- La cantante torna al periodo quando ha dovuto combattere contro il cancro alle ovaie
- La 41enne parla a una folta platea sul palco del Teatro Manzoni a Milano in occasione di Ieo con le donne
Torna al suo dramma. Racconta il terribile periodo dopo la sua diagnosi di tumore. Emma Marrone svela: “Ho visto mia mamma e mio papà invecchiare di cent’anni in un colpo”. La 41enne parla a una folta platea sul palco del Teatro Manzoni a Milano in occasione di Ieo con le donne, appuntamento annuale che l’Istituto europeo di oncologia dedica all’ascolto delle sue pazienti. Il periodo quando ha dovuto combattere contro il cancro alle ovaie, recidiva compresa, è stato terrificante.
L’intruso è arrivato prima che compisse 25 anni. “Stavo benissimo, avevo accompagnato un’amica dalla ginecologa e mentre eravamo lì mi hanno detto: ma perché non fai una visita anche tu?”, svela. Emma, mentre il medico le fa il controllo, vede l’espressione della dottoressa cambiare, ricorda.“Non voglio allarmarti, ma vedo qualcosa che non mi convince. Ti consiglio di ascoltare un altro parere”, le parole dell’esperta.
Il secondo controllo non va meglio. La Marrone confida: “Il medico disse ai miei: ‘Le cose non sono per niente belle’. Mi ricordo la sensazione, è come se da quel momento mi fossi estraniata dal mio corpo. Il mio problema non era quello che stava succedendo nel mio corpo, il mio problema era salvare i miei genitori prima ancora che salvare me stessa, era questo il mio piano malefico, perché ho visto mia mamma e mio papà invecchiare di cent’anni di colpo, li ho visti cadere in mille pezzi. Poi è partita una pratica infinita, perché la situazione era abbastanza importante”.
Per lei altri consulti, l’operazione a Roma per rimuovere il tumore. “Poi è iniziata la mia vita, la mia carriera. E’ come se la mia testa si fosse completamente estraniata dal corpo: non ero quel corpo, non ero quel cancro, ero una ragazza giovane che voleva fare carriera, cantare, vivere e vedere i suoi genitori sereni”, spiega l’ex Amici.
Il cancro è stato accanto a lei per ben 10 anni, a causa della recidiva. Emma sottolinea: “La rabbia mi ha salvato. Non sono una abituata a piangersi addosso. Poi in verità, ragazze, c’è stata tanta paura di non farcela. Eppure la rabbia mi ha spinto sempre a dire alla malattia ‘non puoi vincere tu‘”. I medici l’hanno aiutata. Adesso parla apertamente di quel che ha vissuto e sprona tutti a fare prevenzione.
“Ho pensato a quante ragazze potevano avere il mio stesso problema. Io non avevo sintomi, ma non sempre vuol dire stare bene. Ho iniziato a parlare di questo tema per spingere le ragazze a fare i controlli: ogni anno un check-up completo di tutto. Ribaltatevi come dei calzini e fate dei controlli perché a volte, sì, non si hanno dei sintomi”, si raccomanda. Emma sorride, lei grazie alla prevenzione e i controlli è sopravvissuta.
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