”Abbiamo quasi 20 anni di differenza”: Carlo Cracco spiega perché pensava ci fosse solo l’1% di possibilità che con la moglie funzionasse
Il famoso chef, che ha uno dei ristoranti più apprezzati di Milano, si è sbottonato
Al Corriere della Sera ha detto di essere innamorato della moglie Rosa
All’inizio però dava l’1% di possibilità alla loro relazione, ecco perché
Carlo Cracco non pensava proprio ci fossero molte possibilità che con la moglie potesse funzionare.
Il famosissimo chef tv, che ha anche uno dei ristoranti più famosi di Milano, in Galleria, ne ha parlato col “Corriere della Sera”.
Il 60enne infatti riteneva che i loro 20 anni di differenza non avrebbero permesso alla storia di andare bene: “Abbiamo quasi 20 anni di differenza e quando l’ho conosciuta ho dato retta all’1% di possibilità che potesse andare bene. Sono innamorato: con lei condivido ogni scelta e stiamo creando la nostra azienda agraria in Romagna”.
Carlo Cracco, 60 anni, insieme alla moglie Rosa Fanti, 42: all’inizio pensava ci fosse solo l’1% di possibilità che il loro amore avrebbe funzionato
Rosa, 42 anni – che con Cracco ha due figli, Pietro e Cesare – ha anche rifatto il look a Carlo: “Ero talmente scarso che non ci voleva tanto”.
Quando gli è stato chiesto se siano gelosi l’uno dell’altra, ha risposto: “Quel che basta. Io di più. Ma all’epoca di MasterChef ogni giorno al ristorante mi arrivavano lettere d’amore”.
Così Rosa “mi consigliò di non aprire né WhatsApp né profili social: sarei stato più accessibile”.
Gli è stato domandato se consegnerebbe alla moglie il suo telefonino: “Rosa ha il mio telefono tutto il giorno: risponde alle chiamate e agli sms. I telefoni hanno cambiato in peggio la vita lavorativa, non quella privata”.
Durante la chiacchierata con il quotidiano ha anche confessato che inizialmente non avrebbe voluto partecipare a MasterChef Italia, ma alla fine cedette: “Era un momento di crisi. C’era stato il caso Lehman Brothers (il crollo finanziario del 2008, ndr), l’Italia era cupa: andare al ristorante stellato o avere l’auto costosa era peccato. Ma feci lo stesso di tutto per non essere preso: al provino fui molto aggressivo. Mia moglie Rosa mi diceva sottovoce ‘anche meno’. La produzione invece era entusiasta”.
Poi però ad un certo punto ha detto basta: “La televisione ha riempito di nuovo il ristorante: chi veniva a cena voleva tornare a casa con una foto. Ma la televisione è ripetitiva: dopo sei anni mi ero annoiato”.
E proprio sul suo ristorante in Galleria nel pieno centro di Milano ha chiosato: “Un progetto riuscito. Abbiamo avuto da Tilda Swinton a Pierfrancesco Favino. Volevamo riportare qualità in Galleria: paghiamo l’affitto al Comune. Era uno spazio malconcio, chiuso da 20 anni: ho chiamato lo studio Peregalli Sartori Rimini per sistemarlo”. LEGGI TUTTO