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Com’è morto Giorgio Armani? L’infezione polmonare, il problema allo stomaco e gli ultimi eventi mancati: ma era al lavoro per una grande festa il 28 settembre

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  • Lo stilista si è spento ieri, giovedì 4 settembre: aveva compiuto 91 anni lo scorso 11 luglio
  • Infiniti i messaggi di cordoglio sui social: i vip ricordano re Giorgio

Giorgio Armani si è spento ieri, giovedì 4 settembre, all’età di 91 anni, nella sua casa di Milano, circondato dai suoi cari. Tutti si domandano com’è morto. Le cause del decesso non sono note: è probabile che l’infezione polmonare e un successivo problema allo stomaco lo abbiano fortemente debilitato e portato alla fine. Eppure lui era ancora al lavoro per una grande festa prevista il prossimo 28 settembre.

A dare l’annuncio della morte di Re Giorgio è stato il gruppo Armani con un comunicato ufficiale: “Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore. Il signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni”. La terribile perdita ha colto tutti di sorpresa, perché lo stilista non aveva mai smesso di dedicarsi al suo lavoro e ai suoi progetti, nonostante negli ultimi mesi la salute avesse iniziato a vacillare.

Giorgio, che aveva compiuto 91 anni lo scorso 11 luglio, era stato costretto a un ricovero a causa di un’infezione polmonare poche settimane prima del compleanno. Dimesso dopo alcuni giorni, aveva trascorso un periodo di convalescenza nella sua residenza di via Borgonuovo, saltando per la prima volta una sfilata importante a giugno. Un’assenza che aveva destato preoccupazione, anche se lui stesso aveva voluto rassicurare: “Sto bene”.

Già nel 2024 Armani aveva affrontato un problema simile, salvo tornare in passerella appena dimesso, segno di una volontà instancabile di non mancare mai agli appuntamenti con il pubblico. Ma quest’estate, dopo un periodo sereno trascorso a Forte dei Marmi con la famiglia e il compagno Leo Dell’Orco, un improvviso malessere allo stomaco aveva richiesto nuove cure. Nei giorni scorsi il designer era apparso più provato, ma nessuno immaginava un epilogo così vicino.

Infaticabile, Armani aveva continuato a seguire personalmente i suoi progetti. Pochi giorni prima della morte aveva approvato tutti i look della collezione che celebrerà i 50 anni della maison, in programma alla prossima Milano Fashion Week. E solo recentemente aveva voluto ufficializzare l’acquisto de La Capannina di Forte dei Marmi, definendolo un gesto “affettivo, un ritorno alle origini”: proprio lì, negli anni Sessanta, aveva conosciuto Sergio Galeotti, compagno di vita e di lavoro, scomparso nel 1985.

Nonostante la fragilità fisica, Armani stava lavorando pure a una grande festa prevista per il 28 settembre, un evento che doveva essere il culmine delle celebrazioni per il mezzo secolo di carriera, con ospiti e colleghi da tutto il mondo. Un appuntamento che purtroppo non vedrà mai realizzato. La camera ardente sarà allestita a Milano, presso l’Armani/Teatro in via Bergognone 59, sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 9 alle 18. Per volontà dello stilista, i funerali si svolgeranno in forma privata, alla sola presenza della famiglia e degli amici più intimi.

Sui social sono infinite le persone che lo ricordano. I vip sono affranti. Naomi Campbell scrive: “Uomo di poche parole, ma di un gesto immenso. La sua passione era incrollabile, la sua precisione ineguagliabile dal modo in cui tagliava la stoffa al modo in cui assemblava i colori, da come ci immaginava modelli dalla testa ai piedi, fino all’ultima ciocca di capelli. Giorgio Armani era un perfezionista nel vero senso. Ho avuto il grande onore di lavorare con lui e conoscerlo nei primi tempi della mia carriera. Assistere a lui al lavoro significava guardare un maestro nella sua arte. non ci ha permesso di alterare un dettaglio non i capelli, non il colore delle labbra tutto doveva rimanere come lui lo aveva immaginato”.

Julia Roberts, legata a lui, sottolinea: “Un vero amico, una leggenda”. Elisabetta Canalis svela: “Oggi il mondo ha perso un gigante, ma Re Giorgio e il suo lascito sono Storia e non verranno mai dimenticati. Sono grata per averlo conosciuto e orgogliosa di aver indossato sue creazioni in momenti fondamentali del mio lavoro”.

Cristina Marino, che aveva indossato un suo abito per le nozze con Luca Argentero, fa sapere: “In ogni occasione importante, c’eri tu, e la tua arte. Hai cambiato il modo in cui il mondo veste e anche il modo in cui molti di noi si sentono. Con eleganza, visione e misura, hai scritto la storia della moda e dello stile. E’ stato un onore incrociare il tuo cammino. Porterò con me il tuo segno, per sempre. Grazie, Maestro”.


Fonte: https://www.gossip.it/feed/


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