Ha preso il via, da Padova, la campagna elettorale del candidato presidente per il centrodestra, il leghista Alberto Stefani. Presenti Salvini e il presidente uscente Zaia, che, dopo 15 anni alla guida della Regione, ha detto: “È stata una bella avventura, ma so che lascio in buone mani l’amministrazione”
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“Mi candido capolista in ogni Provincia”. Questa la decisione del governatore del Veneto, Luca Zaia, rivelata a Padova durante l’apertura della campagna elettorale di Alberto Stefani, candidato leghista del centrodestra alla presidenza veneta. Sulle regionali in Veneto (si voterà il 23 e il 24 novembre), e sul dopo Zaia, c’è grande attenzione, soprattutto da parte del leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la performance deludente in Toscana: lì il Carroccio, con la campagna elettorale affidata a Roberto Vannacci, è crollato al 4,3% (dal 21,7% del 2020). Salvini, salendo sul palco di Padova, ha ricordato che 15 anni di governo di Zaia “lasciano il segno” e “non sarà semplice” raccogliere il testimone. C’è però fiducia in Stefani: “È una delle più grandi gioie” avere il candidato leghista.
Zaia capolista in tutte le Province
Salvini ha poi rivendicato l’Autonomia, che sta per raggiungere “le prime pre intese nelle prossime settimane”, per assicurare che la sua Lega non si è affatto allontanata dai valori fondanti. Poi è arrivato il turno di Zaia: “È stata una bella avventura”, ha detto ripensando ai suoi tre mandati da governatore, e “io sono un militante e il militante è sempre pronto dall’alba al tramonto”. Ma non è mancato il momento in cui Zaia – che non può correre per un altro mandato – ha sottolineato il suo fastidio per il veto messo dagli alleati sia sull’ipotesi di una sua lista, sia su quella di inserire il suo nome nel simbolo (che alla fine vede “Stefani presidente”). “Se sono un problema divento un problema reale, parlando con Alberto c’è solo una soluzione: mi candido capolista in tutte le Province”, ha quindi annunciato. “Dopo Zaia scrivi Zaia”, ha concluso, con tanto di ovazione della platea.