”Ci ha colpito per la gentilezza e per la rabbia”: Pierluigi Diaco spiega perché ha ingaggiato il figlio di Simona Ventura nel suo show
Il 47enne ha voluto a BellaMa’ il secondogenito della conduttrice, Giacomo Bettarini, 24 anni
Il ragazzo, fratello di Niccolò. 25 anni, in estate ha lavorato nell’hotellerie
Pierluigi Diaco torna in tv con BellaMa’. E’ orgoglioso del suo programma Rai che racconta l’Italia che gli piace. In questa stagione tra i volti fissi della trasmissione ci sarà Giacomo Bettarini, 24 anni. Il giornalista e presentatore 47enne a Chi spiega perché ha ingaggiato il figlio secondogenito di Simona Ventura e Stefano Bettarini nel suo show. “Ci ha colpito per la gentilezza e la rabbia”, precisa.
”Ci ha colpito per la gentilezza e per la rabbia”: Pierluigi Diaco spiega perché ha ingaggiato il figlio di Simona Ventura nel suo show
“La verità? Intanto ci sono state più di 4 mila iscrizioni al sito di Rai Casting, però, quando ho saputo che fra queste iscrizioni c’era stata pure quella di Giacomo, mi sono incuriosito. Non lo conoscevo, gli abbiamo fatto un provino, via remoto, con Skype, e siamo rimasti colpiti, per la gentilezza e per la rabbia, è stato lui a chiamarla così, rabbia, quella è il sentimento che lo attraversa, è un ragazzo che cerca un riscatto, e questo è comprensibile, dall’essere visto e vissuto come ‘figlio di’. L’abbiamo preso. Ora è ovvio che ha fatto titolo, ma sarà trattato come tutti gli altri”, spiega Diaco.
Il 47enne ha voluto a BellaMa’ il secondogenito della conduttrice e l’ex marito Stefano, Giacomo Bettarini, 24 anni. Il ragazzo, fratello di Niccolò. 25 anni, in estate ha lavorato nell’hotellerie
Smorza la polemica montata sui social per il contratto fatto a Giacomo. “Io faccio una vita un po’, anzi, parecchio analogica, non ho nessun tipo di profilo. Vede, chi come me ha il privilegio di esprimersi tutti i giorni in tv e in radio credo che non debba”, dice.
Sui social è subito montata la polemica per il contratto fatto al ragazzo
Diaco è netto proprio sui social network, non gli piacciono: “Sono una fiera della vanità, credo che l’era digitale ci abbia scippato la parola più bella che esista: condivisione. E poi è anche una sagra delle solitudini: a me sorprende che i miei colleghi vogliano esserci a tutti i costi, per quel che mi riguarda ho cercato e sto cercando di lavorare all’opposto, sulla sottrazione e sulla lentezza. Per costruire le cose c’è bisogno di tempo, per sedimentare emozioni e sentimenti ci vuole del tempo. Semmai credo in un altro tipo di immediatezza che riguarda l’autenticità. Tento di fare una tv improvvisata, nei miei programmi non c’è copione, non c’è scaletta, non vedo gli ospiti prima, tendo a improvvisare, credo nella verità della diretta televisiva”. LEGGI TUTTO