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Maturità, Valditara: “Cambia l’orale: quattro materie note a gennaio”. Tutte le novità

Il ministro dell’Istruzione, ospite di Skuola.net e intervistato dal direttore Daniele Grassucci nel nuovo episodio del vodcast youtube #Sapevatelo, ha introdotto le nuove regole per l’esame di Stato. “Chi rifiuta la prova, ripete l’anno. Non sarà più possibile chiudere l’esame basandosi solo sugli scritti”, ha sottolineato. Oggi introdotta nelle scuole anche una circolare che impone la par condicio nei dibattiti studentenschi

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La maturità 2026 sarà diversa, ma senza rivoluzioni. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ospite di Skuola.net, ha illustrato le novità del nuovo esame di Stato, che tornerà a chiamarsi “Maturità” anche formalmente. Il cambiamento più rilevante riguarda la prova orale: da quest’anno si concentrerà su quattro discipline, indicate dal ministero entro la fine di gennaio. “Non significa rinunciare ai collegamenti interdisciplinari, ma evitare quelli astrusi o improbabili che si facevano in passato”, ha spiegato Valditara, rivendicando la scelta come un modo per dare “chiarezza e coerenza” alla valutazione finale.

“Segno di maturità studiare tutte le materie”

Il ministro ha spiegato che “saper collegare una domanda di greco con un argomento trattato in storia o filosofia ci sta tutto”. Ma in un certo senso lo studente non sarà “obbligato” a trovare forzatamente un collegamento. Importante sarà invece, ovviamente, “la conoscenza disciplinare delle quattro materie”.  Il titolare di viale Trastevere ha aggiunto: “Ti costringevano a fare collegamenti interdisciplinari spesso astrusi” o “improbabil. Oggi invece abbiamo fatto chiarezza”. Poi ha specificato: “Ovviamente è un segno di maturità lo studiare anche le materie che non sono state scelte” per l’esame di Stato. Il ministro ha raccontato anche che, da maturando, provò anche lui a percorrere la via più breve, ma non gli andò bene: “Quando all’epoca erano due le materie, ricordo che ai primi di febbraio diedi l’interrogazione di algebra e poi chiusi il libro su geometria. La prof se ne accorge a due settimane dallo scrutinio e mi dice: ‘Valditara, qua c’è solo un’interrogazione. Allora, o tu fai adesso in due settimane quello che avresti dovuto fare in 3-4 mesi oppure io non ti ammetto all’esame di maturità’. E quindi io mi misi a studiare in modo matto e disperatissimo per riuscire ad essere ammesso”, ha concluso.

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“Rifiuti l’orale alla maturità? Ripeti l’anno”

“Ho voluto dare una risposta netta a quei ragazzi che la scorsa estate hanno contestato l’esame di maturità rifiutandosi di prendere parte alla prova orale. Tra l’altro potendo già contare sui voti acquisiti nello scritto. Attenzione perché questo non sarà più possibile. Rifiuti l’orale? Non è un problema, ripeti l’anno”, ha poi avvertito il ministro dell’Istruzione. Superare l’esame di Maturità della riforma di Valditara non significa solo dimostrare di aver imparato il programma dei cinque anni di scuola, ha sottolineato ancora. Per questo tornare alla parola Maturità, specifica il ministro, “non è solo un cambiamento terminologico”. Non c’è differenza rispetto agli scorsi anni nel resto dell’impostazione dell’esame: “I due scritti, il sistema di voto, la valutazione” resteranno gli stessi. Non cambieranno neanche le tempistiche nella comunicazione del voto degli scritti, che continuerà a precedere la prova orale.     

I punti premio passano da 5 a 3

Una novità sono i cinque punti “premio” che la commissione poteva assegnare – sulla base di precisi requisiti – ad esami particolarmente brillanti e che diventano oggi tre. Per quanto riguarda il peso della condotta sul credito scolastico continuerà ad avere un impatto complessivo importante sul voto finale, ben 40 punti. “Ricordatevi ragazzi che valete tanto. Questa è l’occasione per poterlo dimostrare. Valete tanto, ma di questo dovete essere voi i primi ad essere consapevoli. E poi l’impegno. Nessun traguardo, nessun obiettivo, nessun risultato può essere raggiunto senza l’impegno. Questo è il vero senso del merito, no? Dare il meglio di ciò che si ha dentro con l’impegno. Ragazzi, ce la potete fare tranquillamente e ce la farete sicuramente. Ma credeteci”: suona così l’appello ai maturandi del 2026 che ha espresso infine dal ministro.

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Par condicio nei dibattiti a scuola: la nuova circolare di Valditara

Ma la maturità non è l’unica novità introdotta oggi da Valditara. Il ministro ha infatti diffuso una circolare che impone la par condicio nelle manifestazioni ed eventi negli istituti scolastici. Nel documento si evidenzia l’importanza “che l’organizzazione e lo svolgimento nelle istituzioni scolastiche di manifestazioni ed eventi pubblici aventi ad oggetto tematiche di ampia rilevanza politica o sociale, siano caratterizzati dalla presenza di ospiti ed esperti di specifica competenza ed autorevolezza”. Si sottolinea anche il fatto che “le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione e garantire, in ogni caso, il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico”. In un altro passaggio, la nota ministeriale invita a promuovere iniziative “che siano coerenti con gli obiettivi formativi della scuola e contribuiscano, attraverso il libero confronto di posizioni diverse, a favorire una più approfondita e il più possibile oggettiva conoscenza dei temi proposti, consentendo in tal modo a ciascuno studente di sviluppare una propria autonoma e non condizionata opinione”.   

La protesta dell’opposizione

Proprio su questo provvedimento si è alzata la protesta de Pd, che vede lesa l’autonomia delle scuole. Le parlamentari dem Irene Manzi e Simona Malpezzi hanno annunciato una interrogazione parlamentare: la circolare, hanno spiegato, ha “passaggi ambigui e suscettibili di interpretazioni che potrebbero incidere sull’autonomia scolastica e sul pluralismo educativo”. Poi la conclusione: “La scuola non è un luogo da sorvegliare, ma un luogo dove liberare le idee: perché solo dove si discute liberamente, si educa davvero alla cittadinanza”. Non è tardata ad arrivare la replica di Valditara alle due parlamentari: “Prendo atto che per il Pd invitare nei percorsi di istruzione al costante rispetto del pluralismo, alla formazione di un pensiero critico, al libero dibattito, per favorire nello studente lo sviluppo di una propria autonoma e non condizionata opinione, sarebbe in contrasto con l’autonomia scolastica. Parole inquietanti che lasciano trasparire l’intenzione di voler confondere l’autonomia scolastica con pratiche di indottrinamento. La scuola costituzionale non si merita questa preoccupante confusione”.


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