Fratelli d’Italia al 27,4%, primo partito nelle Marche, lascia a distanza Forza Italia (8,6%) che sorpassa una assai ridimensionata Lega (7,4%). Il Pd perde ma resta primo partito della coalizione (al 22,5%) con uno stacco netto rispetto al M5s di Giuseppe Conte (5,1%). Avs si ferma al 4,2%. E’ questa la fotografia del risultato dei principali partiti nelle elezioni regionali che hanno visto nelle Marche la riconferma del governatore di centrodestra Francesco Acquaroli, che ha sconfitto il candidato di centrosinistra Matteo Ricci.
Il confronto con le precedenti elezioni
Alle scorse regionali del 2020, il Pd era primo partito con il 25,11%, seguito dalla Lega con il 22,38% e da Fdi al 18,66%. Mentre M5s era al 7,12% e Forza Italia al 5,89%. Alle politiche del 2022 Fratelli d’Italia è diventato il primo partito in regione con il 29,14%, seguito dal Pd con il 20,37%. Terzo il M5S con il 13,58%. La Lega è precipitata al 7,93% e Forza Italia è salita al 6,78% con Avs al 3,33%. Situazione abbastanza stabile alle europee del 2024, con Fdi che si è rafforzato come primo partito (32,9%) e Pd come secondo (25,5%). In calo il M5s al 9,67%. Lega in leggera risalita all’8,19 e Forza Italia al 7%.
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La soddisfazione del centrodestra
«Fratelli d’Italia si attesta a primo partito. Questo è un ottimo risultato nonostante la dispersione di liste civiche. Abbiamo sfondato il 27%» ha detto Arianna Meloni in conferenza stampa nella sede elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. Soddisfatti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. «Agli insulti e alle polemiche della sinistra, i marchigiani hanno dato una risposta chiara: grazie», si è rallegrato Salvini, leader però di una Lega rimpicciolita, che si è fermata sotto l’8% dopo aver toccato nel 2020 il 22,4% alle regionali del 2020 nelle Marche . «Fi è stata protagonista della vittoria di Acquaroli, siamo in maniera consolidata la seconda forza del centrodestra» ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, leader di Fi, sottolineando indirettamente il sorpasso sulla Lega.
Non sfonda il campo largo
«Non c’è alternativa» al campo progressista, blinda la linea della segretaria Pd Elly Schlein che a sua volta promette: «L’impegno unitario continua con determinazione». Ma al momento il campo largo non viene percepito dagli elettori come un’alternativa e lo rimarca il leader del M5S Giuseppe Conte: «Dobbiamo prendere atto che la nostra proposta non ha convinto». Ma intanto Schlein conquista il diritto a sfidare la Meloni a Palazzo Chigi con il Pd che perde ma resta primo partito della coalizione, con uno stacco netto rispetto al M5s di Giuseppe Conte.