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Piantedosi dopo il caso Leoncavallo: “Anche Casapound rientra negli sgomberi”

“Anche CasaPound rientra negli sgomberi, io sono stato da prefetto di Roma quello che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi interpellato a margine del Meeting di Rimini dopo il discusso sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano. E a chi gli ha fatto notare che il collega di governo e ministro della Cultura Alessandro Giuli ha detto che l’immobile di CasaPound potrebbe non essere sgomberato, Piantedosi ha spiegato: “Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città”.

Piantedosi: “Lo sgombero non è stato anticipato”

Lo sgombero del Leoncavallo, dice ancora Piantedosi, “non è stato anticipato, anzi noi siamo stati condannati per un ritardo nell’esecuzione dello sfratto. Io ricordo a tutti che abbiamo pagato e siamo stati condannati a pagare per quel ritardo 3,3 milioni euro solo per i dieci anni pregressi e ogni ritardo avrebbe comportato un ulteriore risarcimento”, ha spiegato il ministro. “Voi capirete – ha aggiunto – che non era più procrastinabile nel momento in cui era possibile restituire la proprietà, è stata fatta un’operazione quantomeno doverosamente logica”.

Piantedosi: “Il video di Almasri? Sembra di molti anni fa”

Piantedosi, sempre al meeting di Rimini, ha anche risposto ai giornalisti sul video di Almasri, in cui il generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale, arrestato e poi rimpatriato dal governo italiano otto mesi fa, ucciderebbe un civile in strada a Tripoli. ‘L’ho visto sui social” ma ”le ricostruzioni sembrano attribuire quel video a molti anni fa. Nessuno ha mai pensato che quel personaggio fosse meritevole di qualche considerazione”, ha detto Piantedosi. ”Io ho firmato un decreto di espulsione” che si fondava in parte ”anche sugli elementi di pericolosità. Sono stato anche un po’ discusso per questo. Fa parte di considerazioni di giustizia, tutelare l’interesse degli italiani in Italia e all’estero”. Piantedosi ha anche commentato le dichiarazioni di Matteo Salvini sul presidente francese Emmanuel Macron sull’Ucraina – definiti dalla Francia “inaccettabili”: “La politica si alimenta e si esercita anche di espressioni forti, Salvini è un leader politico quindi utilizza una terminologia molto forte per veicolare in maniera molto forte i suoi messaggi, che sono comunque in democrazia legittimi e leciti”, ha detto difendendo il collega di governo.


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