- L’imprenditrice 37enne ci mette la faccia: sembra soddisfatta dell’accordo con l’Antitrust
- Per il ‘caso’ sulle uova di Pasqua dovrà pagare 1,2 milioni di euro
Dopo aver deciso di non fare ricorso all’Agcom sulla ‘querelle’ pandoro per chiedere l’annullamento delle multe dovute alla pubblicità ingannevole, Chiara Ferragni torna a parlare del ‘caso beneficenza’ sul social con un messaggio a cui “tiene molto”. L’imprenditrice ci mette la faccia: sembra soddisfatta. Ha trovato un accordo con l’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Per le sue famose uova di Pasqua dovrà pagare 1,2 milioni di euro. “E’ una donazione, non una sanzione”, precisa.
“Ciao a tutti, sono felice di condividere con voi un comunicato importante a cui tengo molto – dice la 37enne – E’ relativo al relativo al caso uova di Pasqua Dolci Preziosi che l’Antitrust ha chiuso accogliendo gli impegni su cui Tbs Crew e Fenice (titolari dei marchi e dei diritti relativi alla personalità della Ferragni, ndr) hanno lavorato negli ultimi mesi. Il primo impegno consiste in un contributo economico volontario, che è una donazione, e non dunque una sanzione, per un minimo di complessivi 1 milione e 200mila euro in favore dell’impresa sociale ‘I bambini delle Fate’. Le società poi si assumono l’impegno, a cui tengono in modo particolare, della separazione totale delle operazioni commerciali delle società dalle attività benefiche, che comunque non smetteremo di fare”.
“Infine Tbs Crew e Fenice formalizzeranno regolazioni interne per il corretto svolgimento di attività di comunicazione e di marketing”, conclude Chiara. L’imprenditrice invita tutti a leggere la nota stampa pubblicata sul suo sito.
Nel comunicato diffuso ai media infatti si legge: “A seguito dell’iniziativa dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che aveva avviato il procedimento PS12699 sul caso ‘uova di Pasqua / Chiara Ferragni, le società TBS Crew Srl e Fenice Srl comunicano che esso è stato chiuso dall’Autorità accettando gli impegni proposti dalle Società e dalle altre parti del procedimento, in quanto ritenuti idonei a garantire la tutela dei consumatori”.
E ancora: “Come segno concreto di impulso ed incentivo ad attività benefiche, le Società parti del Procedimento hanno assunto impegni economici, consistenti in versamenti in favore dell’impresa sociale ‘I Bambini delle Fate’, pari, per tre anni, al 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1.200.000 euro per il triennio”.
“Inoltre, la presentazione e formulazione degli impegni è stata vista come occasione sia per un’evoluzione interna alle aziende sia per individuare un “modello di comportamento” che possa fungere da benchmark per l’intero settore dell’influencer marketing.Con specifico riferimento all’attività di comunicazione relativa a iniziative benefiche, le Società hanno deciso di separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest’ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione”, prosegue la nota.
“Infine, le Società si sono impegnate all’adozione di un’autoregolamentazione interna relativa alle attività di comunicazione e marketing, anche ispirata alle più recenti best practice in materia, munita di presidi che ne garantiscano l’enforcement e accompagnata dall’organizzazione di training periodici a beneficio dei dipendenti”, conclude il comunicato.
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