- La showgirl 53enne lo confessa senza problemi a No Lies Podcast: “Oggi sono molto centrata”
- “Mia madre mi dava l’idea che facesse la vittima. Invece lei era vittima in realtà”
Oggi si definisce una donna “molto centrata”. Brigitta Boccoli, sorella di Benedicta, sposata con Stefano Nones Orfei e madre di Manfredi, nato nel 2008, e Brando, arrivato nel 2019, parla del difficile rapporto avuto coi genitori a No Lies Podcast, su TikTok. “Con mia mamma sono stata un’adolescente terribile. Sono scappata di casa. Mio padre un bugiardo”, confessa.
“Papà non è stato né un bravo marito né un bravo padre, assolutamente”, svela la 53enne. Poi confida le difficoltà in famiglia. “Il rapporto con mia madre è stato fino ad una certa età molto combattuto. Con mia mamma sono stata un’adolescente terribile, veramente tremenda. Sono scappata di casa… Veramente, ho fatto la qualunque. Quando lo racconto a chi mi conosce oggi non può crederlo perché io comunque sono invece molto… molto centrata. Io non sopportavo di mia mamma, mi dava l’idea che lei facesse la vittima. Invece lei era vittima in realtà, quindi non è che la facesse”, spiega Brigitta.
“Quando hai dei figli comprendi quanto sia difficile essere genitore. Da figlio, nonostante tu sia grande, non lo potrai mai comprendere finché il ruolo non cambia”, aggiunge l’artista. Sul padre la Boccoli precisa: “Mio papà non è stato né un bravo marito né un bravo padre, assolutamente. Non che abbia fatto qualcosa né di fisico né di niente, però era un uomo molto bugiardo”.
Brigitta prosegue: “Quando apriva bocca non sapevi mai se diceva la verità o no. Mi ha coinvolta in cose illegali, anzi non legali, molto pesanti, per le quali quando ho compreso, finalmente quando ho aperto totalmente gli occhi, ho dovuto risolvere e naturalmente ho dovuto risolvere da sola”. E conclude: “Oggi noto tanto nel mondo che la gente evita di affrontare i problemi. Naturalmente divento pazza, questa è una delle cose che io sto cercando di insegnare ai miei figli, risolvere all’istante. C’è un problema a scuola? Qual è? Si affronta, cioè non si può rimandare, perché rimandare aumenta il problema, ma soprattutto non ti fa vivere bene. E’ tanto bello risolvere il problema, tutto si può risolvere”.
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