, Tajani e Salvini avevano optato per una scorta di secondo livello: una soluzione ritenuta ora insufficiente da parte degli apparati di sicurezza dopo l’assassinio di Kirk.


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Piantedosi: “Rischi reali”

I rischi, secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sono reali: “Non bisogna dimenticare che ci possono essere processi di emulazione, non tutti sono in grado di raccogliere nel modo giusto certi messaggi e, quindi, qualcuno poi può in qualche modo fraintendere”. La stessa Giorgia Meloni aveva condiviso su X il post dell’Organizzazione studentesca d’alternativa (Osa) e Cambiare rotta, movimenti giovanili comunisti, con la foto di Kirk a testa in giù, il numero -1, e la frase “A buon intenditore poche parole”, in riferimento alla fine di Benito Mussolini. 


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