”Nuovamente non sta troppo bene”: Beatrice Valli torna a parlare della madre affetta da depressione
La 30enne confessa: “La maternità era una sfida contro me stessa”
Ne spiega la ragione: “Come volessi, a tutti i costi, crescere i miei figli in maniera opposta alla sua”
Beatrice Valli torna a parlare della madre affetta da depressione. “In tanti abbiamo vissuto situazioni familiari difficili, con genitori disfunzionali. Una parte importante della mia generazione, uomini e donne tra i 30 e i 40 anni, si trova oggi ad affrontare i traumi del passato anche attraverso i propri figli”, spiega al settimanale F.
”Nuovamente non sta troppo bene”: Beatrice Valli torna a parlare della madre affetta da depressione
Lei e le sue sorelle da piccole hanno dovuto prendersi cura di se stesse. Sul genitore svela: “Lei è sempre di poche parole. Sta male e si sente impotente. Mia madre si colpevolizza molto, e questo è un momento in cui nuovamente non sta troppo bene. Vorrei che avesse il coraggio di prendersi cura della sua parte sofferente”.
La Valli non ha avuto paura di confessare i suoi attacchi di panico. Sposata con Marco Fantini, che ha conosciuto a Uomini e Donne nel 2014, dal 2022, da lui ha avuto Bianca nel 2017, Azzurra nel 2020 e Matilda Luce nel 2023. E’ pure madre di Alessandro, avuto dall’ex, che compirà 13 anni il 22 novembre prossimo. “Mentre ero incinta della quarta figlia, ho avuto una labirintite molto forte. All’improvviso: una mattina mi sono svegliata con vertigini violente e per un mese e mezzo sono rimasta a letto”, confida ancora.
Beatrice ha chiamato sua madre: “Le ho detto che non volevo essere così. Che non volevo essere come lei. ‘Ma tu non sei come me’, mi ha risposto. Voleva dirmi che ero meglio di lei”. “Avrei preferito che mi raccontasse veramente ciò che aveva vissuto sulla sua pelle”, aggiunge.
La 30enne confessa: “La maternità era una sfida contro me stessa”
La maternità, fortemente voluta, per lei “era una sfida contro me stessa”. “Come volessi, a tutti i costi, vivere una vita e crescere i miei figli in maniera totalmente opposta rispetto alla sua. E’ brutto da dire, ma io volevo far vedere loro una mamma diversa”, precisa. Desiderava essere “invincibile, forte, che non si arrendeva mai”.
Crescendo Beatrice si è rivolta a un professionista. Nonostante avesse le sorelle “in terapia ho elaborato che io mi sono sentita molto sola. Le dinamiche interne creavano gelosie tra noi”. Ha cominciato in un momento preciso grazie al primogenito Alessandro: “Aveva 9 anni e vedevo che si trovava in un momento delicato. In campo, quando giocava a calcio, aveva spesso la nausea, l’ansia. Non ho mandato lui dallo psicologo, ci sono andata io. Ho iniziato con il portare alla terapeuta quello che mi consegnava mio figlio, e da lì la professionista mi ha detto: ‘C’è un gran lavoro da fare’. Lo sapevo, ma prima non ero pronta”. LEGGI TUTTO
