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Elezioni regionali Toscana, urne aperte per eleggere il nuovo presidente

Oltre 3 milioni di cittadini sono chiamati a scegliere il governatore e rinnovare il Consiglio regionale. Si vota oggi fino alle 23 e domani, lunedì 13 ottobre, dalle 7 alle 15. La sfida è fra l’uscente Eugenio Giani, candidato del campo largo, Alessandro Tomasi per il centrodestra e Antonella Bundu, sostenuta dalla lista Toscana Rossa

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Urne aperte in Toscana dove oggi dalle 7 alle 23, e domani dalle 7 alle 15, si vota per eleggere il nuovo presidente della Regione e rinnovare il Consiglio regionale. A sfidarsi per la carica di governatore sono il presidente uscente e candidato del campo largo Eugenio Giani (Pd, Avs, M5S, Lista civica Casa riformista), Alessandro Tomasi per il centrodestra (FdI, Fi, Lega, Noi moderati, lista civica È Ora!) e Antonella Bundu, sostenuta dalla lista Toscana Rossa. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per domenica 26 ottobre e lunedì 27 ottobre (LO SPECIALE SULLE REGIONALI).

Incognita affluenza

Sono 3.007.106, quasi 22mila in più rispetto a cinque anni fa, i toscani chiamati alle urne. A pesare è l’incognita della partecipazione al voto. Dal 1970, anno di istituzione delle Regioni, in Toscana l’affluenza alle urne alle regionali è passata dal 95,9% al 48,28% delle elezioni del 2015, il dato più basso in assoluto e la prima volta con meno della metà degli elettori, per poi risalire al 62,6% nella tornata 2020.


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Il Consiglio regionale

Assieme al governatore i toscani eleggeranno anche i consiglieri che andranno a comporre la futura assemblea toscana: 40 in tutto, più il presidente della Regione. Per la coalizione vincente è previsto un premio di maggioranza, variabile: su 40 seggi, non potrà averne meno di 23 e non più di 26. Potranno sperare di ottenere un rappresentante in Consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione e la stessa ha superato il 10%, se hanno raccolto più del 3% dei voti. Se il presidente eletto ottiene più del 45% delle preferenze, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno 24 seggi (il 60% dei quaranta in palio) ma non potrà superare i 26. Se il presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45% dei voti, la coalizione vincente avrà diritto da 23 a 26 seggi: se non li ha raccolti con i voti le saranno assegnati con un premio di maggioranza. Se nessun candidato ottiene almeno il 40% al primo turno (e si andrà al ballottaggio), 23 saranno i seggi assegnati alla coalizione del candidato vincente. Almeno 14 i seggi garantiti per la minoranza.

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Come si vota

C’è una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l’altro per una delle liste in appoggio e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti. Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza.  Di circoscrizioni ce ne sono 13 in tutta la Toscana: quattro per la città metropolitana fiorentina e una per ciascuna altra provincia. I nomi dei candidati consiglieri, come l’ordine delle liste, variano da circoscrizione a circoscrizione. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. È possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri. Tornate nel 2015, rimangono le preferenze: ovvero la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati, salvo nel caso del listino regionale (possibilità consentita dalla legge ed utilizzata, nell’attuale tornata elettorale, solo da Pd e Lega). Se la lista raccoglie un numero sufficiente di voti per entrare in Consiglio regionale i candidati del listino regionale bloccato – tre per il Pd e uno per la Lega – saranno i primi ad essere eletti: i loro nomi non sono riportati sulla scheda, ma sono presenti nei manifesti ufficiali delle elezioni. Sulla scheda, in presenza di listino bloccato, sotto il simbolo è riportata la dicitura “lista regionale presente”. Tutti gli altri nomi dei candidati di collegio sono riportati e basterà spuntare la casella. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa), naturalmente tutti e due sempre della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordina di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.

Il possibile ballottaggio

Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane: tra le Regioni la Toscana è l’unica che lo prevede. Ma a differenza della regola che riguarda le elezioni comunali, dove la soglia sotto cui si ricorre al ballottaggio è il 50% più uno dei votanti, nel caso delle regionali toscane l’eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40% dei voti validi. La possibilità di un turno suppletivo è stata introdotta nel 2015. Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate.


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