”In fondo non dispiace a nessuno”: Anna Falchi nella bufera per le nuove parole in diretta sul catcalling, Caterina Balivo si dissocia e parla di molestie
L’attrice e conduttrice a La Volta Buona esprime il suo pensiero e scoppia la polemica
Sui social le parole pronunciate dalla 53enne fanno scalpore, gelo in studio
Le sue affermazioni lasciano di stucco ed è subito polemica. Anna Falchi è nella bufera per le nuove parole in diretta sul catcalling. “In fondo non dispiace a nessuno”, dice la 53enne. Caterina Balivo, stupita, si dissocia e parla di molestie. Gelo in studio e sui social l’attrice e conduttrice finisce nell’occhio del ciclone.
”In fondo non dispiace a nessuno”: Anna Falchi nella bufera per le nuove parole in diretta sul catcalling, Caterina Balivo si dissocia e parla di molestie
L’Accademia della Crusca dà una definizione esatta della parola ‘catcalling’: “Molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada”. La Balivo ricorda alla Falchi alcune sue dichiarazioni sull’argomento. “Tu hai detto ‘evviva il cat calling. Lasciamo gli uomini essere rozzi’”. Le chiede se si sia pentita di quando detto.
Anna non è affatto pentita e spiega: “Quando ti fanno complimenti in modo un po’ selvaggio, come una volta, ad esempio fischiando, a me non dà fastidio. Quando vado in tuta a prendere un caffè al mattino e mi fanno un complimento, mi dicono ‘bella figliola’, non ci trovo nulla di grave. Se facciamo così altrimenti sopprimiamo una cosa che è da maschi, poi non ci lamentiamo dicendo che non esistono i maschi”.
L’attrice e conduttrice a La Volta Buona esprime il suo pensiero e scoppia la polemica. Sui social le parole pronunciate dalla 53enne fanno scalpore, gelo in studio
Caterina, abbastanza interdetta le domanda: “Non pensi sia una molestia? Immagina una ragazza che sta facendo una commissione e un uomo che la mette in imbarazzo in strada. Io lo trovo terribile”. “A me è sempre successo, continua a succedere e non lo trovo sbagliato. E’ una molestia a tutti gli effetti? No, a me non dà fastidio. Io sono un po’ dalla parte degli uomini. Il politically correct lo trovo eccessivo, in questo e altri ambiti”, risponde Anna.
“Sì, ma è sessualizzare il corpo di una donna. Una cosa è un complimento, altro è il catcalling, dunque sessualizzare il corpo delle donne – sottolinea Caterina – Quando io camminavo nel mio paese a 15 anni ad Aversa, c’erano i commenti, anche da parte di uomini, non solo da parte di ragazzini, per me era un incubo anche solo andare a comprare le sigarette per questi commenti”.
Anna replica: “Ma come, non hai cominciato a credere di più in te stessa, in quell’occasione? Nel subconscio non fa male a nessuno. Qui in studio nessuna donna mi ha applaudito, siete tutte molto timide, invece i cameramen mi stanno applaudendo”. Caterina è lapidaria: “Se lo avete fatto, avete fatto male”. Interviene il pianista in studio: “Io da uomo mi vergogno per chi lo sta facendo”.
Sui social sono tantissimi quelli che attaccano la Falchi. Uno scrive: “Lei confonde la differenza tra complimento e volgarità e confonde tra essere maschi e essere uomini nei comportamenti pubblici. Che poi significa in soldoni capire la differenza tra ciò che è civile o incivile”. “Stendiamo un velo pietoso”, fa sapere un altro. LEGGI TUTTO