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    ”Questo le fa capire tutto”: Katia Ricciarelli parla dei due appartamenti che Baudo avrebbe intestato alla sua assistente Dina

    La soprano è tornata a parlare della morte dell’ex marito in una nuova intervista

    Ha ribadito l’amarezza di non essere stata avvertita del decesso di Baudo

    Ha anche detto che una volta Pippo le disse di aver intestato due appartamenti all’assistente

    Katia Ricciarelli è tornata a farsi sentire in una nuova intervista dopo la morte dell’ex marito Pippo Baudo.

    Il noto conduttore è venuto a mancare lo scorso 16 agosto a Roma, all’età di 89 anni. I due sono stati sposati ben 18 anni, dal 1986 al 2004.

    Tra le altre cose la 79enne ha affermato che una volta Baudo le disse di aver intestato due appartamenti alla sua assistente Dina Minna, aggiungendo: “Questo le fa capire tutto”.

    Intervistata dal settimanale ‘Gente’ ha anche ribadito che nessuno della famiglia o dell’entourage dello storico volto Rai l’ha avvertita della morte: “La sua scomparsa l’ho appresa dalla televisione: nessuna delle persone che stavano attorno a lui ha avuto l’accortezza di telefonarmi per avvisarmi, da loro ho ricevuto solo silenzio”.

    Katia Ricciarelli, 79 anni, ha affermato che una volta Baudo le disse di aver intestato due appartamenti a Roma alla sua assistente

    Ha fatto sapere di aver provato a mettersi in contatto con Baudo diverse volte negli ultimi anni: “Io l’ho chiamato molte volte e, tranne in un’occasione in questi ultimi sei anni, non ho potuto parlare con lui; non sapevo nemmeno del suo stato di salute e la sua morte è stata per me improvvisa e inaspettata. Per sentirlo dovevo passare attraverso la sua assistente Dina”.

    Katia ha quindi detto di pensare che l’ex marito non avesse accanto le persone giuste: “Credo che Pippo non avesse attorno a lui le persone giuste. Pensi che una volta mi dissero che doveva essere operato: arrivai in ospedale e l’intervento era già avvenuto. Sono sempre stata messa all’oscuro di tutto e questo per me rimane un grande dolore”.

    Quando le è stato domandato se Baudo “comprendesse tutto questo”, ha replicato: “Una volta mi disse di avere intestato due appartamenti di Roma alla sua assistente Dina. Io rimasi colpita e gli chiesi come mai. Mi rispose: ‘È buona e mi sta vicino’. Questo le fa capire tutto”. LEGGI TUTTO

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    E’ morto a Roma Pippo Baudo, aveva 89 anni

    Il conduttore si è spento nella Capitale, dove viveva da decenni

    E’ venuto a mancare in un ospedale di Roma, aveva compiuto 89 anni a giugno

    È morto oggi 16 agosto 2025, a 89 anni, al Campus Biomedico di Roma, Pippo Baudo, uno dei volti più amati e longevi della televisione italiana. Con lui se ne va non solo un conduttore, ma un simbolo popolare che ha accompagnato oltre sessant’anni di storia nazionale.

    Nato a Militello in Val di Catania nel 1936, laureato in giurisprudenza, Baudo scelse presto il mondo dello spettacolo. Debuttò in tv negli anni ’60 con Settevoci, per poi diventare il protagonista assoluto del varietà: Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Novecento. Il suo nome resta legato soprattutto al Festival di Sanremo, che condusse 13 volte, un record imbattuto. Memorabile l’episodio del 1995, quando fermò un uomo deciso a lanciarsi dalla galleria dell’Ariston, gesto che rafforzò l’immagine di “Superpippo”.

    Pippo Baudo, morto il 16 agosto 2025 a Roma a 89 anni

    Non fu solo conduttore, ma anche talent scout: “scoprì” Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Laura Pausini, Giorgia, Andrea Bocelli e molti altri. Dal 2000 al 2007 fu presidente del Teatro Stabile di Catania, confermando il suo legame con la cultura e con la sua terra.

    La sua vita privata attirò spesso l’attenzione del gossip. Dal matrimonio con Angela Lippi ebbe la figlia Tiziana; nel 1996 riconobbe Alessandro, nato da una relazione precedente. Le nozze con la soprano Katia Ricciarelli (1986–2004) furono seguite come una vera saga mediatica. Non mancarono flop televisivi e scontri celebri, ma il suo carisma restò intatto.

    Con la morte di Baudo si chiude un’epoca della tv italiana, quella dei grandi mattatori come Mike Bongiorno e Corrado. La sua eredità vive nei programmi che hanno fatto la storia e negli artisti che ha lanciato, simbolo di una televisione che sapeva unire spettacolo, emozione e racconto popolare. LEGGI TUTTO