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Minori, Varchi (FdI): in arrivo due Registri per monitorare l’affido sine die

Nelle varie fasi che caratterizzano la procedura per l’affidamento di un minore in situazioni di crisi familiare si possono talvolta riscontrare «dei fenomeni distorsivi che potremmo definire delle disfunzionalità». Ad esempio, «le istituzionalizzazione improprie, che potrebbero essere evitate con un monitoraggio e con un intervento delle istituzioni tempestivo». Oppure «i lunghissimi affidamenti, quelli appunto che non hanno un termine», o ancora «il ricorso a misure di protezione delle quali magari ancora non c’è bisogno perché si è in una fase in cui si può intervenire diversamente».

Ospite di Parlamento24 l’onorevole Maria Carolina Varchi (Fratelli d’Italia), relatrice delle “Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento” (AC 1866), spiega che queste «disfunzionalità», segnalate da più parti negli anni, «vanno corrette, ma possono essere corrette soltanto se il fenomeno nel suo complesso viene monitorato costantemente». E proprio a questo serve l’Osservatorio nazionale degli istituti di assistenza pubblici e privati e delle famiglie affidatarie, previsto dal ddl – di origine governativa – all’attenzione in prima lettura della commissione Giustizia della Camera. L’Osservatorio in cantiere opererà «in modo sempre anonimo», sottolinea Varchi, perché i dati numerici su cui lavorerà «non sono identificativi» però permetteranno «di isolare le fattispecie e capire perché i tribunali emettono determinati provvedimenti», riducendo i fenomeni distorsivi.

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Il Ddl – che potrebbe essere approvato in prima lettura entro l’estate – prevede anche la creazione di un Registro nazionale degli istituti di assistenza per minori e delle famiglie affidatarie e di un Registro dei minori in affido incardinato ai tribunali. Di questi Registri, aggiunge Varchi, «c’è bisogno non per monitorare con spirito negativo, ma al contrario, per rilanciare, tutelare, potenziare in modo regolato il l’istituto dell’affidamento dei minori. Ci siamo resi conto negli anni – e bene ha fatto il Governo a varare questo provvedimento – che adesso è necessaria una maggiore trasparenza», e «capire come quando e perché questi minori vengono dati in affidamento». Ecco perché la scelta di istituire i due Registri con finalità differenti, «che non hanno in alcun modo l’obiettivo di disincentivare il ricorso a questa pratica, ma, al contrario, di monitorarla proprio per evitare i cosiddetti affidamenti sine die cioè quelli che non hanno un termine».


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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