Il capo dello Stato è intervenuto in occasione della Cerimonia di consegna del Premio Burgio (intitolato al fondatore della scuola pediatrica di Pavia). “La condizione dell’infanzia nel mondo – ha detto -, costituisce un costante richiamo alle coscienze. Siamo in presenza di una vera e propria emergenza umanitaria, che colpisce in particolare l’infanzia”
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“Un peso di inciviltà, insostenibile per la comunità internazionale”. Definisce così, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo “stato di cose” che vivono oltre 200 milioni di bambini affetti, nel mondo, da malnutrizione o cronica denutrizione. Il capo dello Stato è intervenuto in occasione della Cerimonia di consegna del Premio Burgio (intitolato al fondatore della scuola pediatrica di Pavia) al Palazzo del Quirinale. “La condizione dell’infanzia nel mondo – ha detto -, costituisce un costante richiamo alle coscienze. I diritti dei bambini sono continuamente a rischio e sovente vengono lesi. Non soltanto nelle zone di guerra, dove siamo in presenza di una vera e propria emergenza umanitaria, che colpisce in particolare l’infanzia”.
Il peso sulle “nostre coscienze”
“Denutrizione, fame e conseguenze che ne derivano -ha detto il presidente Mattarella – devono alzare l’attenzione della nostra coscienza, delle coscienze dei popoli. Pesa il ricordo straziante di bambini da tempo in condizioni disperate in Sudan; di bambini rapiti e sottratti alle loro famiglie in Ucraina; di bambini, anche neonati, uccisi o rapiti dal terrorismo come nella turpe giornata del 7 ottobre di due anni fa; di bambini che muoiono per fame, anche quando ricoverati per denutrizione in ospedali che sono mezzi per soccorrerli e sovente distrutti dai bombardamenti come nella disumana, ostinata condizione di Gaza”.
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Ritrovare le ragioni della solidarietà
“Vi sono stati progressi negli ultimi anni, ma per gli effetti della congiuntura internazionale, insieme all’aumento dei conflitti, si sta registrando una grave e deplorevole diminuzione degli aiuti internazionali destinati alle zone di crisi e la situazione – ha aggiunto il capo dello Stato – tende ad aggravarsi. Siamo ben lontani dagli obiettivi di sviluppo stabiliti dall’Onu per il 2030”. “Quale futuro sta predisponendo per sé l’umanità? È un interrogativo – ha spiegato il presidente – non retorico, non fuori luogo, in un periodo di veloce sviluppo scientifico che offre strumenti sempre più avanzati se lo misuriamo sui volti e sui corpi denutriti di tanti bambini. Si rafforza l’esigenza e l’attesa che la comunità internazionale ritrovi dentro di sé le ragioni della solidarietà che le hanno permesso di salvarsi di fronte ad altre prove”.