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    Via libera del Senato al Ddl sul valore dell’immobile espropriato: ecco le novità

    Ascolta la versione audio dell’articoloÈ passato al Senato la pdl per la determinazione del valore dell’immobile espropriato. Il provvedimento mira a rendere più trasparente, professionale e coerente il sistema delle esecuzioni immobiliari, intervenendo su due fronti: migliorando la qualità delle perizie di stima, imponendo standard precisi e obbligo di trasparenza sui criteri usati; regolando più severamente la pubblicità delle vendite giudiziarie, autorizzandola solo se espressamente prevista dal giudice. Si tratta di un intervento tecnico ma importante, volto a rafforzare l’efficienza, l’equità e l’affidabilità del sistema giudiziario civile, in un settore (quello delle esecuzioni immobiliari) particolarmente delicato e spesso soggetto a disomogeneità e opacità.Modifiche nelle valutazioni degli immobiliLa legge modifica l’art. 568 del Codice di procedura civile, introducendo nuove regole su come si deve determinare il valore dell’immobile pignorato. In dettaglio, l’esperto nominato dal giudice dovrà attenersi: «ai migliori standard estimativi nazionali e internazionali»; al valore complessivo e al valore al metro quadro dell’immobile; nella relazione di stima (secondo l’art. 173-bis delle disposizioni di attuazione del c.p.c.) dovranno essere esplicitati i criteri e gli standard usati per la valutazione.Loading…Divieto di pubblicitàInoltre, la legge modifica l’art. 490 c.p.c., vietando qualsiasi forma di «pubblicità della vendita giudiziaria non autorizzata dal giudice, salvo i casi già previsti dalla legge». Se si viola questo divieto, non è dovuto alcun compenso o rimborso spese per l’attività svolta.Gli obiettivi della leggeL’obiettivo di modifica della legge è evitare stime arbitrarie e disomogenee tra tribunali, migliorando qualità e trasparenza. Questo favorisce anche l’accesso al credito (mutui, in particolare) grazie a valutazioni più aderenti agli standard bancari. Nel contesto si tratta di un’evoluzione delle riforme già avviate nel 2015, che avevano superato il vecchio criterio “legale” a favore di valutazioni più aderenti al mercato. Le modifiche si riallacciano anche alle buone prassi indicate dal Consiglio superiore della Magistratura nel 2017 e 2021. Infine, il divieto di pubblicità mira a tutelare la regolarità e la riservatezza delle procedure di vendita, evitando pubblicità incontrollate, che potrebbero alimentare distorsioni o speculazioni. LEGGI TUTTO

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    Approvato decreto Acconti Irpef: novità e impatti per 2,2 milioni di contribuenti

    Ascolta la versione audio dell’articoloL’aula della Camera, con 153 voti favorevoli, nessun contrario e 101 astenuti, ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del dl Acconti Irpef, già approvato dal Senato. Il decreto sugli acconti Irpef è dunque diventato legge.Il provvedimento riassesta lo squilibrio creato con la riforma fiscale del 2023, che aveva ridotto le aliquote Irpef e alzato la no tax area per i lavoratori dipendenti, ma solo per il 2024. Con la legge, ora, questa regola viene eliminata: gli acconti dovranno ora essere calcolati usando le nuove aliquote e detrazioni in vigore. Una decisione che riguarda circa 2,2 milioni di contribuenti, principalmente lavoratori autonomi o soggetti con redditi non da lavoro dipendente o pensione.Loading…Per la grande maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati non cambia nulla: le nuove aliquote erano già state “assorbite” nei calcoli delle ritenute Irpef 2025. Per gli altri, il cambiamento comporta una riduzione degli acconti dovuti nel 2025 (pari a 245,5 milioni di euro), con un recupero previsto nel saldo del 2026.NovitàViene confermata la nuova detrazione di 1.955 euro per redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro (esclusi i pensionati). Si precisa che solo circa 2,2 milioni di soggetti su 37,8 milioni sono realmente tenuti al versamento degli acconti Irpef. Gli acconti Irpef 2025 saranno calcolati con le nuove aliquote e le detrazioni aggiornate senza “traumi” per contribuenti autonomi e assimilati. Ciò garantisce più equità tra imposte e acconti, evitando versamenti superiori al dovuto. I fondi stanziati assicurano la copertura finanziaria dell’agevolazione.Nuove aliquoteLa norma precedente imponeva di usare le aliquote 2023 (23%, 25%, 35%, 43%) anche per gli acconti 2025. Ora verranno usate le nuove aliquote strutturali introdotte dalla Legge di bilancio 2025, valide dal 1° gennaio 2025: 23% fino a 28.000€; 35% tra 28.000 e 50.000€; 43% oltre 50.000€. Per i redditi da lavoro dipendente fino a 15.000€, la detrazione passa da 1.880€ a 1.955€, già prevista per gli acconti 2025. L’adeguamento riguarda anche la no‑tax area per lavoratori dipendenti, innalzata a 8.500€. LEGGI TUTTO