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Cdm, via libera al ddl costituzionale: Roma Capitale avrà potestà legislativa e autonomia finanziaria

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale per Roma Capitale. Via libera anche ai due decreti legge, per il commissariamento dell’Agenas e per la Terra dei Fuochi, e al ddl sulla sicurezza delle piscine. Il Consiglio dei Ministri ha approvato inoltre in via definitiva i regolamenti che riformano il voto di condotta e la disciplina della valutazione degli studenti della scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato. Le misure, si legge in una nota del Mim, saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2025/2026, segnando un punto fermo nella costruzione di una scuola fondata sulla responsabilità e sul merito

Roma Capitale avrà potestà legislativa e autonomia finanziaria. Secondo la bozza del disegno di legge, arrivata in Cdm, verrebbe modificato l’articolo 114 della Costituzione, quello che definisce la struttura della Repubblica insieme a Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni.

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Le materie su cui Roma Capitale potrà legiferare

Il Ddl è stato messo a punto lungo l’asse tra Palazzo Chigi, la ministra per le Riforme, Elisabetta Alberti Casellati, il titolare degli Affari regionali, Roberto Calderoli, la Regione Lazio e il Campidoglio, con l’attenzione del Quirinale come è prassi nei casi di modifiche della Costituzione. L’articolo 114 della Costituzione viene integrato con due commi. Il primo elenca le materie oggi di competenza regionale, sia quelle di competenza concorrente sia quelle di competenza residuale, su cui viene riconosciuto a Roma Capitale il potere di legiferare: ordinamento legislativo, trasporto pubblico locale, urbanistica e governo del territorio, commercio, artigianato, turismo, polizia amministrativa locale, valorizzazione dei beni culturali, servizi e politiche sociali, edilizia residenziale pubblica. Restano fuori sanità, scuola, energia e protezione civile.

L’autonomia finanziaria

Il secondo comma, dalla gestazione più complessa, affida a una legge ordinaria il compito di definire le funzioni non legislative, ma cruciali, in grado di sostanziare davvero l’autonomia, anche finanziaria, della città. Fino all’ultimo la trattativa ha riguardato il nodo delle risorse, con il Campidoglio che ha chiesto di specificare subito nel testo che con la legge andranno assicurati i fondi necessari a garantire ciascuna delle funzioni riconosciute per non ritrovarsi con un’autonomia di facciata che non può essere esercitata. Nel testo attuale si attribuisce a Roma Capitale le «condizioni peculiari di autonomia amministrativa e finanziaria nel rispetto dell’articolo 119».

Riforma in vigore dalla prossima consiliatura

Visto che il ddl costituzionale avrà necessità di quattro passaggi parlamentari, si ritiene che la riforma potrebbe interessare la prossima consiliatura. Se davvero la riforma diventerà operativa entro le prossime politiche, la corsa per le amministrative del 2027 servirà a eleggere non un sindaco, ma un inedito super sindaco.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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