- L’attrice romana ha avuto la figlia Anna nel 2022
- Non ha mai parlato del padre della piccola
- Ora al Corriere della Sera spiega che avrebbe voluto avere altri bambini
Cristiana Capotondi avrebbe voluto iniziare a fare figli prima per dare un fratellino o una sorellina alla sua Anna.
L’attrice, che ha iniziato a lavorare da giovanissima, è diventata mamma nel 2022, a 42 anni.
Intervistata dal Corriere della Sera ha ammesso che per lei la dolce attesa è arrivata più che in zona Cesarini, “ai tempi supplementari”. “A un certo punto il tempo accelera senza che te ne accorgi sai, ti trovi dentro un’urgenza senza saperlo, hai trascorso tanti anni a dire prima o poi e improvvisamente ti trovi nel poi. Rispetto la scelta di chi non desidera avere figli, di chi ha un progetto di vita diverso: per questo non voglio dar consigli, ma dico di tenerlo presente”, ha spiegato.
Secondo Cristiana per le donne in Italia a volte non è facile gestire i bambini: “Non tutte le donne scelgono di non diventare madri e chi lo desidera deve poterlo diventare. Il Paese Italia non aiuta, in Francia e in Germania per esempio i tassi di natalità sono diversi. Solo al Sud da noi va un po’ meglio, perché persiste il sistema familiare. E invece sarebbe interesse di un intero Paese. Anche come politica per il futuro: la mia generazione affronterà la terza età senza figli, chi si prenderà cura di loro? Io credo che sia già un’emergenza e spero che la politica se ne stia occupando”.
La rossa romana però non pensa che la mancanza di figli debba portare per forza a tristezza: “Prima di Anna mi mancava l’idea di poter abbracciare una bambina che ti corre incontro… Ma credo che chi non riesce a diventare madre non si debba disperare. Ci può essere grande accettazione: la sorella della mia nonna materna, zia Marcella, non era diventata madre ma è stata una madre amorevole verso i suoi nipoti e pronipoti. La notte in cui è morta io l’ho sognata che si addormentava sorridendo”.
Lei ha un gruppo di persone che la sostengono con la sua piccola: “Mia mamma purtroppo è mancata un anno fa, ma c’è mio papà, mia zia, mia sorella, mia nipote, le mie cugine, il padre di Anna, il suo padrino e la sua madrina: cerco di stare lontana dalla diade. Credo che una genitorialità allargata dia il senso di famiglia, spero che Anna nella sua vita possa trovare figure di riferimento, donne e uomini, che sia una bimba aperta”.
Non ha mai parlato del padre della sua bambina, ha però sottolineato che la sua vita sentimentale è stata caratterizzata solo da due relazioni davvero significative: “Ho avuto solo due storie importanti nella mia vita (una è quella con Andrea Pezzi, ndr), prima dell’arrivo di Anna, in cui ho totalmente amato e sono stata totalmente riamata. Io costruisco relazione solo dove sento piena comunanza di valori, di visione della vita, dove non ho paura di progettare”.
Lei, di Monteverde Vecchio, uno dei quartieri più verdi e tranquilli della Capitale, ha dato alla luce la sua bimba sotto la Madonnina: “Mia figlia è nata a Milano, in Mangiagalli, tre giorni dopo il mio compleanno, lei dice ‘son milanes’. Abbiamo tantissimi affetti a Milano, gli amici del cuore e compagni delle mie avventure preferite, quelle maschili”.
Se pensa a cosa la spaventa dell’essere genitore, ha risposto: “Sono molto preoccupata per i social: spero che ci sia davvero un Millennium bug. Che a un certo punto si spenga tutto. Tu cerchi di portare dentro modelli diversi per compensare, ma non basta. Mia figlia non sa cosa sia lo smartphone. A 3 anni se prende in mano il telefonino dice: ‘Mamma, devo fare una chiamata di lavoro’. Piuttosto che darle l’iPad per farla stare buona a tavola, rinuncio ad andare fuori a cena. Gli studi confermano che il precoce utilizzo dei supporti digitali mette a repentaglio la capacità conoscitiva del soggetto e si parla di farli vietare sino a 16 anni”.
Infine l’ammissione: se tornasse indietro cercherebbe di diventare madre prima: “Sì, per avere tempo di farne altri, altri, altri… A me manca l’idea delle famiglie numerose”.
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