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    ”Non mi volevo innamorare per poi venire mollata per una più giovane”: Giorgia rivela l’inizio difficile della storia con Emanuel Lo

    La cantante 53enne, tra i Big di Sanremo 2025, lo racconta a Grazia, che le regala la cover

    Riesce a tenere separate tra carriera e vita privata, è legata al ballerino da 20 anni

    Torna a Sanremo tra i Big. E’ probabile che condurrà nuovamente X Factor e sogna un giorno di presentare il Festival ed esserne pure il direttore artistico. Giorgia celebra i 30 anni di carriera così. Grazia le regala la cover del settimanale. Al giornale rivela l’inizio della difficile storia con Emanuel Lo, padre del suo unico figlio Samuel, 15 anni. La 53enne è legata al ballerino e coreografo 45enne, professore di Amici, da ben 20 anni. “Non mi volevo innamorare per poi venire mollata per una più giovane”, confessa.

    ”Non mi volevo innamorare per poi venire mollata per una più giovane”: Giorgia rivela l’inizio difficile della storia con Emanuel Lo

    Quando le si domanda che rapporto ci sia tra la sua carriera artistica e la vita privata, la Todrani spiega: “Si alimentano a vicenda, perché le vivo separate. Nei miei affetti fondamentali non mi metto mai in gioco come Giorgia la cantante, ma come Giorgia. La madre, la moglie, l’amica… Mi piace occuparmi della casa, cucinare, sono sempre stata nelle chat delle classi di mio figlio”.

    Sul lungo rapporto con Emanuel, sempre appassionato, Giorgia dice: “Non ho una ricetta che può valere per tutte le coppie di lungo corso, so che io, per quella sorta di dipendenza dallo stupore che mi abita, ogni giorno ricomincio da capo, non ho il carattere per dare qualcosa per scontato, sono piuttosto faticosa in questo senso, e abbiamo vissuto tante fasi. Ma se non ti tiri indietro davanti alle fasi più delicate, ti rendi conto che quello che stai costruendo è prezioso”.

    La cantante 53enne, tra i Big di Sanremo 2025, lo racconta a Grazia, che le regala la cover. Riesce a tenere separate tra carriera e vita privata, è legata al ballerino da 20 anni

    All’inizio ha avuto paura, non ha subito capito che poteva essere l’uomo per la vita: “No… Cioè, sì: ma aveva otto anni meno di me, sono scappata, non mi volevo innamorare e poi magari venire mollata per una più giovane. Invece lui rimaneva lì, fermo, e alla fine mi sono abbandonata, ma voleva un figlio subito, invece ci abbiamo messo sei anni per riuscire ad avere Samuel”. E ora sono unitissimi. LEGGI TUTTO

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    ”Manifestazioni di un disturbo ossessivo compulsivo”: Rocio Munoz Morales e l’armadio che sembra ”di un serial killer”

    L’attrice e conduttrice 36enne svela la sua precisione quasi maniacale

    Legata da anni a Raoul Bova, madre di Luna e Alma, 9 e 6 anni, è molto diversa dall’attore

    Rocio Munoz Morales si racconta sulle pagine di Grazia, che le regala la copertina. Parla del ritorno a teatro, con la piéce Il cappotto di Janis di Alain Teulié, della sua forza e le sue fragilità, dell’amore per Raoul Bova, da cui ha avuto Luna e Alma, 9 e 6 anni. Svela anche la sua precisione quasi maniacale. Il suo armadio sembra quello di “un serial killer”, parole sue. L’attrice 36enne svela di avere “manifestazioni di un disturbo ossessivo compulsivo”. Lo fa senza alcun filtro.

    ”Manifestazioni di un disturbo ossessivo compulsivo”: Rocio Munoz Morales e l’armadio che sembra ”di un serial killer”

    E’ sempre stata esigente con se stessa, come era anche il padre scomparso, un punto fermo della vita che le manca ogni giorno. Quando le si domanda se sia perfezionista ed esigente pure tra le quattro mura, la spagnola confida: “Il mio armadio sembra quello di un serial-killer: tutto ordinato perfettamente per colori, tessuti, gli abiti sono appesi con le stampelle nella stessa direzione e alla stessa distanza. Per non parlare dei miei copioni dopo averli studiati: colorati in maniera maniacale, con frecce, disegni e grafia perfetta”. 

    “Sono un po’ fissata, sono manifestazioni di un disturbo ossessivo compulsivo. Ho provato a superarlo: qualche anno fa la terapista mi ha proposto di mettere gli abiti un po’a caso, di sforzarmi a non farci troppo caso. Ci ho provato, ma poi stavo troppo male”, aggiunge Rocio. 

    L’attrice e conduttrice 36enne svela la sua precisione quasi maniacale. Legata da 11 anni a Raoul Bova, madre di Luna e Alma, 9 e 6 anni, è molto diversa dall’attore

    Nella sua famiglia la Munoz Morales si è dovuta adeguare: “A casa, con due bambine, due cani e un uomo completamente diverso da me, sono diventata tollerante. Raoul è l’opposto di me, disordinato e poco attento: è stato troppo coccolato dalle donne della sua famiglia. Io e lui siamo un po’ come il bianco e il nero”.

    Su Bova, a cui è legata da 11 anni, dice: “Il nostro è un amore che non diamo mai per scontato. A volte il nostro lavoro ci fa vivere lontani e sentiamo spesso la mancanza dell’altro. Certo, come in tutte le coppie, anche noi abbiamo incomprensioni, momenti di crisi. Però alla base ci sono valori comuni e c’è un amore profondo con la sensazione di poterlo rendere ancora un po’ più grande ogni giorno”.

    Rocio ha preso la nazionalità italiana, oltre a quella spagnola che ha per nascita, rivela il motivo: “E’ una decisione personale, di cui non ho parlato. La verità è che sono fiera di essere spagnola, ma mi sento anche italiana. Ero molto giovane quando sono arrivata qui, avevo 25 anni e ho vissuto nel vostro Paese anni fondamentali della mia formazione. Ho preso la nazionalità italiana non solo perché ho un uomo e due figlie italiane, ma perché mi sento infinitamente grata a questo Paese che mi ha accolta e dato molto”. LEGGI TUTTO

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    ”Sentivo ancora più forte la responsabilità perché Lucrezia e Ginevra non erano mie figlie”: Eleonora Abbagnato parla ancora di famiglia allargata

    In tv aveva detto: “E’ difficile crescere due bambine non tue”

    “Mi è spiaciuto che i giornali abbiano estrapolato quella frase fuori dal contesto”

    Eleonora Abbagnato torna in scena con Les Etolies al Teatro degli Arciboldi a Milano. A Grazia parla della sua voglia di danzare, dei suoi innumerevoli impegni e ancora della sua bella famiglia allargata. Da Federico Balzaretti ha avuto Julia e Gabriel, 12 e 9 anni. Con lei vivono anche Lucrezia e Ginevra, 19 e 16 anni, che il marito ha avuto da una precedente relazione. In tv, a Verissimo, la 46enne aveva detto: “E’ difficile crescere due bambine non tue”. La ballerina fa chiarezza: “Mi è spiaciuto che i giornali abbiano estrapolato quella frase fuori dal contesto”. E aggiunge: “Sentivo ancora più forte la responsabilità perché Lucrezia e Ginevra non erano miei figlie”.

    ”Sentivo ancora più forte la responsabilità perché Lucrezia e Ginevra non erano mie figlie”: Eleonora Abbagnato parla ancora di famiglia allargata

    Non desidera essere fraintesa. Eleonora a proposito delle sue affermazioni davanti la telecamera chiarisce: “Mi è dispiaciuto che i giornali abbiamo estrapolato quella frase fuori dal contesto. Non intendevo dire che non essere la loro mamma biologica sia stato un problema. Più che altro sentivo ancora più forte la responsabilità nei confronti di Lucrezia e Ginevra proprio perché non erano mie. Le faccio un esempio banale: quando erano piccole, prima di attraversare la strada con loro ci pensavo cento volte. Poi, quando arriva l’adolescenza, essere genitore è complicato a prescindere”.

    Legatissima a Balzaretti, quando le si domanda cosa le sia piaciuto dello sportivo 42enne, sposato nel 2011, spiega: “Abbiamo due caratteri simili, siamo due grandi lavoratori, diamo valore alla famiglia e abbiamo lo stesso modo di affrontare le difficoltà. E mi aveva colpita il fatto che fosse un padre single con due bambine piccole. Una cosa molto insolita, soprattutto per un calciatore. Oltretutto all’epoca era nel pieno della carriera sportiva. Mio marito è sempre stato legatissimo alle figlie, attento, premuroso”.

    La ballerina 46enne da Federico Balzaretti ha avuto Julia e Gabriel, 12 e 9 anni. Con lei vivono anche Lucrezia e Ginevra, 19 e 16 anni, che il marito ha avuto da una precedente relazione

    A gennaio riprenderà la tournée di Giulietta, in cui con lei sul palco balla anche la figlia Julia. Quando deve descriverla, la Abbagnato dice: “Julia è molto sveglia, una grande lavoratrice e le piace stare sul palcoscenico. Più volte è capitato che mi riprendesse per un mio errore. Ricordo che durante un balletto in tv, io ero in anticipo sulla musica e lei non ha mancato di farmelo notare. Vedremo se danzare diventerà il suo lavoro: è una scelta che spetta a lei. Ma in molte cose ci assomigliamo”. Rivela pure in cosa sono diverse: “E’ molto più studiosa di me. Io alla sua età mi chiudevo in sala ballo e trascuravo i compiti, mentre lei a scuola è bravissima. Tiene a tutto quello che fa e questo mi piace molto. Perché non si sa mai: una su mille diventa ballerina”. LEGGI TUTTO

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    Paola Iezzi, del duo ‘Paola e Chiara’, e la vita senza figli: ”Ecco perché ho scelto di non averli”

    L’artista 50enne, giudice di X Factor, rivela anche l’incontro col compagno su My Space

    Dopo la rottura con la sorella 51enne nel 2013 un momento di depressione, curato anche con i farmaci

    Paola Iezzi, giudice di X Factor, si prende la cover di Grazia. Al settimanale parla del suo essere una donna libera. In tv col talent show, è pure in libreria con l’autobiografia Sisters, edita da Rizzoli, che narra il percorso artistico con la sorella Chiara, 51 anni. Il loro duo, Paola e Chiara, ha spopolato e dalla reunion, dopo la separazione del 2013, e continua a farlo. E’ loro la hit del momento, Il linguaggio del corpo, con la rapper Big Mama. L’artista 50enne racconta pure la vita senza figli. “Ecco perché ho scelto di non averli”, spiega. 

    Paola Iezzi, del duo ‘Paola e Chiara’, e la vita senza figli: ”Ecco perché ho scelto di non averli”

    Quando le si domanda se qualcuno abbia mai tentato di mettere paletti alla sua libertà, Paola replica: “No. A partire dai miei genitori ho sempre trovato persone che hanno rispettato le mie scelte. Ma diventando adulta le pressioni, anche non esplicite, le ho percepite in forma di curiosità. Come succede a tutte le donne senza figli, sento sempre aleggiare la domanda: perché? Agli uomini non lo chiedono. E ciò mi dà fastidio. Quanto ai figli, ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi. Non riesco e non posso vivere troppe vite, anche se so che comporta qualche rinuncia. Ma oggi sono felice di quello che ho”.

    La Iezzi parla anche del compagno con cui sta da ben 15 anni, Paolo Santambrogio, fotografo e regista. E’ lui che ha firmato la copertina del settimanale. “A seconda dei momenti ci siamo più o meno capiti. Ma direi che siamo cresciuti insieme, facilitati da una passione comune: la fotografia. Amiamo gli Anni 90, il periodo d’oro di Steven Meisel, Helmut Newton, Peter Lindbergh. Paolo sul lavoro è preciso, maniacale, e vorrebbe, quando mi fotografa, che gli leggessi nella mente. Non è uno che ti copre di complimenti mentre sei sul set, ma è di una bravura straordinaria, quindi mi fido ciecamente di lui”, dice.

    L’artista 50enne, giudice di X Factor, rivela anche l’incontro col compagno su My Space. E’ in libreria con Sisters, il libro in cui racconta insieme alla sorella la storia della loro esperienza musicale e non solo

    Si sono conosciuti su MySpace. Paola rivela: “Paolo era su un set fotografico con un dj che si mise in contatto con me su quel social, per salutarmi. Il mio compagno ha uno stile un po’ alternativo e rock: senza la spinta di qualcuno non avrebbe mai considerato una come me, che faceva pop music. Cominciò a scrivermi. Poi scoprii che era un bel ragazzo dagli occhi azzurri e dai colori chiari, vichinghi, che piacciono a me. Ma ero single da poco, dopo una storia travagliata durata sei anni, volevo andarci piano e mi sono detta: vado sulla Rete e vedo che foto fa questo tizio. Se sono brutte non gli rispondo. E invece erano belle e dopo un periodo di corteggiamento ci siamo visti. Non ci siamo più lasciati”.

    Quando il duo con la sorella si è rotto non ha avuto immediate ripercussioni, la Iezzi però confessa: “Due o tre anni dopo è arrivata la botta. Una depressione infida, che non ho riconosciuto subito. Ero sempre triste, non ero più io. Da anni seguivo un percorso di psicoterapia, ma ho capito che quelle sedute non bastavano per la nuova sfida. Ho dovuto prendere farmaci, curarmi. E’ durata otto, nove mesi. Poi a poco a poco ne sono uscita. Al punto che nel 2020 sono stata a Stoccolma qualche mese da sola, a fare esperienze musicali, a conoscere produttori e musicisti”. LEGGI TUTTO