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    Stellantis, il Parlamento incalza Elkann: «Riferisca sui posti». Salvini: prende i soldi e scappa

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura «Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto. Abbiamo un tavolo con Stellantis convocato a metà dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo». Lo afferma la premier Giorgia Meloni. C’è il pressing bipartisan della politica, da FdI al Pd, da M5s ad Avs, perché John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis dopo le dimissioni dell’ad del gruppo Carlos Tavares. Con il governo e con l’opposizione lo scontro in questi ultimi mesi è stato molto acceso: un mese fa Tavares è stato in audizione Parlamento, dove lo scontro era stato duro.Loading…Salvini: su Stellantis sono offeso da gestione ElkannE’ una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero” ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Bisogna convocare i sindacati”, ha aggiunto il ministro. “Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli”, ha rassicurato Salvini, concludendo che Stellantis “è il peggior esempio di come si fa impresa con il denaro pubblico”. Sulla vicenda Stellantis, secondo Salvini, John “Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro negli anni questa azienda di denaro pubblico ha incassato, ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione”. Il ministro ha sottolineato che “questa azienda che quando c’è qualcosa da guadagnare, incassa e scappa e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai”.Tajani: Stellantis ha il dovere morale di operare in Italia“Credo che dopo tutto il sostegno che ha avuto quest’azienda dallo Stato, abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro paese, tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono”, ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Anche l’Europa dovrà fare la sua parte, bisogna cambiare alcune regole, penso al blocco della produzione di auto non elettriche a partire dal 2035, quindi c’è un percorso da fare”, aggiunge Tajani.Urso: dopo il colloquio con Elkann, siamo fiduciosi sul ruolo dell’Italia“Nel colloquio con John Elkann sono emerse le condizioni per essere fiduciosi di poter condividere un piano Italia che vede il nostro Paese al centro dello sviluppo dell’auto europea”, ha detto il ministro Adolfo Urso all’indomani dell’incontro in India con il patron di Stellantis. “Adesso anche Stellantis condivide la necessità di rivedere il percorso di decarbonizzazione”, ha aggiunto Urso. LEGGI TUTTO

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    Governo, Foti ha giurato da ministro: avrà le deleghe di Fitto

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaTommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, è il nuovo ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr. Ha giurato oggi al Quirinale: è lui il successore di Raffaele Fitto che si è dimesso sabato per assumere il nuovo incarico di commissario alla Coesione e alle riforme e presidente esecutivo della nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni rassegnate da Fitto e con lo stesso decreto, su proposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (ricevuta al Colle) ha nominato ministro Foti. Al suo posto nel ruolo di presidente dei deputati di Fdi andrà Galeazzo Bignami, attuale viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti.Loading…Meloni: Foti tra le migliori risorse, ha valore e competenza«Tommaso è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi. Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo» di Fdi alla Camera «ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio»: lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendo a Tommaso Foti «le più sentite congratulazioni, mie personali e di tutto il governo» dopo il giuramento da ministro. «È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della nazione. Il ministro Foti raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, neo Vicepresidente Esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani».La successione e i nomiPer riempire la casella lasciata libera, la presidente del Consiglio Meloni ha deciso così di non spacchettare i dossier affidati finora a Fitto e scegliere invece un successore unico in tempi stretti, puntando non su un tecnico ma su un politico, ovviamente esponente di Fratelli d’Italia, partito della premier.Non è stato facile, dicono i bene informati, trovare il profilo adatto a sostituire Fitto, tanto che per settimane si è ipotizzato di individuare più figure, cui affidare le diverse deleghe, fatto salvo che Pnrr e Coesione fin dall’inizio si sono immaginati proseguire di pari passo. Tra i molti nomi circolati quello dell’attuale capo dei servizi (e sherpa del G7), Elisabetta Belloni, dell’ex ministro degli Esteri del governo di Mario Monti e ora parlamentare di Fdi Giulio Terzi di Sant’Agata e del deputato di Fdi Edmondo Cirielli, attuale viceministro agli Esteri. Tr le ipotesi circola anche quello di Marco Osnato, responsabile economico del partito e presidente della commissione Finanze di Montecitorio. LEGGI TUTTO