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Vaccini, fisco e porti: la lunga estate degli scontri tra Lega e Forza Italia

Le intemperanze estive nella maggioranza hanno animato la politica agostana. Protagonisti del clima surriscaldato sono stati la Lega e Forza Italia che se le sono suonate di santa ragione svariando sin dall’inizio dell’estate dai temi etici a quelli più prosaici delle nomine.

Le nomine sui porti

L’ultimo pesantissimo scontro ha visto duellare il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il governatore siciliano di Forza Italia Renato Schifani ed è scoppiato sulla nomina del successore di Pasqualino Monti alla guida dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. Il Mit ha indicato l’ex eurodeputata Annalisa Tardino facendo insorgere l’area siciliana di Forza Italia. Sul suo profilo infatti, secondo più fonti, c’era il veto di Schifani per cui la nomina di Tardino non è stata concertata come avrebbe dovuto essere. Durissima la reazione della Regione che ha annunciato l’impugnazione del decreto di nomina anche per «mancanza di requisiti soggettivi». Mossa che non ha turbato il ministero salviniano: la nomina «risponde a tutti i requisiti come accaduto positivamente in tutte le altre Regioni d’Italia. Già mercoledì l’avvocata Tardino sarà in ufficio al lavoro».

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Schillaci nel mirino

Nel mirino della Lega poi il ministro Schillaci dopo la revoca alla commissione vaccini di due esponenti considerati vicini all’area no-vax. Anche mercoledì 20 agosto Salvini ha attaccato il ministro («dirsi dubbiosi sull’obbligo vaccinale non penso sia antiscientifico, penso sia di buon senso») che è stato invece difeso nelle sue scelte da Forza Italia. In questo caso il problema tocca più profondamente Fratelli d’Italia che ha contestato apertamente il ministro tecnico, peraltro espresso proprio dal partito di Giorgia Meloni.

Lo scontro sulle priorità della manovra

Anche sulle risorse in vista della manovra le idee di Lega e Forza Italia divergono. Se Salvini batte forte sulla rottamazione delle cartelle («è una priorità e la porteremo a casa»), Tajani preme per ridurre le tasse al ceto medio: «Forza Italia sarà protagonista della battaglia contro la pressione fiscale che, nonostante l’azione di governo, è ancora troppo alta. Bisogna avere il coraggio di prendere l’ascia e tagliare».

Le divergenze sullo ius scholae

La lista delle frizioni estive è comunque lunga. Ad esempio se ne trova traccia già a fine luglio quando Forza Italia tentò il rilancio dello ius scholae. Con coda polemica di botta e risposta con la Lega: da una parte Antonio Tajani accusava l’alleato di non aver nemmeno letto la proposta di legge; dall’altra Matteo Salvini replicava invocando misure ancora più restrittive di quelle attuali in materia di cittadinanza per gli stranieri.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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