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Barbara d’Urso orgogliosissima di essere sulla cover di ‘7’ del Corriere: si mostra mentre compra il giornale in edicola, le parti salienti dell’intervista

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  • La conduttrice, lontana dalla tv da tempo, racconta il periodo traumatico post Mediaset
  • Il lutto della madre, mai superato, a 11 anni, le ha insegnato ad attraversare il dolore

Non ha mai superato il lutto per la perdita della madre, quando aveva solo 11 anni. “Non aver affrontato quella perdita per contrasto mi ha insegnato a non rimuovere il dolore, il dolore va attraversato. Dunque eccomi qui”, dice nella sua lunga intervista. Barbara d’Urso è orgogliosissima di essere sulla cover di ‘7’ del Corriere: si mostra mentre compra il giornale in edicola. Sorride soddisfatta.

La conduttrice, lontana dalla tv ormai da tempo, racconta il periodo traumatico post Mediaset. Fino al giorno prima il suo telefono riceveva più di 200 messaggi, dalla ‘cacciata’ quasi più nessuno. Le sono rimasti vicini gli amici più stretti. Appena le tolgono Pomeriggio 5, a giugno, lei, che ha il contratto fino a dicembre, deve reinventarsi: “Devo occupare la mente, e il tempo”. Di colpo ho tanto tempo a disposizione. Per sedici anni di diretta quotidiana c’era chi mi truccava, pettinava. Chi mi cambiava lo smalto. Chi sceglieva gli abiti per me. Prima cosa allora: prendere dimestichezza col trucco”, svela. Impara ma non benissimo.

“A fine agosto, quando sta per ricominciare Pomeriggio Cinque senza di me, capisco che non posso rimanere in Italia: troppo dolore. Qualcuno al posto mio sarebbe partito per mete paradisiache, Bali, Honolulu, sarebbe andato a divertirsi. Io vado a Londra a studiare inglese. Vado da sola, prendo in affitto un b&b. M’iscrivo a un college, faccio lezione dalle otto di mattina alle cinque di pomeriggio”, confida Carmelita. Lì si piace “per come ho affrontato la sofferenza”. E’ stata sofferenza, lo è ancora, sottolinea.

“Vivendo da anni negli studi televisivi, tutte le mie cose, vestiti, scarpe, erano nei magazzini e nei camerini. Finito Pomeriggio Cinque, giugno, vado al mare dove ho costumi e magliette, il necessario. Poi però, rientrata a Milano, devo partire per Londra”, prosegue la presentatrice. E aggiunge: “La mia amica Angelica va a Mediaset con una grande valigia. La guardia le apre il camerino, lei prende qualche vestito. Io parto per Londra, torno. Arriva l’inverno. Ogni tanto Angelica va a Mediaset a prendermi qualcosa. Fino al 31 dicembre, quando scade il mio contratto”.

A quel punto lei è definitivamente ‘fuori’. “Mediaset svuota magazzini e camerini delle mie cose. Io dico: ‘mi raccomando i pupazzi’. Pupazzi, cuscini, i regali dei fan. Arrivano due tir pieni di roba. Qualcosa la tengo, i pupazzi appunto. Il resto, vestiti, scarpe, le Barbie Barbara d’Urso, le cartelline iconiche con scritto B d U, addirittura le buste shock di Live-non è la d’Urso, le vendo. Organizzo una vendita di beneficenza a favore della cooperativa sociale Arimo (ndr: comunità educativa per adolescenti in difficoltà)”, chiarisce.

Barbara ha la casa piena di scatoloni, con pure i ricordi privati di una vita dentro. A Mediaset è stata per circa 25 anni: “Insomma, mi è stata riportata indietro la mia vita per intero. Mi siedo per terra, e sento chiaramente che quell’istante non significa solo ritrovarsi in mezzo alle mie cose. Piuttosto ritrovarmi davanti a me stessa, quella che sono stata fin lì, infanzia inclusa, poiché a Mediaset tenevo anche i ricordi d’infanzia come le foto di mia madre e mio padre il giorno di matrimonio”. Sente “solitudine” e non solo: Stordimento. Poi mi rialzo e inizio a catalogare ogni cosa”.

La d’Urso però sa rialzarsi. Quando le si domanda il motivo dei due anni lontana dalla tv, dice: Non è stata una mia scelta, ma ho deciso di non parlarne. Per ora. Sembra quasi una minaccia, come se ci fosse un complotto ordito ai suoi danni. Magari, in un tempo non troppo lontano, chiarirà.

Barbara occupa il suo tempo con la tournée teatrale, la società di eventi creata con l’amica e intensifica le lezioni di danza classica. La sua paura più grande, la stessa che aveva da bambina:Le vipere. Sempre loro. Forse anche quelle che hanno sembianze umane…


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