- Lei e il marito, Giovanni Terzi, angosciati per i messaggi audio che arrivavano in direct su Instagram
- Ora si sono rivolti alla Polizia Postale che avrebbe già individuato l’autore
E’ stato lungo e angosciante, alla fine lei e il marito hanno detto basta. Simona Ventura era bloccata dalla paura per le minacce di morte dello stalker. “Abbiamo aspettato tre anni prima di denunciare”, confessa al Corriere della Sera la conduttrice. La 60enne e Giovanni Terzi si sono rivolti alla Polizia Postale che avrebbe già individuato l’autore dei messaggi audio che arrivavano in direct su Instagram.
“Spesso quando si subiscono minacce o stalking la paura prende il sopravvento: si ha timore di peggiorare la situazione, ci si sente soli e senza via d’uscita. Noi stessi abbiamo aspettato tre anni prima di trovare la forza di denunciare, perché la paura di sbagliare ci ha sempre bloccati. Ma proprio quella paura diventa una gabbia che ti tiene prigioniera. Per questo vogliamo dire a chi sta vivendo queste esperienze che non è solo e che deve trovare il coraggio di denunciare”, sottolinea SuperSimo al quotidiano.
Terzi, ospite di Dentro la Notizia, su Canale 5, a Gianluigi Nuzzi racconta: “Da tre anni, da inizio 2023, manda messaggi sul mio Instagram in direct, penso più di duecento messaggi vocali”. Le invettive dello stalker “erano sostanzialmente legate alla persona di Simona che era una donna di Satana, che deve morire nel rogo, che farà una brutta fine. Poi dopo ha iniziato a documentarsi su di me, ha iniziato a fare ingiurie su di me, a minacciare di morte Simona”.
“Noi l’avevamo già segnalato e lui si era fermato qualche mese e poi ha ripreso”, aggiunge il giornalista. Terzi svela che la Polizia Postale lo avrebbe già individuato, ma lo stalker, proprio per questo “minaccia ulteriormente”. Lui crede nella giustizia e con Simona ha deciso di mettere fine a “questo livello di violenza”.
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