”Non ho mai smesso di scusarmi di esistere”: Elena Sofia Ricci era una bambina ‘non completamente desiderata’, ecco come questo l’ha segnata
L’attrice 63enne ne parla su Grazia: oggi si piace moltissimo, ha imparato a volersi bene
“Ho commesso errori che hanno fatto male a me e alle persone intorno a me”
Elena Sofia Ricci si prende la cover di Grazia. Al settimanale spiega la sua rinascita. Era una bambina “non completamente desiderata”, lo svela lei. Questo l’ha segnata. “Non ho mai chiesto di scusarmi di esistere”, confessa.
”Non ho mai smesso di scusarmi di esistere”: Elena Sofia Ricci era una bambina ‘non completamente desiderata’, ecco come questo l’ha segnata
A 63 anni si sente profondamente liberata. “Ho passato moltissimi anni a usare troppo tatto, e ho commesso errori che hanno fatto male a me e alle persone intorno a me. Ho sempre avuto paura di non essere più amata. Ora sono diventata più assertiva e a chi si era abituato alla me di prima forse non piaccio più. Ma in questo modo ho cominciato ad amare me stessa”, svela.
Elena Sofia sulle sue ferite racconta: “Ero una bambina non completamente desiderata, non ho mai smesso di scusarmi di esistere. Ho vissuto con un senso di colpa per essere venuta al mondo al quale ho faticato a ribellarmi. Mia madre ha avuto una brutta separazione, lì ho capito che anche da grandi si hanno fragilità incredibili. Voleva escludere mio padre dalla mia vita, mi diceva che lui non voleva che io nascessi. Cose non proprio utilissime a una bambina”.
Quando le si domanda se abbia perdonato Elena Ricci Poccetto, che l’aveva avuta da Paolo Barucchieri, l’artista confessa: “Va bene così, erano molto giovani, entrambi figli di famiglie disfunzionali. Così io a 30 anni sono andata a riprendermi quel ‘mostro’ di mio padre, era semplicemente un uomo. Cosa che lei prese come un affronto. Temeva che avrei tolto amore a Pino Passalacqua, il mio papà adottivo, che ho tanto amato”.
L’attrice 63enne ne parla su Grazia: oggi si piace moltissimo, ha imparato a volersi bene
Sulle due figlie confida: “Ho cercato di fare l’opposto di mia madre, ho cercato di non distruggere la figura del padre, lo dicono tutti i manuali. Comprendere le fragilità dell’altro aiuta a stare meno male, ma forse ho esagerato in questo, qualche volta certe verità andrebbero messe al centro e io non ne sono stata capace. Oggi le ragazze sono grandi, Emma ha 29 anni e Maria 21. La nostra è un’epoca di genitori fragili, non siamo stati capaci di dire quei ‘no’ che aiutano a crescere, specialmente le mamme che lavorano e hanno sempre i sensi di colpa”.
“Io sono stata fortunata, da piccola con mia madre ho conosciuto la fatica di arrivare a fine mese, cosa che le mie figlie non hanno mai provato. Inoltre mia madre girava film all’estero, stava via per mesi. Io invece quando sono nate le mie figlie ho lasciato il teatro e ho rifiutato le coproduzioni internazionali. Quando facevo Orgoglio e gira-vo ad Ariccia, fuori Roma, uscivo alle 5 per essere puntuale sul set. Per girare il film su Rita Levi-Montalcini partivo alle 4,30 perché dovevo stare due ore e mezza al trucco”, chiarisce ancora.
Abusata a 12 anni da un signore grande amico di famiglia l’ha traumatizzata a lungo. Ha imparato ad accogliere la ferita, trasformarla in opportunità. Ora sta bene: “In questo momento della mia vita mi piaccio moltissimo, mi vedo più interessante. Finalmente ho fatto riemergere quella ragazza che voleva danzare, essere leggera, ma che avevo sepolto. E’ come se si fosse spalancata la porta di questa parte di me così profonda e maltrattata. L’ho liberata e ora balla leggera”. LEGGI TUTTO