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”La depressione è sempre latente”: Raffaello Tonon in tv racconta che lavoro fa oggi per combattere il suo male

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  • L’ex gieffino 45enne a La Volta Buona parla della sua patologia e si commuove
  • Parla anche del grande amore per la madre: “E’ l’unica persona che risponde al terzo squillo, l’unica”

Raffaello Tonon in tv dice di stare bene, ma ha il volto leggermente sofferente. Racconta che lavoro fa oggi per combattere il suo male. Il 45enne, ex gieffino e opinionista, ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona, ammette:La depressione è sempre latente”.

Tonon si commuove parlando del grande amore che ha per la mamma. “Quando non ci sarà più mi mancherà il fatto che lei è l’unica persona che risponde al terzo squillo e a qualsiasi ora, l’unica”, sottolinea malinconico con le lacrime agli occhi.

Raffaello prosegue spiegando il cambiamento repentino che ha avuto la sua esistenza ultimamente. “Sto bene, ho fatto una scelta personale di abbandonare Milano e trasferirmi in una piccola città dell’Emilia Romagna, Cattolica”. 

“Nella vita, proprio perché ho molti rapporti in questo paese, ho conosciuto degli amici che hanno una cantina – spiega – Per ridere una sera a cena ho detto: ‘Se avete bisogno vi verrò a dare una mano una sera’. Il Ferragosto del 2024 mi chiamano e mi chiedono se potevo aiutarli e dare un’occhiata alla cucina, poi faccio un’altra serata a settembre. Poi uno dei soci partorisce un’idea e mi dice che mancava la figura dell’oste e mi hanno proposto di esserlo. Io ho detto di sì e ora faccio l’oste, ma anche le televendite. Mia madre è molto contenta di questo nuovo lavoro al ristorante”.

“Non ero mica pronto per andare in pensione e quindi ho accettato – prosegue Tonon – Ok che uno legge dei libri, guarda la tv e fa degli sport, ma è lunga ad arrivare alla vecchiaia. Questa professione è la mia chemioterpia, perché la depressione è il cancro dell’anima. Purtroppo la depressione è sempre lì latente. Io a 30 anni guardavo dalla finestra e più di una volta mi sono detto: ‘Ma se mi dessi una spinta?’. A 30 anni ho avuto un esaurimento, ero fuori di testa: solo chi ci passa può capire. La prima volta che ho visto questa malattia, la depressione? Dobbiamo tornare indietro di 10 o 11 anni“.

La sua è una lunga confessione, piena di sogni infranti: Volevo fare il conduttore e ancora vivo nell’illusione che qualcuno mi chiami, anche per fare un programma di notte. Ho dedicato la prima parte della mia vita alla tv, ho amato tanto la tv e la tv mi ha amato molto meno di quanto l’abbia amata io. Adesso qui sto bene, amo la tv, gli applausi, l’affetto del pubblico. Come mai è un anno che mi cerchi e sono venuto solo ora? Perché sono una persona seria e ho imparato la disciplina e ho un altro lavoro adesso. Ho preso un impegno e lo porto avanti”. 

Tonon confida: “E’ come se avessi accettato questo distacco dalla televisione come una cosa che doveva accadere e poi chissà cosa ritorna in futuro. Non ho mica avuto grosse crisi. Gli amici della televisione? Ehm, gli amici della televisione… diciamo che li sento al telefono. Sono spariti? Tranne alcuni…”.

Infine Raffaello ammette: La tv certo che mi manca, eccome se mi manca! Quando mi chiedono se mi manca, dico sempre: ‘E’ come quando un figlio si trasferisce lontano’. Ma il tempo che uno impiega a lamentarsi è sprecato. Meglio impiegarlo a trovare soluzioni ai problemi. Quindi sono grato alla nuova opportunità, ai miei amici che mi hanno dato lavoro, e va benissimo così”.


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