”Giovanni mi porta il caffè a letto tutte le mattine con un bigliettino”: Simona Ventura racconta quant’è romantico suo marito
Da sei anni insieme, hanno fortemente voluto sposarsi: la 59enne e il 60enne sono felicissimi
“Quando in amore hai fallito una volta, pensi che sia molto difficile recuperare”, dice. Invece…
“Quando in amore hai fallito una volta, pensi che sia molto difficile recuperare”, dice. Invece lei ha avuto una seconda opportunità e l’ha colta. Simona Ventura a Vanity Fair racconta quant’è romantico suo marito. “Giovanni mi porta il caffè a letto tutte le mattine con un bigliettino”, confida. Da sei anni insieme, hanno fortemente voluto sposarsi: la 59enne e il 60enne sono felicissimi.
”Giovanni mi porta il caffè a letto tutte le mattine con un bigliettino”: Simona Ventura racconta quant’è romantico suo marito
“Sono felice che Giovanni me l’abbia chiesto. A Ballando con le stelle, in un modo molto romantico. Quando in amore hai fallito una volta, pensi che sia molto difficile recuperare. Avere sposato Giovanni è come se avesse rimesso in ordine tante cose. Nessuno dei due immaginava di incontrare l’altro. Quando ci siamo conosciuti io ero single da poco dopo una lunga storia e pensavo che non sarei mai più stata in coppia. Mi dicevo: ‘Non è andata bene, pazienza. Pensa al lavoro, ai tuoi figli’. Ero convinta che non ero più adatta per le relazioni, poi la vita mi ha messo davanti una sorpresa. E le pedine, all’improvviso, sono andate tutte al loro posto”, spiega la conduttrice.
I due si sono sposati il 6 luglio scorso
La conduttrice lo confessa a Vanity Fair
Terzi è la sua metà perfetta, loro si scelgono di nuovo ogni giorno. La Ventura rivela: “A me Giovanni porta il caffè a letto, tutte le mattine. Alle sette meno un quarto, accompagnato da un biglietto. Mi scrive tante cose, romaniche. Mi rendo conto che si tratta di un amore eccezionale alla nostra età, soprattutto per me, ma sono molto felice di poter vivere un sentimento così intenso e passionale. Io e lui abbiamo avuto, in passato, esperienze simili. Abbiamo provato gli stessi dolori, siamo caduti, ci siamo riconosciuti subito”. LEGGI TUTTO