- Il comico 58enne ha fatto un investimento per i suoi due figli, Martina, 7 anni, e Niccolò, 3
- E’ sposato con Flora Canto, 41 anni: i due hanno detto di sì il 30 luglio 2022
Enrico Brignano ha fatto un grande investimento per i suoi due figli. Intervistato da La Repubblica, rivela di aver comprato una casa nuova a Roma. “Nella precedente le finestre affacciavano sui cassonetti, ora vedo i tetti del Cupolone”, confessa il comico romano 58enne.
Sposato con Flora Canto, 41 anni, dal 30 luglio 2022, genitore di Martina, 7anni e Niccolò, 3, Brignano è impegnato in teatro con I 7 re di Roma, uno degli spettacoli più iconici di Gigi Proietti, di cui è stato allievo. La protagonista è la Città Eterna, in cui è nato e vive. “Io ho deciso di abitare in questa città piena di storia, anche della mia storia – spiega Enrico- Ho comprato una nuova casa, un investimento importante per il futuro, per i miei figli. Nella precedente le finestre si affacciavano sui cassonetti, ora vedo i tetti e il Cupolone. Voglio che i miei figli crescano in una città cui devo molto: la mia ironia, la mia indolenza, il mio sarcasmo. Noi romani viviamo tutto con una malinconia che sembra apatia, poi l’ironia rimescola le carte e non riesci a lasciare questa città. Ai miei due figli, che ho avuto a 50 anni, racconto le fiabe inventate che hanno come protagonisti Numa Pompilio, Anco Marzio, Acca Laurenzia”.
Brignano ama il suo lavoro, ama far ridere e se non ci riesce, non ne è felice. Confida: “Cerco di mascherarlo ma ci rimango male, e non poco. A Roma si dice ‘rosico’, lo ammetto. E quando a teatro vedo qualcuno che non ride, che poi non so perché, ma quelli che non ridono stanno sempre in prima fila, scendo e gli prendo la mano, gli domando se va tutto bene, se c’è qualcosa che non va a casa, se ha mangiato pesante. ‘Perché nun ridi? Stai male?’”.
Pure le critiche lo feriscono: “Le vivo male, sui social di solito ricevo tantissimi complimenti. Ne dovrei essere felice. E invece che faccio? Mi concentro su chi mi critica. Non i leoni da tastiera, che non prendo in considerazione, ma persone che magari hanno visto un mio spettacolo, un mio film, e non gli è piaciuto. E’ una malattia. Non riesco a non farlo, è più forte di me. Ma mi aiuta: ascoltare le critiche può migliorarti. Perché il comico ha sempre bisogno di stimoli e qualche volta deve essere punzecchiato dalla vita”.
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