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    E’ morta l’iconica attrice Diane Keaton

    L’attrice americana si è spenta oggi a 79 anni in California

    Grazie a film come ‘Io e Annie’ e ‘Il club delle prime mogli’ era diventata una star globale

    Nel 1977 ha vinto il Premio Oscar come Miglior Attrice

    E’ morta a 79 anni Diane Keaton.

    L’attrice, vera e propria icona di Hollywood, è scomparsa oggi in California. La notizia è stata confermata oggi, 11 ottobre, da un portavoce della famiglia, che ha chiesto riservatezza in questo momento difficile. Non sono stati diffusi ulteriori dettagli sulle cause del decesso.

    Considerata una delle attrici più iconiche del mondo, Keaton era diventata una star negli anni Settanta grazie ai suoi ruoli ne Il Padrino e alle collaborazioni con Woody Allen, tra cui il celebre Io e Annie, che le valse l’Oscar come miglior attrice nel 1977. La sua carriera è poi proseguita con successi come Il club delle prime mogli, diversi film diretti da Nancy Meyers e la serie cinematografica Book Club.

    E’ morta a 79 anni in California l’attrice Premio Oscar Diane Keaton

    Nata a Los Angeles nel 1946 con il nome di Diane Hall, era la maggiore di quattro fratelli. Suo padre era ingegnere civile, mentre la madre si occupava della famiglia. Proprio parlando della madre, l’attrice aveva raccontato nel 2004: “In fondo al suo cuore credo che desiderasse essere un’intrattenitrice. Cantava, suonava il piano, era bellissima. È sempre stata la mia più grande sostenitrice”.

    Con il suo stile inconfondibile, il suo carisma e un’ironia fuori dal comune, Diane Keaton ha segnato intere generazioni di spettatori, lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema americano. LEGGI TUTTO

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    ”Mia figlia non ha mamma e papà insieme, il mio più grande fallimento”: Raimondo Todaro torna sulla rottura con la moglie Francesca Tocca

    Il ballerino 38enne e la collega 36enne avevano provato a dare una seconda possibilità al loro amore

    Non ha funzionato e quest’anno hanno annunciato il secondo, sembra definitivo, addio

    Lui ora a “Ciao Maschio” spiega che questo lo ha portato a vivere il più grande fallimento della sua vita

    Raimondo Todaro è tornato a parlare della rottura – stavolta pare definitiva – del suo matrimonio con Francesca Tocca.

    Il ballerino e la collega si sono sposati nel 2014, dopo aver avuto la figlia Jasmine (oggi 11enne), ma nel 2020 si sono lasciati. L’anno successivo sono tornati insieme per poi annunciare nel 2025 il nuovo addio.

    Pochi giorni fa a “Verissimo” ha raccontato di averci provato fino all’ultimo, ma la relazione non era salvabile. Ora a “Ciao Maschio” ha aggiunto che il più grande fallimento per lui è quello di non aver potuto dare alla figlia due genitori che stanno insieme.

    Raimondo Todaro, 38 anni, spiega che non aver potuto dare a sua figlia due genitori che sono insieme è il più grande fallimento della sua vita

    “Ho dato tutto me stesso, non avevo altro da poter dare. Non ho rimpianti e rimorsi. Ho combattuto finché ho potuto e questo mi dà la serenità di andare avanti”, ha affermato.

    “Io vengo da una famiglia che… mamma e papà stanno insieme da una vita, si amano e si adorano, anche con discussioni e litigate. Per me il fallimento più grande è il fatto che mia figlia non abbia mamma e papà insieme. Personalmente lo vivo così”, ha aggiunto.

    “Anche Francesca ha fatto tutto quello che poteva. Quindi se abbiamo dato il massimo e non ha funzionato, se ne prende atto e basta”, ha concluso.

    Poi ha parlato anche di “Amici” e del suo addio al programma, avvenuto non è chiaro per quale motivo (lui in passato ha detto che gli sarebbe piaciuto rimanere, lasciando forse intendere che non è stata una propria scelta).

    Raimondo e Francesca Tocca, 36 anni, ai tempi del loro amore

    “Ho fatto tre anni da Maria e sono stato benissimo, ho dato tutto me stesso. E ho raggiunto il mio obiettivo di far vincere un ragazzo latinista che non aveva mai vinto il programma”, ha detto in proposito.

    Infine ha risposto anche a una domanda su “Ballando con le Stelle” (ci fu una mezza polemica con Milly Carlucci quando lasciò per traslocare dalla De Filippi).

    Ha dichiarato di non essere pentito di aver lasciato il talent di Rai1: “No, l’ho fatto per 14 anni ed era arrivato il momento. Per me nella vita c’è un tempo per tutto. A quel programma avevo dato tutto quello che potevo e ho pensato di non avere più cartucce da sparare. E poi pensavo anche che il programma aveva dato a me tutto quello che poteva darmi”. LEGGI TUTTO

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    Due concorrenti del Grande Fratello 2025 arrivano quasi alle mani: i coinquilini li separano, la regia cambia inquadratura, immagini e cosa è successo

    Si tratta di Omer Elomari e Jonas Pepe, concorrenti dell’edizione appena iniziata del reality

    Lo scontro sarebbe scaturito per via della cottura di una pizza

    Alcuni coinquilini sono intervenuti per separarli ed evitare il peggio

    Nel pomeriggio di oggi, sabato 11 ottobre, nella Casa del Grande Fratello è esplosa la prima vera e propria lite della stagione tra Omer Elomari e Jonas Pepe. I due “gieffini” si sono insultati, i toni si sono fatti accesi e alcuni coinquilini sono intervenuti per tenerli separati ed evitare che la situazione degenerasse.

    Omer Elomari e Jonas Pepe separati dai coinquilini: la loro lite è la prima e vera di questa nuova edizione del Grande Fratello

    Secondo quanto ricostruito, il motivo dello scontro sarebbe nato per una pizza in forno: Jonas ha raccontato che Omer avrebbe richiuso il forno dopo avergli detto che la pizza era già stata controllata, ma Jonas ha riaperto comunque per controllarla di persona. Da lì la discussione sarebbe precipitata. Elomari ha invece affermato che Jonas cercava lo scontro già davanti al forno, e che certi suoi gesti – come un movimento della gamba – dimostrerebbero una “mossa” provocatoria.

    Chi ha assistito ha segnalato anche reazioni da parte della produzione: la regia avrebbe cambiato l’inquadratura per evitare di mostrare troppo, cosa che non è piaciuta all’opinionista Cristina Plevani (vincitrice della prima edizione del reality) che ha scritto su X: “Ma che senso ha togliere la diretta sul litigio?”.

    CHI SONO I DUE LITIGANTI

    Omer Elomari è un ragazzo siriano, cresciuto in Siria fino allo scoppio della guerra, poi rifugiato in Turchia e infine trasferitosi in Italia dove oggi vive in Valtellina e lavora come consulente aziendale. Nonostante un passato difficile, mostra forza, determinazione e resilienza; ama lo sport (sua passione fin da bambino grazie al padre, allenatore di Muay Thai), parla quattro lingue ed è visto dagli altri concorrenti come persona riflessiva ma riservata.

    Jonas Matteo Pepe, conosciuto semplicemente come Jonas, ha 24 anni. È romano, studente di Scienze politiche, modello e attore con esperienze nel mondo delle campagne pubblicitarie. Si descrive con una doppia personalità: Matteo è il suo nome di nascita, ma dentro la Casa vuole farsi chiamare Jonas, che rappresenta la parte più istintiva e sincera di sé. È anche appassionato di arti marziali e filosofia. LEGGI TUTTO

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    ”Nessuna nella mia famiglia ha fatto fatica, mi sentivo impotente”: Cecilia Rodriguez, perché ha atteso 5 anni prima della fecondazione assistita

    La 35enne, sorella di Belen, sta per dare alla luce una bambina

    Ha però provato per 5 anni ad avere un figlio prima di rivolgersi alla PMA

    Avrebbe davvero tanto voluto rimanere incinta in modo naturale come le altre donne della sua famiglia

    Cecilia Rodriguez ha spiegato perché ha aspettato cinque anni prima di rivolgersi alla procreazione medicalmente assistita.

    La 35enne tra pochi giorni darà alla luce il suo primo figlio. Si tratta di una femminuccia, frutto dell’amore con il compagno Ignazio Moser.

    A Cosmopolitan ha raccontato che nonostante non stesse riuscendo a rimanere incinta, per molti anni ha tentennato all’idea di dover fare un percorso di quel tipo. Voleva davvero tanto riuscire a fare tutto in modo naturale senza l’aiuto della tecnologia. Si sentiva in qualche modo “impotente”. Le donne della sua famiglia non hanno avuto problemi ad iniziare una gravidanza in maniera naturale. Lei non accettava molto l’idea di non riuscire a fare lo stesso.

    Cecilia Rodriguez, 35 anni, ha spiegato perché ha aspettato 5 anni prima di fare la fecondazione assistita anche se provava a rimanere incinta senza riuscirci

    “La verità è che volevo che accadesse in modo naturale. Non c’era una problematica specifica che facesse dire che non potesse accadere in modo naturale. Penso che per la donna, ma anche per l’uomo, quando non ci riesci ti senti impotente”, ha affermato.

    “Mi chiedevo perché io non ci rimanessi (incinta, ndr). Lo sognavo da tutta la vita e nessuna donna della mia famiglia ha fatto fatica. Volevo che succedesse anche a me in modo naturale”, ha sottolineato.

    Le sarebbe piaciuto poter fare un normale test di gravidanza e scoprire così la lieta novella: “Volevo accorgermi magari un giorno di avere un ritardo e scoprire che ero incinta. Io sono una che ha sempre accettato che la vita la sorprendesse”.

    Per fortuna a differenza di altri casi, a lei la fecondazione assistita ha dato esito positivo al primo tentativo.

    Cecilia e Ignazio Moser, 33 anni, diventeranno genitori tra pochi giorni

    Qualcuno però le aveva consigliato di non dire in giro che si era rivolta alla procreazione medicalmente assistita.

    “Io non capisco, non mi sono vergognata, non penso che ci sia da vergognarsi”, ha affermato.

    Proprio poco prima del primo e unico tentativo di fecondazione, a cavallo tra il 2024 e il 2025, suo padre Gustavo ha avuto un brutto incidente. E’ rimasto gravemente ustionato a causa dello scoppio di un incendio in un capannone industriale vicino Milano.

    “Mio papà ha avuto un brutto incidente prima che io iniziassi questo percorso e il ginecologo mi diceva che dovevo essere serena. Mi dicevano che dovevo rilassarmi, pensare ad altro”, ha ricordato.

    “Ho deciso lo stesso di affrontare questo percorso, non volevo rovinarlo. Non era detto che al primo tentativo rimanessi incinta”, ha poi fatto sapere.

    Cecilia e Ignazio, 33 anni, tra pochi giorni accoglieranno al mondo la bambina. E’ stato scelto per lei il nome Clara Isabel.

    I due si sono conosciuti al Grande Fratello Vip 2 nel 2017 e si sono poi sposati a giugno 2024 in Toscana. LEGGI TUTTO

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    ”Non avevamo idea che si potesse trasmettere ai figli”: Gloria Bellicchi e Giampaolo Morelli sul disturbo ereditato dai loro bambini, ci hanno scritto un libro

    La coppia di famosi non sapeva che il disturbo di lui potesse essere ereditario

    Così è stato trasmesso ai loro Gianmarco e Pier Maria, che sono neurodivergenti come il padre

    Hanno deciso di scrivere un libro sulla loro esperienza

    Gloria Bellicchi e Giampaolo Morelli non sapevano che il disturbo di lui potesse essere ereditario.

    L’ex Miss Italia – ha vinto il concorso di bellezza più famoso d’Italia nel 1998 – e l’attore, volto familiare ai telespettatori soprattutto grazie al personaggio dell’ispettore Coliandro, hanno deciso di scriverne un libro.

    I loro Gianmarco, 12 anni, e Pier Maria, 8, hanno entrambi un Dsa, ovvero un Disturbo specifico dell’apprendimento, proprio come il padre.

    L’unica “neurotipica” è la 46enne emiliana, che ci scherza su: “Piacere, sono Gloria, neurotipica, vivo a Roma con tre neurodivergenti: uno l’ho scelto come compagno lustri fa, gli altri due li ho partoriti”.

    Sono stati intervistati da “Il Messaggero” riguardo all’uscita del libro “Dislessico famigliare” (Sperling&Kupfer), in vendita da pochi giorni.

    Gloria Bellicchi, 46 anni, e Giampaolo Morelli, 50, sono sposati dal 2009: hanno raccontato di aver scoperto che entrambi i figli sono neurodivergenti proprio come il padre, il disturbo può essere ereditario

    Non erano affatto consapevoli della componente ereditaria. “Assolutamente no. Io ho scoperto di essere dislessico tardi, intorno ai trent’anni, ma non avevamo idea che questo disturbo si potesse trasmettere ai figli”, ha spiegato Giampaolo.

    Sul momento della scoperta della “trasmissione” ai loro ragazzi, ha raccontato che è successo “durante il lockdown”: “Gianmarco era in prima elementare e faceva la Dad. La maestra diceva: bambini, aprite il libro a questa pagina, e lui non sapeva se dovesse girare le pagine a destra o a sinistra. Poi si distraeva continuamente. Mi sono rivisto io piccolo: mi trattavano da scemo e pensavano che fossi svogliato…”.

    Gloria ha continuato: “Per Gianmarco abbiamo avuto la diagnosi di Dsa a 6 anni. Pier ne aveva 7, sembrava che leggesse in modo stentato. Ci sono sempre campanelli d’allarme”.

    Secondo l’attrice è importante prestare attenzione “a come il bambino parla, come si muove”, sono segnali da cogliere: “Quando vedi che si sforza di capire ma non ci riesce e va in confusione. Anche sul classico mal di pancia, è meglio farsi sempre una domandina in più. Poi vai a ritroso e i sassolini li metti insieme dalla nascita”.

    Ognuno è diverso: “Gianmarco in classe ha difficoltà con gli esercizi di matematica, però quando va a comprarsi la merenda i conti li sa fare e il resto lo prende giusto, anche se non sa nemmeno lui come ci arriva”.

    Giampaolo con i due figli Gianmarco, 12 anni, e Pier Maria, 8,

    Giampaolo pensa che qualche vantaggio ad essere neurodivergenti ci sia: “Io non ho bisogno dell’agenda perché ricordo tutto a memoria, però non riesco a fare la valigia quando devo partire”.

    Gli fa eco Gloria: “La disprassia di Giampaolo a me è sempre piaciuta, quel suo camminare dinoccolato, come se fosse sempre in vacanza…”.

    Gloria scherza anche sul fatto che alla fine “quella strana” è lei: “In generale tutti e tre hanno una grande velocità di concettualizzazione, per immagini, si capiscono in un battere di ciglia, offrono prospettive di ragionamento diverse. Pier a scuola ha lanciato la moda di mangiare la cotoletta nel panino ‘come gli avventurieri’, perché gli era difficile tagliarla con il coltello”.

    “Anche le aziende se ne sono accorte: vogliono i neurodivergenti, che sono campioni di problem solving, mentre noi neurotipici ci incagliamo. Secondo me dovrebbero essere considerati patrimonio dell’umanità”, ha concluso la Bellicchi. LEGGI TUTTO

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    ”Pensavo che la mia vita fosse finita”: Diletta Leotta parla del trauma che le ha stravolto l’esistenza

    Era il 2016, il percorso per superarlo è stato lungo: “Mi sono sentita paralizzata”

    Lei, oggi 34enne, aveva solo 26 anni: la sua carriera televisiva stava appena iniziando

    Oggi è Ambassador di Meta per la sicurezza. Diletta Leotta a Vanity Fair parla del trauma che le ha stravolto l’esistenza. “Pensavo che la mia vita fosse finita”, svela. Nel 2016 alcune sue foto intime sono state diffuse, senza il suo permesso in Rete. Online è finito pure il numero del suo cellulare. “Mi sono sentita paralizzata”, racconta.

    ”Pensavo che la mia vita fosse finita”: Diletta Leotta parla del trauma che le ha stravolto l’esistenza

    E’ stata un’amica a riferirglielo, poi il suo telefono ha iniziato a squillare incessantemente. La siciliana aveva solo 26 anni: la sua carriera tv era appena all’inizio. “Avevano rubato alcune immagini intime e, insieme a quelle, diffuso anche il mio numero di telefono in una cartella su Dropbox. Nel giro di pochi minuti ho ricevuto centinaia di chiamate e messaggi. Il telefono si è bloccato. In quel momento ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. Ero sola, avevo 26 anni, mi sono sentita paralizzata: fragile e violata nella mia identità, nella mia libertà, nella mia privacy”, rivela Diletta.

    La Leotta confida qual è stata la sua reazione: “All’inizio totale sconforto, un senso di solitudine incredibile. Non sapevo cosa fare. Poi ho trovato il coraggio di andare alla polizia postale a denunciare. Non è stato facile: ero giovanissima, da sola a Milano, e non avevo nemmeno un telefono funzionante per chiamare i miei genitori. Loro hanno saputo subito cosa stava succedendo, ma ricordo la paura di quei momenti”.

    In quegli anni non esisteva ancora una legge che la tutelasse appieno. La Leotta spiega: “Mi sono ritrovata a combattere contro un gigante invisibile, senza strumenti né leggi che mi tutelassero. A 26 anni non hai i mezzi per affrontare una cosa simile. Pensavo che la mia vita fosse finita. E’ stato difficile, ma parlarne mi ha aiutato: raccontare quella ferita è stato il primo passo per guarire”.

    Era il 2016, il percorso per superarlo è stato lungo: “Mi sono sentita paralizzata”. Qualcuno ha diffuso foto intime e il suo numero di cellulare online

    E’ stato complesso andare avanti: “Difficilissimo. Raccontare un dolore così intimo è complicato ancora adesso. Ma oggi mi sento molto più forte. Sono orgogliosa di quella ragazza di 26 anni che ha trovato la forza di reagire, anche se non pensava di averla. Oggi sono la donna che sono anche grazie a quella forza”.

    La conduttrice sottolinea: “La colpa non è mai della vittima, ma di chi viola la sua privacy”. Invita a denunciare immediatamente. A starle particolarmente vicino è stato il papà. Anche tornare al lavoro immediatamente l’ha aiutata. “Camminavo tra i corridoi e avevo la sensazione che tutti mi guardassero nuda, attraverso quelle immagini. Non era il loro sguardo a essere sbagliato, era la mia percezione”, rivela. Ma con la diretta ha trovato il coraggio di andare oltre.

    “Non hanno mai trovato la prima persona che aveva violato il mio iCloud e diffuso le foto. Dopo quattro o cinque anni hanno chiuso il caso”, fa sapere Diletta. E aggiunge: “E’ una ferita che resta aperta, anche se oggi so che si può e si deve reagire”.

    Oggi la Leotta è molto attenta alla privacy: “Subito dopo quell’episodio vivevo il telefono come uno strumento che non sapevo più gestire. Oggi invece so usarlo in modo consapevole, uso l’intelligenza artificiale e tutti gli strumenti tecnologici a disposizione, ma con molta più attenzione. Non scatto più certe foto, perché quella è una ferita che fa parte di me”. LEGGI TUTTO

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    I Duchi del Sussex premiati a New York: Harry e Meghan con look coordinati e mani intrecciate sul red carpet, foto

    L’ex attrice 44enne sfoggia un completo firmato Giorgio Armani e rende omaggio allo stilista scomparso

    Giacca e pantalone nero anche per il principe 41enne: sotto una impeccabile camicia bianca

    Look coordinati e mani intrecciate sul red carpet, Harry e Meghan Markle, Duchi del Sussex,  hanno illuminato il Project Healtht Mind Gala di New York dove sono stati insigniti del titolo di “Umanitari dell’anno”. Il riconoscimento celebra il loro costante impegno sociale per la sicurezza nel mondo digitale. E’ anche un’occasione per sfoggiare la loro inconfondibile classe all’evento mondano.

    I Duchi del Sussex premiati a New York: Harry e Meghan con look coordinati e mani intrecciate sul red carpet

    Il principe Harry ha scelto giacca e pantaloni neri con camicia bianca e cravatta grigia, Meghan ha conquistato tutti con un look minimalista e di grande eleganza firmato Giorgio Armani. Il tailleur black, che rende omaggio allo stilista recentemente scomparso, è composto da un blazer scollato e da pantaloni coordinati, abbinato a una pochette ton sur ton. Per completare l’outfit, la duchessa ha raccolto i capelli con una coda di cavallo, lasciando risaltare una vistosa collana d’oro e dei piccoli orecchini luminosi, che aggiungevano un tocco di sofisticata modernità.

    Sullo sfondo di una serata scintillante, i due hanno mostrato ancora una volta la loro intesa perfetta: sguardi complici, gesti affettuosi e quell’aura di naturale eleganza che li accompagna in ogni apparizione pubblica.

    Il premio, consegnato dalla Robert F. Kennedy Human Rights Foundation, riconosce l’impegno della coppia attraverso la Archewell Foundation, che promuove salute mentale, parità e sostegno alle comunità più vulnerabili. “Siamo onorati di poter contribuire, anche solo in parte, a un mondo più giusto e consapevole”, hanno dichiarato sul palco.

    L’ex attrice 44enne, elogiata come “madre, moglie e imprenditrice”, ha sottolineato: “I nostri figli, Archie e Lili, hanno solo sei e quattro anni. Fortunatamente sono ancora troppo piccoli per i social media, ma sappiamo che quel giorno arriverà. Come molti genitori, pensiamo costantemente a come sfruttare i vantaggi della tecnologia, proteggendoci al contempo dai suoi pericoli. Quella speranza di separazione sta rapidamente diventando impossibile”. “Questo è un momento cruciale nella nostra missione collettiva di proteggere i bambini e sostenere le famiglie nell’era digitale”, ha concluso il marito 41enne LEGGI TUTTO

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    ”Stavo a letto tutto il giorno”: Mew, ex di Amici, svela ogni cosa del suo periodo buio e angosciante

    Valentina Turchetto, 25 anni, si apre sul malessere che l’attanagliava

    Ne è venuta fuori grazie alla terapia, che l’ha salvata: ora arriva il suo nuovo disco

    Abbandonò la 23esima edizione del talent show più famoso d’Italia, nonostante per molti fosse una delle favorite alla vittoria finale. Poi è arrivato Sanremo Giovani. Ora Mew, ex Amici, torna con un nuovo disco, Quando nessuno ci vede. A Vanity Fair svela tutto del suo periodo buio e angosciante. “Stavo a letto tutto il giorno”, racconta.

    ”Stavo a letto tutto il giorno”: Mew, ex di Amici, svela ogni cosa del suo periodo buio e angosciante

    Valentina Turchetto, 25 anni, si apre sul malessere che l’attanagliava: “Prima di scrivere questo EP ho vissuto un periodo nero in cui mi veniva di utilizzare un linguaggio molto tosto che, però, ho deciso di risparmiare al pubblico. Adesso che, in quest’ultimo anno e mezzo, sono riuscita a trovare la chiave giusta, ho capito che avrei potuto affrontare tutto senza censura, ma attraverso una visione più positiva e lucente”. E aggiunge: “Oggi mi sento quasi rinata perché vedo la vita in maniera più brillante di prima”.

    “Ho lavorato tanto su me stessa. Attraverso la terapia ho capito tante cose di me che prima erano un po’ offuscate, e questo mi ha aiutata a vivere in maniera più leggera alcune situazioni che prima mi appesantivano”, spiega Mew. “Nei ricordi che conservo, ho sempre vissuto tutto in modo pesante, al limite del fastidioso. Non che ora non ci siano più quei momenti, ma adesso riesco a lasciarmeli scivolare un po’ di dosso”, chiarisce ancora.

    Valentina Turchetto, 25 anni, si apre sul malessere che l’attanagliava anche al talent show

    Ha avuto amori tossici, nonostante sia giovanissima: “La mia primissima relazione è durata cinque anni, ed era con un ragazzo molto più grande di me: avevamo due visioni di vita diverse che, a lungo a dare, mi hanno fatto capire che ci sono diversi tipi di amore. Quello che stavo vivendo con quel ragazzo non era buono. Non sono purtroppo bravissima a scegliermi i compagni di vita, ma ora sento di avere bisogno di mettere da parte gli amori pesanti, fastidiosi, appiccicosi e tossici. Basta! Ho voglia di vivere serena, di avere una persona accanto che sia un plus nella mia vita e non una dipendenza”.

    Mew confida cosa la rende felice oggi: “Svegliarmi la mattina, guardarmi allo specchio e dire: ok, è una bella giornata. Per me questo è già tantissimo, perché mi ricordo bene i tanti momenti in cui mi svegliavo e dicevo, ok, oggi non ce la faccio, e tornavo a letto”. LEGGI TUTTO