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Castel d’Azzano, Salis: “Colpa anche del capitalismo che nega diritto a casa”. Polemiche

È scoppiata una nuova polemica politica intorno a Ilaria Salis. L’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra è finita nel mirino di esponenti della destra e dei sindacati di polizia per un post sulla crisi abitativa che, secondo molti, avrebbe toccato in modo inopportuno la tragedia di Castel d’Azzano, dove tre carabinieri hanno perso la vita. Sui social, il suo intervento è stato accusato di giustificare la violenza. “Come spesso accade”, ha replicato Salis “è in corso una campagna d’odio promossa dai soliti giornali — se così vogliamo definirli — e rilanciata dalle forze politiche di destra di questo povero Paese, che meriterebbe ben altro dibattito. Mi vengono attribuite — con tanto di virgolettati — frasi mai dette e concetti mai espressi. Il contenuto di un mio post è stato strumentalizzato in modo indecente e usato per incitare centinaia di utenti, molti dei quali profili fake e a libro paga, a invadere i miei social vomitando odio e stupidità. Questa, a quanto pare, è la loro idea di free speech…”.

Il post “incriminato”

Ieri, Salis aveva scritto che alla radice “di quei gesti disperati e terribili”, come quelli di Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano, “c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione. E se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile — insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo — di ciò che di orribile accade. E dovrà assumersene la responsabilità politica”.  E oggi, su X, Salis aggiunge: “Ribadisco quanto ho detto: quella di Castel d’Azzano è un dramma, una tragedia. E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio. Se vi offendete, o sentite il bisogno di attaccare chi lo dice, è perché in fondo avete la coscienza sporca: per voi, chi si trova in difficoltà economiche, chi prova a sopravvivere ai margini di questa società ingiusta, chi è povero, NON MERITA UNA CASA. Perché, per voi, gli interessi economici e la proprietà privata vengono prima dei bisogni delle persone.  Ma – conclude – non avete il coraggio di ammetterlo”.


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La polemica

“Le dichiarazioni dell’europarlamentare Ilaria Salis in merito alla tragedia di Castel d’Azzano, in cui hanno perso la vita tre carabinieri nell’adempimento del loro dovere, sono gravemente inopportune e offensive nei confronti delle vittime e di tutte le donne e gli uomini in uniforme che servono lo Stato con dedizione e sacrificio” commentano Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia e Giuseppe Tiani, segretario generale del sindacato di polizia Siap. “Tentare di ricondurre un atto di violenza deliberato e pianificato contro rappresentanti delle istituzioni a presunte cause di disagio sociale o alla ‘crisi abitativa’ significa stravolgere la realtà dei fatti e oscurare la natura criminale e premeditata dell’accaduto. La disperazione o la povertà non sono mai un alibi per la violenza”. “Parole orribili, inaccettabili, indegne. Ilaria Salis dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa – afferma invece la vice presidente del Senato Licia Ronzulli -. Trasformare morte e distruzione in un dibattito sul disagio sociale significa essere complici morali. C’è un limite che non si può oltrepassare, a maggior ragione da chi dovrebbe rappresentare le istituzioni: quello del rispetto per la vita e per la legalità”. 


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