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    ”Sono single, non voglio storie”: Achille Lauro spiega il motivo per cui non può dare attenzioni a un partner in questo momento

    Il cantautore 34enne però confessa di sognare una famiglia in futuro: “Lo spero”

    Ora c’è il lavoro, la musica e, magari, la direzione artistica di Sanremo, ma più in là

    Achille Lauro si prende la copertina di Vanity Fair. Il 18 aprile esce il suo settimo album, Comuni mortali. Il cantautore 34enne lo presenta e parla di sé. Al settimanale svela: “Sono single, non voglio storie”. Spiega il motivo per cui non può dare attenzioni a un partner in questo momento.

    ”Sono single, non voglio storie”: Achille Lauro spiega il motivo per cui non può dare attenzioni a un partner in questo momento

    “Sono cresciuto tra furfanti e delinquenti”, racconta l’artista, che ha vissuto a lungo nella periferia nord est di Roma. La madre gli ha insegnato cosa fosse il bene. A scuola era “brillante, il rendimento non era un problema”. Ma c’era altro: “Il problema era presentarsi in classe. Avrò cambiato dieci, quindici scuole: non frequentavo, facevo altro. Avevo sempre un’idea, un progetto in testa. Come adesso. Già da piccolo scrivevo i miei pensieri di notte: mia mamma mi trovava la mattina alle 7 chino sul foglio, credeva che fossi strano probabilmente”.

    Achille ha avuto un rapporto complicato col padre, adesso è cresciuto e diverso. Ha vissuto col fratello Federico in una comune, poi, ragazzo, ha suonato a Roma, dopo si è trasferito a Milano. “Mi sono creato il successo pezzettino per pezzettino”, sottolinea. E’ arrivato Sanremo e molto altro.

    Quando gli si chiede se creda in Dio, Lauro replica: “Certo: io credo in Dio, ma non credo nella Chiesa”. Crede pure “nell’amore incondizionato, che è slegato dalle relazioni, dalla coppia”. Poi aggiunge: “Sono single, non voglio storie”. E chiarisce: “Perché hanno bisogno di cure e attenzioni, e io potrò darle solo quando non avrò distrazioni. Ho ambizioni gigantesche, sogno in grandissimo: mi piacerebbe arrivare all’estero, fare moda… Chi mi immagina a sbocciare bottiglie della nightlife milanese, si sbaglia di grosso. Sono un ossessivo compulsivo che coglie ogni opportunità. Non è avidità, è che credo nella mia passione, nel darsi a quella passione, capisce?”.

    Il cantautore 34enne però confessa di sognare una famiglia in futuro: “Lo spero”

    Sulla sua educazione sentimentale Achille svela: “Sono figlio del maschilismo, e lo rifiuto proprio perché l’ho conosciuto e poi perché sono stato cresciuto da donne: mia madre, le sue cinque sorelle, le mie cugine… Ho costruito me stesso sulla sofferenza, sull’abbandono, sulla solitudine, per cui ho convissuto con dipendenze emotive, mi è capitato di non sentirmi adeguato o all’altezza delle persone con cui sono stato. Però alla fine ho trovato la mia stabilità. E ho capito una cosa importantissima: certe persone non entrano nella nostra vita per rimanere, ma per cambiarci”.

    Nel suo futuro una famiglia c’è: “Lo spero”. Spera che ci sia anche X Factor ancora una volta da giudice. Poi concerti, la Fondazione Ragazzi Madre, che sta strutturando e, infine, la direzione artistica di Sanremo: “Ma non ho fretta. Per il momento lascio il compito a chi lo sta facendo benissimo, come Carlo Conti. Un pittore dipingerebbe lo stesso quadro per la sua intera esistenza? No. Ecco, io ho la necessità di cambiare quadro ogni volta, soprattutto di stupirmi”. LEGGI TUTTO

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    Paola Iezzi, del duo ‘Paola e Chiara’, e la vita senza figli: ”Ecco perché ho scelto di non averli”

    L’artista 50enne, giudice di X Factor, rivela anche l’incontro col compagno su My Space

    Dopo la rottura con la sorella 51enne nel 2013 un momento di depressione, curato anche con i farmaci

    Paola Iezzi, giudice di X Factor, si prende la cover di Grazia. Al settimanale parla del suo essere una donna libera. In tv col talent show, è pure in libreria con l’autobiografia Sisters, edita da Rizzoli, che narra il percorso artistico con la sorella Chiara, 51 anni. Il loro duo, Paola e Chiara, ha spopolato e dalla reunion, dopo la separazione del 2013, e continua a farlo. E’ loro la hit del momento, Il linguaggio del corpo, con la rapper Big Mama. L’artista 50enne racconta pure la vita senza figli. “Ecco perché ho scelto di non averli”, spiega. 

    Paola Iezzi, del duo ‘Paola e Chiara’, e la vita senza figli: ”Ecco perché ho scelto di non averli”

    Quando le si domanda se qualcuno abbia mai tentato di mettere paletti alla sua libertà, Paola replica: “No. A partire dai miei genitori ho sempre trovato persone che hanno rispettato le mie scelte. Ma diventando adulta le pressioni, anche non esplicite, le ho percepite in forma di curiosità. Come succede a tutte le donne senza figli, sento sempre aleggiare la domanda: perché? Agli uomini non lo chiedono. E ciò mi dà fastidio. Quanto ai figli, ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi. Non riesco e non posso vivere troppe vite, anche se so che comporta qualche rinuncia. Ma oggi sono felice di quello che ho”.

    La Iezzi parla anche del compagno con cui sta da ben 15 anni, Paolo Santambrogio, fotografo e regista. E’ lui che ha firmato la copertina del settimanale. “A seconda dei momenti ci siamo più o meno capiti. Ma direi che siamo cresciuti insieme, facilitati da una passione comune: la fotografia. Amiamo gli Anni 90, il periodo d’oro di Steven Meisel, Helmut Newton, Peter Lindbergh. Paolo sul lavoro è preciso, maniacale, e vorrebbe, quando mi fotografa, che gli leggessi nella mente. Non è uno che ti copre di complimenti mentre sei sul set, ma è di una bravura straordinaria, quindi mi fido ciecamente di lui”, dice.

    L’artista 50enne, giudice di X Factor, rivela anche l’incontro col compagno su My Space. E’ in libreria con Sisters, il libro in cui racconta insieme alla sorella la storia della loro esperienza musicale e non solo

    Si sono conosciuti su MySpace. Paola rivela: “Paolo era su un set fotografico con un dj che si mise in contatto con me su quel social, per salutarmi. Il mio compagno ha uno stile un po’ alternativo e rock: senza la spinta di qualcuno non avrebbe mai considerato una come me, che faceva pop music. Cominciò a scrivermi. Poi scoprii che era un bel ragazzo dagli occhi azzurri e dai colori chiari, vichinghi, che piacciono a me. Ma ero single da poco, dopo una storia travagliata durata sei anni, volevo andarci piano e mi sono detta: vado sulla Rete e vedo che foto fa questo tizio. Se sono brutte non gli rispondo. E invece erano belle e dopo un periodo di corteggiamento ci siamo visti. Non ci siamo più lasciati”.

    Quando il duo con la sorella si è rotto non ha avuto immediate ripercussioni, la Iezzi però confessa: “Due o tre anni dopo è arrivata la botta. Una depressione infida, che non ho riconosciuto subito. Ero sempre triste, non ero più io. Da anni seguivo un percorso di psicoterapia, ma ho capito che quelle sedute non bastavano per la nuova sfida. Ho dovuto prendere farmaci, curarmi. E’ durata otto, nove mesi. Poi a poco a poco ne sono uscita. Al punto che nel 2020 sono stata a Stoccolma qualche mese da sola, a fare esperienze musicali, a conoscere produttori e musicisti”. LEGGI TUTTO