- La cantante si è spenta venerdì 21 novembre intorno alle 23, nella sua casa di Milano
- Il produttore Mauro Lavezzi si è commosso raccontando i suoi ultimi istanti di vita
- La domestica era andata in cucina a prendere del gelato, l’ha trovata senza sensi
A ricostruire gli ultimi istanti di vita di Ornella Vanoni è stato il produttore Mario Lavezzi.
Sul palco dei SIAE Music Awards, Lavezzi ha raccontato cos’è successo venerdì 21 novembre intorno alle 23 nella casa milanese della diva della musica, che si è spenta a 91 anni per un arresto cardiocircolatorio. “Lei voleva andarsene in quella maniera”, ha sottolineato.
“Cos’è successo? E’ successo che aveva appena cenato. Ha cenato a casa. Aveva già in programma di andare domani (domenica 23, ndr) da Fazio, stava bene”. “Poi si è seduta sulla poltrona per vedere la televisione. Ha chiesto alla sua assistente domestica, che dormiva da lei, di portargli un gelato. Avrebbe voluto mangiare un po’ di gelato”, ha aggiunto.
“La domestica è andata in cucina”. Quando la donna è tornata da Ornella “l’ha trovata così”. Sembra di capire senza sensi. “Il cuore l’ha abbandonata. Però è quello che lei avrebbe voluto. Avrebbe voluto andarsene così. Io lo so”, ha proseguito commuovendosi Lavezzi.
L’amico Maurizio Porro aveva invece raccontato l’ultima telefonata avuta con Ornella, che gli aveva confidato dei suoi problemi di salute.
Porro ha raccontato che la Vanoni gli avrebbe detto: “Non sto bene, un dolore a una vertebra, non so mi sento strana, ma andrò in una clinica di Pavia dove sono bravissimi, li conosco, mi metteranno a posto”. Aveva proseguito: “Devo stare ferma, ho un dolore… come un coltello che mi attraversa la schiena”.
Ornella aveva trascorso la scorsa estate tra l’ospedale Monzino di Milano e il centro Don Gnocchi per curare uno scompenso cardiaco che le aveva causato un accumulo di liquido nei polmoni.
La camera ardente è allestita al Piccolo Teatro di Milano domenica dalle 10 alle 14 e lunedì dalle 10 alle ore 13. Poi i funerali si terranno lunedì pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Marco, nel quartiere Brera.
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