Si infiamma il botta e risposta tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il segretario della Cgil Maurizio Landini. Il leader sindacale aveva definito martedì la premier una “cortigiana” di Trump e Meloni non ha esitato a rispondere sui social: “Evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce una ‘cortigiana’”, scrive Meloni. A supporto della sua posizione, ha pubblicato la definizione dali dizionario: “Donna dai facili costumi, etera; eufem. prostituta”. La premier ha attaccato anche la sinistra: “Un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”.
La replica di Landini
“Nessun insulto sessista e nessun rancore. Martedì sera, ospite di Giovanni Floris a ‘Di Martedì’, in un’intervista di dieci minuti, che chiunque può facilmente rivedere, rispondendo a una domanda sull’accordo di tregua in Medio Oriente, ho immediatamente chiarito, per evitare qualsiasi fraintendimento o strumentalizzazione del termine utilizzato, cosa intendevo dire: che Meloni è stata sulla scia di Trump, è stata alla corte di Trump, ha fatto il portaborse di Trump. Ho espresso, evidentemente, un giudizio politico sul mancato ruolo del nostro governo e della sua presidente del Consiglio”, ha affermato, in una nota, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Tajani: “Incommentabile Landini, linguaggio sessista”
“Non ho parole per commentare come il leader della Cgil Landini ha definito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Linguaggio volgare e sessista che dimostra l’incapacità di certi uomini ad avviare un cambiamento culturale affinché la donna sia più considerata come un essere inferiore, un oggetto da usare e gettare. Chi ricopre incarichi importanti dovrebbe essere di esempio, soprattutto ai giovani. Giorgia, ti abbraccio”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’uscita di Landini nel talk show di Giovanni Floris
Il riferimento di Meloni è a un passaggio dell’ultima puntata di di Martedì su La7, di cui Landini è stato ospite. Il programma, a proposito di Gaza e delle manifestazioni, ha fatto rivedere alcune delle parole della premier pronunciate sul sindacato, e in particolare il passaggio pronunciato dal palco del comizio del centrodestra prima delle regionali in Toscana, sul fatto che lo sciopero generale, “in Palestina non cambia niente e in compenso in Italia gli italiani hanno un sacco di problemi e particolarmente ce l’hanno i lavoratori che il sindacato dovrebbe difendere”. Landini in trasmissione ha replicato che “i lavoratori in Italia sono scesi in piazza per difendere l’onore dell’Italia in nome della fratellanza, della democrazia, cosa che non ha fatto la Meloni che si è limitata a fare la cortigiana di Trump e non ha mosso un dito, per fortuna c’erano i cittadini italiani che sono scesi in piazza e hanno difeso la dignità e l’onore di questo paese”. Lo stesso conduttore, Giovanni Floris, era intervenuto dicendo che “cortigiana verrà ripreso perché è un termine in qualche modo sessista. Intende dire stare sulla scia di Trump senza incidere?”. “Beh certo – ha precisato quindi Landini – stare alla corte di Trump, essere la portaborse di Trump”.