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”Mi sono accorta di guardare con occhi diversi una mia amica”: Irma Testa spiega a ‘The Couple’ come ha capito di essere lesbica

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  • La pugile 27enne e la sorella Lucia, 29 anni, parlano delle loro compagne: vogliono dei figli
  • Le due riabbracciano la mamma Anna: momenti di grande commozione nella casa e in studio

Separate dagli altri, parlano della loro omosessualità. Irma Testa, pugile italiana della categoria dei pesi leggeri, medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo 2020, e la sorella maggiore Lucia raccontano loro pezzi di vita e parlano delle rispettive compagne con cui vorrebbero un figlio. La 27enne spiega a The Couple come ha capito di essere lesbica. Mi sono accorta di guardare con occhi diversi una mia amica”, svela.

”Mia sorella ha mollato lo sport per mantenermi. Ho vissuto ad Assisi da sola. Lì mi sono accorta di guardare con occhi diversi una mia amica, per me era tutto stano e non capivo, racconta Irma. Non è stato facile parlarne con la sorella 29enne.Quando me lo ha detto l’ho presa malissimo, confida Lucia. 

Le due sono legate, rispettivamente ad Alessandra, che vive ad Assisi con Irma, e Roberta, che sta da quattro anni con Lucia. “Mi sono innamorata subito di Roberta, ho stravolto la vita per lei”, dice quest’ultima. Con lei desidera un figlio. “Alessandra è il mio opposto, ma stiamo bene. Sento che manca qualcosa e questo qualcosa sono i figli. Non vorrei che la maternità sia un rimpianto, ma un obiettivo che ho raggiunto“, confessa Irma.

La sportiva a Ilary Blasi poi svela: “Mi sentirò in colpa per tutta la vita perché Lucia ha rifiutato al sogno del pugilato per me, aveva solo 15 anni. Mi sono sentita egoista. Razionalmente penso che se non lo avesse fatto, tutte e due saremmo rimaste a Torre Annunziata. Il mio modo per ripagarla è non farle mancare nulla”. La conduttrice le domanda se i pregiudizi sull’omosessualità siano maggiori nel mondo dello sport o nella società in cui si vive. “Secondo me nella società ci sono più pregiudizi, nel mondo sportivo no. Le persone fuori da questo mondo hanno pregiudizi verso un atleta omosessuale, che non viene visto come un’eroe, ma come un’imperfezione. Avere questa macchia non ti rende un atleta perfetto. Per me non è una macchia, risponde la pugile.

A sorpresa per le sorelle arriva la madre Anna: lacrime e commozione per tutti. La donna le abbraccia e le tiene strette. “Mi dispiace non avervi potuto dare la serenità che un genitore dà ai suoi figli. Sono orgogliosa di voi. Se siete delle brave ragazze è solo merito vostro”, dice a entrambe. “Nostra madre ci ha sempre appoggiate non ci ha mai negato nulla, ci ha sempre consigliato cosa fare”, sottolinea Irma. Dallo studio arrivano i complimenti da Luca Tommassini: anche la sua mamma l’ha sempre appoggiato e protetto costantemente. Francesca Barra applaude e chiarisce: Io spero di arrivare al momento in cui non ci sarà neanche più il bisogno di dire ‘sono lesbica’ o ‘amo un uomo/una donna’. L’importante è dire solo: amo”.


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