La presidente del Consiglio è stata al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica. L’incontro è stato proposto dalla premier, con una telefonata in mattinata al capo dello Stato per programmare la visita. Il faccia a faccia è arrivato dopo il caso scoppiato per l’intervento di Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, sul consigliere di Mattarella Francesco Saverio Garofani e sulla sua richiesta di smentita riguardo a un presunto piano di Meloni contro il Quirinale
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C’è stato un incontro al Quirinale tra Giorgia Meloni e Sergio Mattarella, dopo le tensioni per l’attacco al Colle di Fratelli d’Italia. La presidente del Consiglio è arrivata al Quirinale alle 12.45 per il colloquio con il presidente della Repubblica, poi dopo una trentina di minuti si è spostata a Palazzo Chigi. “Non esiste alcuno scontro”, hanno spiegato fonti della presidenza del Consiglio. La premier ha ribadito che c’è “sintonia” col Colle, ma ha aggiunto che le parole del consigliere Francesco Saverio Garofani sono state “inopportune”. L’incontro è stato proposto dalla premier, con una telefonata in mattinata al capo dello Stato per programmare la visita. La richiesta di Meloni di vedersi è stata subito accolta da Mattarella. Oltre che delle tensioni delle ultime ore, l’incontro è servito anche alla premier e al capo dello Stato per confrontarsi sui molti dossier internazionali aperti, in vista del G20 di Johannesburg e della conferenza Unione europea-Unione africana in Angola.
Le tensioni
L’incontro è stato richiesto da Meloni soprattutto per un chiarimento con Mattarella, dopo le tensioni delle scorse ore. Il caso è scoppiato dopo che Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, ha commentato un articolo sulla Verità che raccontava di uno sfogo del consigliere di Mattarella Francesco Saverio Garofani e parlava di un presunto piano di Meloni contro il Quirinale. Bignami ha chiesto al Colle di smentire e questa richiesta ha provocato la reazione del Quirinale, che ha respinto le illazioni ma si è anche mostrato irritato per il fatto che un dirigente di così alta fascia mettesse in dubbio la lealtà istituzionale del Colle.
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“Nessuno scontro”
Fonti di Palazzo Chigi, dopo il colloquio al Quirinale, hanno spiegato che Meloni ha espresso a Mattarella il suo rammarico per “le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal consigliere Francesco Saverio Garofani e riportate da un noto quotidiano italiano”. La premier, hanno riferito ancora le fonti, “ha reputato che la richiesta di smentita formulata dall’onorevole Bignami non fosse un attacco al Quirinale, ma al contrario un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale. Era intenzione, da parte del partito di maggioranza relativa, intervenire per fugare ogni ipotesi di scontro tra due istituzioni che invece collaborano insieme per il bene della nazione. Si riteneva che fosse il diretto interessato, ovvero il consigliere Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione”. Tuttavia, hanno proseguito le fonti, la premier “ha rimarcato che non esiste alcuno scontro istituzionale” e ha ribadito “la sintonia istituzionale che esiste tra Palazzo Chigi e il Quirinale, mai venuta meno fin dall’insediamento di questo governo e della quale nessuno ha mai dubitato”.
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Cos’è successo
A innescare le nuove tensioni tra Fratelli d’Italia e il Quirinale, quindi, questa volta è stato un articolo sul quotidiano La Verità – diretta da Maurizio Belpietro – con frasi attribuite a Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, su Giorgia Meloni, il Pd e gli scenari politici futuri. Frasi carpite, secondo il giornale, in un contesto informale. Il giornale ha titolato su un “piano del Quirinale per fermare Meloni”. Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera, ha chiesto una smentita e ha invitato il consigliere del Capo dello Stato a chiarire quanto raccontato dal quotidiano. Una richiesta a cui ha rispoto il Colle: in poche righe il Quirinale ha manifestato “stupore” per la dichiarazione del capogruppo meloniano e non ha esitato a osservare che in questo modo si sta “sconfinando nel ridicolo”.
Le reazioni
Bignami ha poi provato a correggere il tiro, precisando di non riferirsi al presidente della Repubblica: “Non mi permetto di tirare in mezzo il Colle”. Ma ha insistito nel chiedere una smentita al diretto interessato: “Se non c’è ne prendiamo atto che è l’opinione di Garofani”. Una linea condivisa anche dalla prima linea del partito. La Lega ha mostrato solidarietà a Belpietro per gli attacchi della “sinistra che dimostra la sua doppia morale nei confronti della stampa”, Fi non ha esitato a prendere le difese del Capo dello Stato. Anche tutte le opposizioni hanno fatto quadrato attorno al capo dello Stato.
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