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    ”Il mio corpo è martoriato dalle cicatrici”: Carolina Marconi parla delle conseguenze della malattia

    La showgirl 45enne e il compagno ora sognano un bambino: “Siamo orientati verso l’adozione”
    “Quello che ho vissuto mi ha stravolto la vita, ma, nonostante tutto, mi ha resa migliore”

    Carolina Marconi è fiera del suo percorso. Ha lottato come una leonessa contro il tumore al seno, scoperto nel 2021, e ha vinto. A Gente la 45enne parla delle conseguenze della malattia. “Il mio corpo è martoriato dalle cicatrici”, rivela. “Sono certa che nulla sarà più come prima. Nemmeno io lo sarò, perché quello che ho vissuto mi ha stravolto la vita ma, nonostante tutto, mi ha resa migliore”, aggiunge.
    ”Il mio corpo è martoriato dalle cicatrici”: Carolina Marconi parla delle conseguenze della malattia
    “Questo dolore mi ha fatta crescere, fortificata, mi ha permesso di esplorare dentro la mia anima, di volermi ancora più bene. E, soprattutto, di non smettere di guardare al futuro con speranza. Il mio corpo è stato intaccato, ma i sogni sono rimasti intatti”, dice l’ex gieffina. Parla del grande desiderio di essere madre. Ma non solo, anche di sposarsi con il compagno, Alessandro Tulli, 41 anni, ex calciatore. “Sto aspettando che, dopo 13 anni, mi faccia la proposta, con la quale mi ha già anticipato che mi stupirà. Per la maternità ci sono più ostacoli, dovuti alla malattia, ma io non ho perso le speranze”, svela.
    Ripercorre la scoperta del cancro mentre faceva esami per sottoporsi alla fecondazione assistita. La Marconi ha affrontato una mastectomia al seno destro, le hanno tolto 13 linfonodi sotto l’ascella: “La conseguenza è stata un corpo martoriato dalle cicatrici, chemioterapia pesante, perdita di forze e capelli. Ma in tutto ciò io pensavo al futuro, a costruire una famiglia. Mi sono sentita una miracolata e questo sguardo in prospettiva mi dava energia e coraggio. E’ da quando sono bambina che sogno di diventare mamma, ora però…”.
    La showgirl 45enne e il compagno Alessandro Tulli ora sognano un bambino: “Siamo orientati verso l’adozione”
    I medici le hanno indotto la menopausa: “Sì, con la terapia ormonale. E’ una cura che dura cinque anni, ma dopo due anni, qualora i controlli fossero perfetti, si potrebbe sospendere temporaneamente, per poi riprendere e dare spazio a un’eventuale gravidanza. Ho degli ovuli congelati, fino a poco tempo fa ci speravo molto, ma ora mi rendo conto che, più andiamo avanti, più il sogno di avere un figlio è lontano. Ci stiamo quindi orientando verso l’adozione, ma purtroppo per la legge bisogna aspettare”. La legge sull’oblio oncologico ora prevede un’attesa di 10 anni, ma una commissione nominata dal Ministero della Salute sta valutando di abbassare i tempi. Lei è fiduciosa.
    Alessandro è sempre al suo fianco: non l’ha mai lasciata sola. Carolina gli è grata, è grata alla vita. Prega: la malattia l’ha molto avvicinata alla fede. E guarda al futuro: valuta progetti tv. Non solo, dal 2015 ha aperto un negozio di abbigliamento a Roma. Ama se stessa e il suo corpo, che porta i segni di quel che è accaduto. LEGGI TUTTO

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    ”Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti’: Carolina Marconi ha temuto di morire

    La 45enne lo racconta in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro
    Ripercorre tutto del tumore al seno e parla del diritto all’oblio oncologico

    Carolina Marconi in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro ripercorre tutto del tumore al seno scoperto per caso quando desiderava con Alessandro Tulli la cicogna. L’ex gieffina 45enne rivela che ha temuto di morire quando ha dovuto affrontare l’intervento per rimuovere il nodulo che i medici avevano scoperto. “Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti”, scrive. Era il 6 aprile del 2021.
    ”Prima dell’operazione ho mandato un messaggio a tutte le persone per me importanti’: Carolina Marconi ha temuto di morire
    “Quando ho scoperto di avere un tumore, l’ho fatto per caso. Io e il mio compagno desideravamo un figlio. Siamo sempre stati degli zii molto presenti e abbiamo sempre avuto il sogno di diventare genitori. Ma fino a quel momento avevamo rimandato. Quando abbiamo deciso di provare ad avere un bimbo, ho fatto dei controlli ginecologici. Dopo la mammografia sembrava essere tutto ok, ma il dottore mi disse che probabilmente avevo una protesi del seno rotta e mi consigliò di fare una risonanza”, spiega.
    “Il giorno dopo andai a farla, con contrasto – aggiunge Carolina – Dalla risonanza risultò che nell’altro seno avevo un piccolo nodulino che non piaceva ai medici. Ho fatto l’agobiopsia e dopo una settimana è arrivato il risultato. L’ho capito dagli occhi del medico che qualcosa non andava bene, avevo un tumore  al seno. Il quel momento il tempo si è fermato, mi è mancato il respiro, ho avuto come una fitta al cuore e mille pensieri hanno preso il sopravvento. Perché proprio me? Ho sbagliato qualcosa? Mi sono sentita crollare il mondo addosso”, confida Carolina.
    Ripercorre tutto del tumore al seno e parla del diritto all’oblio oncologico
    “Quella sera ho pianto tantissimo – prosegue la Marconi – Tutta la mia famiglia mi ha subito raggiunta e si è stretta a me. Ricordo ancora gli occhi spaventati del mio compagno che cercava di tranquillizzarmi dicendomi: ‘Amore stai tranquilla, è piccolino il tumore, risolveremo tutto, vedrai’. Ho pensato: ‘Io non ho tempo per affrontare un tumore, io volevo fare un figlio! Ormai sono grande, poi non avrò più tempo, se lo avrò…’. Ho pianto tantissimo, non sono riuscita a dormire. Ma il giorno dopo ho sentito una forza incredibile che non pensavo di avere! Mi sono detta: ‘Carolina, tantissime donne lo hanno affrontato e hanno lottato con tutte le loro forze per sopravvivere, perché non puoi farcela anche tu?”. 
    La venezuelana svela: “Prima di cominciare la chemioterapia sono stata 9 ore sotto i ferri, ho avuto tanta paura. Non sapevo se sarei uscita viva da quella sala operatoria e quindi ho voluto mandare un messaggio a tutte le persone per me più importanti per dirgli quanto le amassi”.
    “Fortunatamente l’operazione è andata bene. Poi ho cominciato le chemio, ho perso i capelli, ma ho cercato di non perdere mai il sorriso. Ho voluto godermi il più possibile tutta la mia famiglia che era venuta per starmi vicino, provando a rendere tutto il più leggero possibile. Il mio compagno è stato fondamentale, mi è stato accanto anche con umorismo. Non mi ha fatto mai pesare questa condizione, anche così…pelatina”, continua ancora la showgirl.
    La 45enne lo racconta in un post condiviso con la ginecologa Chiara Di Pietro. Accanto ha sempre avuto il compagno Alessandro Tulli
    Carolina ha preso il meglio da un avvenimento che ha stravolto la sua esistenza: “Il cancro non dipende da noi, ma lo spirito con cui l’affrontiamo sì. Mi ripetevo spesso questa frase e devo dire che mi ha aiutato molto. Come mi ha aiutata anche parlare con donne che condividevano la mia stessa storia su Instagram. Ho fatto tante amicizia e mi sono sentita meno sola”.
    La Marconi poi amaramente conclude: “Sono guarita dal cancro e a quel punto ho scoperto un’altra triste realtà: non potevo avere prestiti, non potevo avere un mutuo, non potevo adottare e tante altre cose…per 10 anni. Mi sono battuta e continuerò a farlo per il diritto all’oblio oncologico. Lo Stato non può metterci in pausa, tutti hanno il diritto di avere un domani”. LEGGI TUTTO

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    ”Forse le protesi al seno hanno influito”: Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica

    L’ex gieffina 45enne rivela: “L’ultima tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato”
    “Il cancro al seno era aggressivo ma molto piccolo”, grazie a una risonanza i medici l’hanno visto

    Carolina Marconi aspetta con ansia di poter fare la risonanza. Guarita dal tumore al seno un anno e 10 mesi fa, ha avuto una notizia che la spaventa nell’ultimo esame fatto. “Mammografia ed ecografia erano a posto, ma la tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato che va controllato meglio con una risonanza con liquido di contrasto”, spiega a Gente. La si può fare solo almeno 15 giorni dopo la tac. La 45enne fino a quel momento non sarà tranquilla. Intanto dà un avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica. “Forse le protesi al seno hanno influito”, confida al giornale parlando del cancro.
    ”Forse le protesi al seno hanno influito”: Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica
    “Quando mi hanno trovato un tumore al seno non avevo fatto una prevenzione corretta: c’era il Covid, avrei potuto fare i controlli regolari con mascherina e tutte le precauzioni necessarie, ma ho avuto paura e ho ritardato la mammografia. L’ho fatta a due anni e mezzo dalla precedente: ho scoperto dopo che se l’avessi fatta solo un anno e mezzo prima mi sarei salvata da tumore, chemioterapia, asportazione di 13 linfonodi e mastectomia totale”, precisa l’ex gieffina, che si batte fortemente ora per la prevenzione. 
    “E c’è anche un’altra cosa – continua Carolina – Prima di ammalarmi avevo delle protesi al seno, e forse hanno influito anche quelle, cercherò di capire meglio. In ogni caso il mio tumore, che era molto aggressivo ma anche molto piccolo, non si è visto bene subito da mammografia ed eco. C’è voluta una risonanza perché venisse diagnosticato. Per questo dico: ‘Ragazze, se avete delle protesi al seno, siate ancora più attente. E se c’è qualcosa, non accontentatevi del primo parere’”.
    Al suo fianco la 45enne ha sempre Alessandro Tulli, 41 anni: i due desiderano un bambino
    La Marconi dopo essere guarita dal tumore a gennaio 2022 ha cominciato un percorso con una terapia ormonale della durata di cinque anni: “Periodo durante il quale mi hanno indotto una menopausa precoce interrompendo il ciclo, con controlli ogni sei mesi e una tac all’anno”. E precisa: “Il controllo di questi giorni era un po’ l’ultima carta: ho un ovulo congelato e se fosse andato tutto bene i medici mi avrebbero consentito di sospendere lo stop al ciclo per due anni per affrontare una gravidanza, e poi riprendere gli ultimi tre anni di terapia ormonale in seguito”. Il desiderio di maternità col compagno Alessandro Tulli, 41 anni, è sempre presente.
    Carolina sull’uomo che ama dice: “Con lui ci guardiamo in faccia senza bisogno di parlare, siamo fiduciosi entrambi, ma a volte la paura ti assale e ti toglie il respiro. Non servono le parole, ci sono momenti in cui è meglio non dire niente. Mi dispiace che anche lui subisca tutto questo, so quanto desideri una famiglia. Il nostro desiderio è avere un bambino, abbiamo anche pensato all’adozione, se finalmente si sbloccherà il tema del diritto all’oblio oncologico…”. LEGGI TUTTO